La morte di un proprio caro è un evento impossibile da cancellare. Il dolore è sempre lì, si può attenuare, ma quando meno te lo aspetti si ripresenta come una accoltellata al cuore, devastante e crudele. Lo sa bene la signora Grasso, vedova dell’ ispettore Raciti (morto in servizio durante il derby Catania-Palermo), che durante il suo intervento all’ Università di Roma La Sapienza in merito all’ incontro “Vivere allo stadio”, ha voluto dire la sua riguardo le soluzioni da adottare contro un fenomeno che non vuole avere fine, e ci va giù pesante: “ Fosse per me chiuderei le porte degli stadi. Chi vuole vedere la partita, può farlo direttamente da casa”.
Una presa di posizione dura da parte della signora Grasso, che dalla morte di suo marito non ha visto sensibili miglioramenti: “ E’ vero, c’è più severità nelle misure di prevenzione, ma dal punto di vista culturale si è ancora indietro e ciò e preoccupante. Lo si è visto in occasione degli striscioni contro Ciro Esposito”.
E proprio per quanto riguarda gli striscioni, la vedova Grasso ha aggiunto: “ Mi ha fatto molto male. Purtroppo conosco questo tipo di dolore e vorrei che ci fosse rispetto alle famiglie a cui accadono queste atrocità. E’ un dolore insopportabile”.