Quali sono le cause e i modi per difendersi dal caldo eccessivo durante l’estate?
Il clima, secondo una classica definizione, è “l’insieme dei fenomeni metereologici che caratterizza la condizione media dell’atmosfera d’ogni luogo della terra” e di conseguenza stabilisce le condizioni di vita d’ogni essere vivente. La temperatura dell’atmosfera terrestre è un elemento essenziale del clima e dipende, nel complesso, dalla radiazione che la terra riceve dal sole, da quell’assorbita nei diversi strati dell’atmosfera e da quella rimandata nello spazio dalla terra, dalle nuvole e dai venti. L’aria che ci circonda contiene una certa quantità di vapore acqueo che, il più delle volte, è invisibile e che costituisce la cosiddetta umidità atmosferica che proviene dall’evaporazione che si produce alla superficie dei mari, dei laghi, dei fiumi e dalla traspirazione delle piante. L’uomo, come tutti i mammiferi è un omeotermo perciò, quando è in buona salute, mantiene sempre fissa, entro i limiti di 37 gradi centigradi, la temperatura corporea a prescindere da quell’ambientale. Ciò è dovuto a delicati meccanismi di termoregolazione, utilizzati dal sistema cardiovascolare, che si realizzano mediante due importanti processi fisiologici:
1) La termogenesi o produzione di calore, che si manifesta attraverso le reazioni chimiche dei processi metabolici dell’organismo;
2) La termolisi o dispersione di calore, che si manifesta attraverso le contrazioni muscolari durante il lavoro fisico.
Il corpo umano, di fronte a temperature elevate, si difende con i meccanismi fisiologici di cui dispone, vale a dire, mediante la dispersione di calore attraverso l’evaporazione dell’acqua, a livello della superficie cutanea, con il sudore, che varia notevolmente in relazione allo stato d’umidità dell’aria. L’evaporazione del sudore è favorita, principalmente, da un’umidità ambientale, con valori igroscopici intorno al 50%, mentre è ostacolata da un’umidità più elevata. Quando, oltre alle alte temperature, sopraggiunge un’eccessiva umidità, si determina una scarsa capacità del corpo a sopportare il caldo e di conseguenza l’organismo patisce notevolmente, perchè le sue capacità di termoregolazione diminuiscono sensibilmente o addirittura s’inibiscono. Allora subentra il rischio di crampi, disidratazione e colpi di calore, specie per chi pratica attività sportiva all’aperto. Ciò avviene perchè l’organismo, per combattere il calore ambientale, aumenta la circolazione con conseguente formazione di sudore e questi, non potendo evaporare a causa dell’eccesso d’umidità esistente nell’aria, invece di far abbassare la temperatura corporea la innalza e, quindi, seguono spesso fenomeni di nausea, mal di testa o svenimento.
Ecco quindi un decalogo per affrontare, con minore disagio, il caldo e l’umidità nell’aria durante l’estate:
1) Bere spesso, particolarmente acqua, non solo quando si ha sete.
2) Non bere liquidi troppo freddi o che contengono alcool, caffeina o zucchero in gran quantità.
3) Praticare l’attività sportiva in zone ombreggiate e fresche, possibilmente in ambienti condizionati, specialmente nelle ore di maggiore soleggiamento.
4) Nel caso in cui si avverte un surriscaldamento dell’organismo, smettere subito di praticare l’attività fisica e favorire la ventilazione corporea.
5) Nelle ore più calde evitare, se possibile, l’attività sportiva, limitando gli sforzi fisici intensi.
6) Chi è costretto ad esporsi al sole diretto, deve mitigare l’effetto con cappellini leggeri a falda larga, usando occhiali da sole e filtri solari sulla pelle con protezione ad ampio spettro.
7) Fare spesso bagni e docce.
8) Indossare abiti leggeri, possibilmente di cotone, con colori chiari, non aderenti, ma ampi, per favorire la circolazione dell’aria sul corpo.
9) Preferire pasti leggeri, favorendo il consumo di verdure, frutta di stagione e latte fresco.
10) Curare particolarmente la conservazione dei cibi, in luoghi tenuti costantemente freschi.