Le contraddizioni del partito di Vendola emergono in tutta la loro chiarezza. E il PD di Renzie appare il loro approdo naturale.
Claudio Fava e Gennaro Migliore, capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà alla Camera dei Deputati, sono usciti da SEL, un evento che da tempo sembrava inevitabile. Con loro si sono dimessi l’ufficio di presidenza di SEL alla Camera e molti volti noti, tra cui Titti Di Salvo e la segretaria del gruppo alla Camera Ileana Piazzoni, che potrebbero molto presto entrare nel PD.
Il motivo dello scontro, afferma Migliore, “ha a che vedere con l’interruzione del reciproco rapporto di fiducia che è seguito alla discussione nel gruppo parlamentare sul decreto Irpef e al successivo voto parlamentare”. La linea del partito, condivisa dal Presidente Nichi Vendola, era per l’astensione, Migliore e i suoi, al contrario, ritenevano che “[il provvedimento] dovesse far parte delle nostre [loro] rivendicazioni” e che andasse quindi sostenuto. In realtà, questo è solo l’ultimo atto del conflitto tra i ‘renziani di SEL’, che vogliono dialogare con il governo ed entrare nel PSE, e coloro che –più ‘a sinistra’, oggi uniti intorno al Coordinatore Nazionale Nicola Fratoianni – intendono rimanere all’opposizione e sostenere il gruppo della Sinistra Europea con Tsipras al Parlamento Europeo.
SEL sembra aver finalmente fatto i conti con quella ambiguità di fondo che l’ha sempre contraddistinta, preferendo all’opposizione a sinistra il comodo ruolo di ‘stampella rossa’ del Pd. Ho detto “sembra” perché in realtà credo che ad aver ragione sia Fava quando dice che nel partito vi è un “forte arroccamento identitario”. È proprio questo l’unico motivo che impedisce l’avvicinamento al democratico Renzi.
SEL, avendo abbandonato la lotta al capitale, svolge ormai quella che Diego Fusaro ha definito “funzione apotropaica”, cioè “dirottare la critica contro il sistema ormai insostenibile del neo-liberismo verso una direzione che apparentemente lo critica, ma in realtà segretamente ne metabolizza in pieno l’ordinamento”. Così facendo, quindi, scongiura il rischio di una vera critica anti-capitalista. Testimonianza di ciò è il fatto che SEL a parole si oppone ai diktat europei e allo smantellamento dello stato sociale ecc… ma poi accetta il dogma della permanenza nell’Euro, che è lo strumento principale per perpetrare questi crimini. Quindi il “forte arroccamento identitario” dei SEL-lini di sinistra e la loro opposizione al neo-liberismo (a chiacchiere) servono soltanto a catalizzare i voti degli elettori di sinistra, strappandoli a quei movimenti e partiti (o al grande partito dell’astensionismo) che cercano, pur con evidenti limiti, di portare avanti una critica reale al sistema economico-sociale.
La differenza con il PD rimane quindi meramente estetica: se Renzi rimane all’interno di un orizzonte simbolico che può essere accettato dai vecchi elettori di centro-sinistra e centro-destra, SEL deve restare idealmente legato alle battaglie che contraddistinguono la sinistra per racimolare quel 3-4% dei consensi elettorali e, quindi, non può appendere l’Eskimo al chiodo e passare a Pitti Immagine Uomo come ha fatto il giovane fiorentino. Stesso discorso per quanto riguarda le libertà individuali: Renzi, anche se si è presentato come ‘rottamatore’, deve poter essere accettato anche dall’area centrista legata ai valori della vecchia ‘borghesia’ cattolica, e viene infatti accusato di ‘democristianismo’, mentre SEL è l’avanguardia anti-borghese della sinistra radical-chic italiana. Ma anche qui, se si fa un discorso di lungo periodo l’opposizione è inesistente, il capitalismo si è ormai quasi del tutto sborghesizzato e le libertà individuali sono pienamente accettate dal sistema. Si deve soltanto aspettare qualche anno e destra e sinistra saranno pienamente allineate all’ideologia di Sinistra Ecologia e Libertà.
Quindi, in definitiva, caro Nichi segui Migliore e Fava – per dirla con Nietzsche: “divieni pienamente te stesso” – ed, eliminando le differenze estetiche con Renzie, prepara il chiodo anche tu e vedrai che in poco tempo ti concederà matrimoni, adozioni (e pure divorzi) gay!
