Nella mia esperienza da ormai trentenne confermata (avendo segnato la trentunesima tacca nella scala della disoccupazione e della non matrimonianza) … spesso vago tra i social come un anziano molto poco “digital” che tenta di inviare un sms al proprio nipote. Mi incuriosisco, vedo cose molto più “giovani” di me, faccio gaffe, a volte rimorchio inconsapevolmente; ma spesso il mio “fanciullino” interiore scova fiori nella neve (questa la capiranno i LuciRosseSenzaPorno e il loro entourage).
Un bel giorno mi trovai a parlare con tale – chitarrista Sbrolli – di musica, capii che lavorava in un progetto, o band, o fate vobis. Incuriosita dal nome del gruppo campeggiante nel link da lui pubblicato su facebook, appunto Luci Rosse Senza Porno, ho cliccato play con fare molto distratto… fino a che un amarissimo e sensazionale testo in italiano ha colpito i miei sensi, unito ad arabeschi veloci di chitarre acide, sensuali; e suoni genuini ma dalla tecnica indubbiamente indiscutibile.
Questi ragazzi sono poco più che ventenni ed hanno iniziato a lavorare insieme nell’autunno della’annus horribilis 2013 (dato che parlando con il loro cantante ho potuto leggere una loro quasi biografia, in cui definivano l’anno citato come una crisi generale e uno sfascio di ideali e possibilità… ma sono giovani, e capisco che possano essersi accorti di questa morte nera solo nel 2013). La band è composta da Marco di Domenico alla batteria, Mauro Marinetti al basso, Pierpaolo Battista e Alessandro Sbrolli alle chitarre; e il cantante e paroliere Franco Alfano (per gli amici Francone), in arte Suonatore Jones (potete trovare una pagina facebook sotto questo nome, e un canale di youtube dove potrete essere aggiornati riguardo al loro lavoro e potrete ascoltare i pezzi già disponibili in rete).
Sicuramente avrete subito avuto un malcelato imbarazzo alla lettura del volutamente pseudosconvolgente nome della band. Se è così, questi ragazzi hanno iniziato a fare qualcosa di giusto fin dal nome. A detta loro il rosso evoca sia il pericolo universale del semaforo (appunto rosso) e la cromia tipica del porno. Il loro nome non significa niente… o significa proprio la vostra faccia che a comando a una semplice parola ha distorto la bocca e inchinato il capo con fare incerto. Solo perché… così vi è stato insegnato. Loro sono vaghi, sono testi che hanno almeno un significato a lettura: nascono dalla quotidianità ma non forniscono risposte… solo riflessioni. Restituiscono percezioni che la società ha fatto incontrare a questi ragazzi… a questi artisti.
Si sono incontrati casualmente. La musica li ha fatti parlare, un bicchiere straparlare… e studio e sensi hanno fatto il resto. Hanno realizzato tre canzoni che dovete andare a cercare: Anche se di ieri, Donna Cometa, Nasce un fiore dalla neve. Quest’ultima in versione unplugged (per ora). Ma stanno andando avanti per la realizzazione di una Demo o di un ep. Ed è da ricordare che per molto tempo hanno occupato il primo posto nella classifica Indie di Reverbnation (per la zona di Roma), e tuttora restano forti e presenti tra le prima posizioni.
Donna Cometa mi ha colpito particolarmente. La chitarra è giovane ma i soli… prendono. Prendono molto, ve lo assicuro. Volevo sapere di cosa parlasse e sono andata da Franco per capire. Lui mi ha raccontato di un viaggio in tram… un tram strapieno di persone e di vite. Una ragazza aveva trovato un posto a sedere su un angolo sporco e piccolo. Ha iniziato a disegnare a matita un volto con un tratto profondo… tutti quei volti intorno erano segnati. Una vita decisa da ciò che ci hanno insegnato. La donna e la libertà. Giovani artisti che vogliono rincorrere la libertà individuale attraverso la musica. Nessuno di loro ha un posto probabilmente. Ma sono sicura che troveranno anche loro uno sporco scalino dove sedersi e iniziare un viaggio che mi auguro non porterà tra quattro mura silenziose.
I LuciRosseSenzaPorno stanno partecipando a diversi concorsi e contest. Vi invito a mettere “mi piace” alla pagina di facebook SuonatoreJones e di togliere due minuti alla vostra vita segnata per votare il loro lavoro.Se vi piace.
Rosso. Il Rosso poi per me è amore.