Ci risiamo, ancora una volta. Come se la popolazione palestinese di tutta la striscia di Gaza non ne avesse già abbastanza dopo ben 7 anni di duro assedio da parte di Israele e dopo l’orrore di Piombo Fuso nel 2008.
Ma andiamo con ordine per cercare ci comprendere bene come si è arrivati a questa nuova ondata di odio che sta provocando ancora delle vittime innocenti. Tutto inizia dopo l’assassinio di Gil Ad Shayer, Eyal Yifrah e NaftaliFrenkel, tre giovani israeliani che vengono ritrovati uccisi dopo alcuni giorni dalla loro scomparsa. Di fronte a un triplice omicidio come questo sarebbe stato necessario eseguire indagini, interrogatori, ascoltare testimoni e vagliare tracce di ogni genere. Sarebbe stato quindi necessario seguire un iter ben preciso: quello di accertare la verità e colpire duramente i colpevoli di questo crimine.
In realtà tutto questo non vi è stato, perché si è attribuita la colpa di tutto ad Hamas (come se questa rappresentasse indistintamente tutti i palestinesi) scatenando nuovamente desideri di vendetta in Israele. E a fare le spese di tutto questo, qualche giorno dopo, il povero Mohamed Abu Khdeir, un giovane palestinese che viene barbaramente ucciso da alcuni estremisti israeliani nel modo più crudele che si possa utilizzare: viene arso vivo. Cosa aveva a che fare Mohamed con l’omicidio dei tre giovani israeliani è una domanda che si sono posti tutti. Cosa che ha fatto anche il persino il premier israeliano Netanyahu che ha fatto arrestare gli assassini di Moahmed con l’accusa di terrorismo ed ha successivamente chiamato il padre del giovane palestinese ucciso per chiedergli scusa.
Tutto questo non bastava? Assolutamente no, dato che ormai sono decenni che si cerca di chiudere il conto con i palestinesi utilizzando missili e bombe di ogni tipo. Ed ecco pronto il nuovo attacco su Gaza perché “ bisogna smantellare le postazioni di Hamas”- Stessa cosa detta nel 2008 quando venne effettuata l’operazione “ Piombo Fuso” e nel 2012 con “ Colonna di Nuvole”. Sia nel 2008 quanto nel 2012 chi ci ha rimesso la vita sono stati solo civili innocenti, tra cui tantissimi bambini palestinesi colpevoli solo di essere nati in una terra senza pace e senza speranza.
Adesso piovono missili su Gaza mentre su Tel Aviv vengono sparati da Hamas i razzi Kassam. Qui bisogna specificare che se paragoniamo l’arsenale bellico a disposizione di Israele rispetto a quello di Hamas stiamo paragonando un gigante con un nano. I missili Kassam non sono nulla rispetto alla potenza dei missili israeliani, segno inequivocabile della grande disparità militare che vi è sempre stata tra israeliani e palestinesi. Ma, soprattutto, dobbiamo ricordare sempre che dal 2007 tutta la striscia di Gaza è sottoposta a un durissimo assedio e un embargo che stanno soffocando la popolazione a cui mancano i più elementari servizi di assistenza. Il compianto Vittorio Arrigoni lo ricordava sempre: a Gaza non si può fare chemioterapia, non si possono avere le cure necessarie per le malattie più gravi.
E ricordiamo come già l’operazione militare “Piombo Fuso” era stata oggetto di dure condanne internazionali dopo il “Rapporto Goldestone”. Forse sarebbe ora di finirla con le chiacchiere e di iniziare a voler vedere la realtà per quello che è: Gaza è sottoposta a un assedio completamente illegale, contrario ad ogni norma del diritto internazionale. Sarebbe bene ricordarlo sempre quando si parla e si scrive quello che di drammatico sta accedendo in questi giorni. Giusto punire i colpevoli di un omicidio, ma non è assolutamente corretto colpire indiscriminatamente un intero popolo colpevole solo di essere quello palestinese.
A tutto questo dobbiamo aggiungere la restaurazione di un regime militare in Egitto, guidato ora dal generale Al Sisi, che ha già fatto ben comprendere come il valico di Rafah sarà certamente più volte chiuso che aperto. Un’altra vena chiusa per Gaza, come lo sarà anche tutta l’attuale situazione di tensione che attanglia il Medio Oriente visto quello che sta accadendo in Iraq, con l’aggiunta della sempre più grave e preoccupante crisi siriana che non vede ancora oggi soluzione dopo oltre tre anni di sanguinosa guerra civile.
Se tutto questo non verrà compreso bene da tutta la comunità internazionale, di immagini piene di morti innocenti da Gaza ne arriveranno ancora. E saranno sicuramente tante.