Sarà capitato a chiunque preso da rabbia, emozione o istintività di pubblicare su qualche social network dei post che qualche tempo dopo gli risulterà imbarazzante o addirittura pericoloso.
Dopo l’euforia iniziale dettata dall’avvento dei social network, nel tempo è nata negli utenti la consapevolezza di salvaguardare la propria reputazione digitale, divenuta ormai un prolungamento di quella reale. E proprio da questo assunto nasce la necessità di controllare i post pubblicati in passato e che adesso potrebbero non essere più graditi per il proprietario del profilo. A seconda dell’attività sui social network, scovare le condivisioni passate può risultare estremamente difficile: ecco allora lo scopo della nuova applicazione “Clear“, che va proprio alla ricerca dei post “imbarazzanti”.
L’applicazione, made in USA, è stata progettata da Ethan Czhaor dopo aver vissuto direttamente il licenziamento a causa dei suoi post passati sul suo blog e sui social network: assunto nel febbraio 2015 come responsabile IT nello staff dell’ex governatore della Florida Jeff Bush, è stato licenziato appena due giorni dopo a causa della scoperta da parte dei media di frasi inadeguate e irrispettose.
Czhaor, profondamente segnato dall’avvenimento, ha deciso di creare “Clear” affinché nessun altro rischi di vedere la propria carriera interrompersi o rovinarsi a causa di contenuti sociali ormai fuori contesto che mal rappresentano l’utente nel momento attuale.
L’applicazione al momento è in fase di prova e sono numerose già le richieste per scaricare e testare “Clear”, che funziona con la ricerca di parole chiave, ad esempio con riferimento sessista, o rivolte a minoranze etniche o semplicemente inappropriate; “Clear”, una volta individuati i post incriminati, lascia all’utente la possibilità di cancellare o meno i contenuti.
Si tratta di un’applicazione molto importante in quanto in un recente sondaggio condotto da Career Builder è stato evidenziato quanto sia importante la reputazione online, visto che la percentuale dei non assunti a causa della propria vita sui social network sta salendo di anno in anno.