Finalmente si parte! Nella notte scattano le finals NBA 2015 con una sfida dal sapore nuovo per essere l’atto che porterà alla conquista dell’anello della competizione di basket: Cleveland Cavaliers vs Golden State Warriors. LeBron James, alla quinta finale consecutiva contro Stephen Curry.
I vincitori della eastern conference di questa annata di NBA, alla fine, sono stati i favoriti Cavaliers, che dopo il ritorno di LeBron erano schizzati immediatamente in vetta ai pronostici dei bookmakers, sbaragliando anche la concorrenza di una corazzata come Miami. (ex franchigia dello stesso James). Eppure la stagione non era iniziata nei migliori dei modi, anzi, la squadra arrancava e a stento riusciva a stare al passo delle prime, Atlanta su tutti, e dopo essere stata anche fuori la zona play-off qualcosa è cambiato.
Cleveland ha iniziato a macinare gioco, lo stesso LeBron James ha iniziato a capire i meccanismi del suo allenatore David Blatt e con l’estrema classe che lo caratterizza quando scende sul parquet ha iniziato a demolire ad una ad una tutte le avversarie chiudendo la regular season al secondo posto alle spalle degli Hawks.
Play-off mai in discussione per la squadra di Cleveland che ha saputo sbarazzarsi prima degli ex numeri uno Boston Celtics con un perentorio 4-0, in semifinale hanno concesso due vittorie ai Chicago Bulls per poi estrometterli dalla lotta al titolo, e in finale contro la vera sorpresa della eastern confernce, Atlanta Hawks, la finale si è chiusa dopo appena quattro gare, vincendo il titolo di campione di conference e andandosi a giocare l’anello NBA dopo la pesante sconfitta contro San Antonio nel 2007.
Nella western conference di certo non si aspettava nessuno di vedere dominare Golden State. In un lato del torneo composto da San Antonio Spurs (campioni in carica), Los Angeles Lakers (non più ai livelli degli anni passati ma comunque vincitori di tante edizioni NBA), Oklahoma Thunders di Westbrook. Eppure i Warriors sono stati di gran lunga la migliore franchigia di questa regular season, nei punti e nelle statistiche di fine anno.
Non è un caso se Stephen Curry si è aggiudicato il titolo di MVP della stagione, e non è un caso se insieme a Thompson sono soprannominata gli “splash brothers”, per il rumore della palla quando entra nel canestro, di una squadra che mette corsa, grinta e precisione di tiro. I Golden State tornano in una finale NBA dopo ben 40 anni dall’ultima volta, che è stato anche il terzo ed ultimo titolo vinto dalla formazione di Oackland.
La squadra allenata da Steve Kerr è giunta a giocarsi l’anello NBA dopo aver eliminato nell’ordine New Orleans – 4-0 – Memphis – 4-2 e Houston, in finale – 4-1, soffrendo davvero pochissimo in questi play-off e arrivando carichissimi all’appuntamento finale, nel quale non sono ammessi errori.
Golden State-Cleveland (fattore campo favorevole ai Warriors per il miglior piazzamento in stagione), sette gare a disposizione, quattro vittorie per salire sul trono NBA: iniziano ufficialmente le finals!