Turchia: Erdogan perde la maggioranza assoluta

Pubblicato il 8 Giu 2015 - 12:06am di Irene Masala

L’Akp, il partito islamico di Recep Tayyip Erdogan, dopo tredici anni ininterrotti al potere perde la maggioranza assoluta in Parlamento. A riuscire nella difficile impresa è stato il partito di sinistra Hdp, nato nel 2004 dal movimento curdo e capeggiato da Selahattin Demirtas che, superando la soglia di sbarramento del 10%, è riuscito a conquistare ben 78 deputati.

Questi ultimi e inaspettati risultati elettorali sottolineano le difficoltà attraversate dall’Akp che non solo perde la maggioranza assoluta ma anche il 9% di preferenze e 71 deputati. Secondo il resoconto fatto dall’emittente turca Ntv, il partito del premier Akp ha ottenuto il 40, 9% dei voti, e 259 deputati su 550, il movimento d’opposizione Chp il 25,1%, il partito nazionalista Mhp il 16,4%, mentre il partito filocurdo Hdp di Demirtas il 12,9%.

“Prevediamo un governo di minoranza ed elezioni anticipate”, fanno sapere dagli uffici dell’Akp, il cui obiettivo in queste elezioni era quello di conquistare il 60% dei voti e 330 seggi, necessari per convocare un referendum per modificare la Costituzione e il sistema politico della Turchia, instaurando di fatto una superpresidenza. Il fronte delle opposizioni, invece, raduna insieme 291 seggi e potrebbero pensare alla formazione di una coalizione di governo per minare la stabilità della maggioranza. Fondamentale per questo risultato elettorale è stata la politica estera e in particolare la situazione del Kurdistan, dove l’Akp ha perso molti consensi, mentre il partito di Demirtas è riuscito a far convogliare nel Hdp anche i voti dei conservatori. Idem è successo nelle regioni lungo il confine con la Siria, dove le ripetute accuse mosse ad Erdogan circa il rifornimento di armi e denaro alle milizie jihadiste e la mancata gestione del problema dei profughi hanno portato a un diffuso malcontento.

La linea dura di Erdogan sta mostrando le prime crepe e, forse, sta iniziando a pagare il pugno di ferro usato nel 2013 contro i ragazzi del Gezi Park, il tutto a favore, e qui arriva la storica beffa del destino, del curdo Demartis.
E in migliaia scendono in piazza a festeggiare.

Info sull'Autore

Laureata in Scienze Politiche e Giornalismo ed Editoria, da anni si occupa di geopolitica e relazioni internazionali, con particolare interesse per il Medio Oriente e il conflitto arabo-israeliano. Due grandi passioni, scrivere e viaggiare, l'hanno portata a trascorrere gli ultimi sei anni tra Roma, Valencia e Israele/Palestina. Ha inoltre frequentato il Master in Giornalismo Internazionale organizzato dall'IGS (Institute for Global Studies) e dallo Stato Maggiore della Difesa, nell'ambito del quale ha avuto modo di trascorrere due settimane come giornalista embedded nelle basi Unifil in Libano.

Lascia Una Risposta