Anche Facebook avrà i suoi droni. Dopo Google e le sue mongolfiere, anche Zuckerberg potrà servirsi delle sue “spie del cielo” per connettere anche le 3 miliardi di persone che non hanno internet in banda larga o in buona connessione. Sono leggeri, pesano pochissimo e vanno ad energia solare. Praticamente perfetti.
Jay Parikh, vicepresidente del comparto di ingegneria di Facebook, durante la conferenza F8, ha detto che tra poco verranno testati droni ad energia solare e che dei prototipi già sono stati utilizzati come esperimento. Aquila si chiameranno, con un apertura alare di un aereo e sarà lungo come 6-7 macchine. Il peso sarà come quello di quattro pneumatici.
Essi planeranno per il pianeta inizialmente per mesi, con l’obiettivo, poi, di stare in cielo anche per anni, alimentati dalla nostra stella più grande: il sole. Il tutto dovrebbe cominciare dalla prossima estate, anche se il test con i prototipi sono già iniziati.
“Aquila” fa parte del progetto internet.org con cui appunto il fondatore di Facebook vuole provare a collegare e connettere anche a chi riesce meno. Oltre i droni, sono in via di sviluppo e sperimentazione anche satelliti e tipologie di tecnologie simili.
Zuckerberg ha tenuto a precisare, però, che il primo volo delle sue creature non arriverà presto, anche una decina d’anni, visto che ci sono ancora da mettere a punto molti parametri tra cui la sicurezza di volo e i carrier per la connessione. Il capo del Connectivity Lab di Facebook, Yael Maguire, ha assicurato che ‘basterebbero’ mille di questi velivoli per dare connessione a tutto il pianeta.
I due colossi mondiali hanno detto che non sono interessati al mercato provider, ma per i miliardi di utenti che si collegheranno porteranno a raddoppiare, se non triplicare, gli introiti e gli affari per Google e Facebook.
Il mondo dei social si sta rivoluzionando in maniera globale partendo dal cielo, partendo dai droni.