I dati parlano chiaro: Expo 2015 è un flop. L’ultima trovata è l’ingresso gratuito per chi arriva in auto ma i soldi pubblici rischiano ancora.
Ne abbiamo parlato per mesi. Expo 2015 è stato presentato come una vera possibilità di rinascita per il turismo italiano, capace di affidare alla città di Milano il fulcro necessario per modernizzare il nostro paese agli occhi del mondo. L’esposizione universale, iniziata lo scorso primo maggio, sarà aperta al pubblico fino alla fine del mese di Ottobre con i tanti padiglioni in rappresentanza dell’alimentazione globale e quindi di ciascun paese del mondo.
L’Italia si era presa da anni l’impegno di portare avanti Expo 2015, un po’ come si fa con le olimpiadi, ma i lavori sono partiti in tremendo ritardo, con operai al lavoro 24 ore su 24 nei cantieri e tantissimi scandali di tangenti, alla faccia della trasparenza. Tantissimi soldi pubblici investiti in un progetto per molti evitabile, visti i ben più gravi problemi che l’Italia è costantemente costretta ad affrontare. C’era anche chi invece sembrava soddisfatto di tale investimento di soldi pubblici, convinto che Expo avrebbe portato onore e soddisfazioni al nostro paese. Italiani spaccati in due anche in questo caso ma comunque sia, tra un camouflage e l’altro, Expo 2015 ha aperto i battenti ed ora, a quasi 3 mesi di distanza quello che in tanto prevedevano, sembra essere diventato un’amara realtà.
Expo 2015, quanti soldi pubblici spesi. Ma i numeri parlano chiaro: è flop
All’inizio del mese di Luglio era prevista una conferenza stampa a cui l’atteso sindaco di Milano, Pisapia, non ha preso parte. In quel caso è stato il Direttore Generale Giuseppe Sala ad esprimersi riguardo i numeri raccolti da Expo 2015, soprattutto in riferimento agli ingressi dal mese di Maggio ad oggi: 6 milioni secondo le sue dichiarazioni.
In queste ore però Il Fatto Quotidiano ha fornito un’analisi ben più dettagliata e capace di schiarire le idee a tutti, curiosi o diretti responsabili. Se si contano gli ingressi generali, si arriva si e no a 4 milioni totali, quindi due in meno rispetto a quelli dichiarati in conferenza stampa. Se poi si pensa che quotidianamente ad entrare attraverso i tornelli su cui poi vengono conteggiati gli ingressi, vi siano anche 10.000 addetti ai lavori non paganti, il numero scende ad un misero 3,5 milioni.
Se così fosse, il rilancio dell’economia italiana sarebbe solo un’utopia annunciata. Per Expo 2015, è inutile ripeterlo, sono stati utilizzati soldi pubblici in quantità elevata, tra strutture, stipendi e parcheggi. E proprio riguardo al parcheggio della manifestazione, c’è da annunciare un altro dato che non farà piacere ai contribuenti. Il posteggio auto è perennemente semi vuoto, probabilmente perché i visitatori tanto attesi ad Expo 2015 dovevano essere soprattutto turisti internazionali e non era complicato immaginare che queste persone non si sarebbero mosse in automobile ma con i mezzi pubblici. Ma il fatto rilevante è che la gestione del parcheggio sia stata affidata a privati che, per contratto, saranno rimborsati qualora i soldi incassati risultassero minori di quanto preventivato. Ed ecco un’altra cascata di soldi pubblici che si intravede entro la fine dell’anno.
A tamponare un simile sperpero, ci pensa l’organizzazione di Expo 2015 proponendo un’offerta al limite della decenza: se raggiungi l’esposizione in automobile e dopo le ore 19, entri praticamente gratis perché il biglietto d’ingresso, dai quasi 50 € del prezzo pieno, arriverebbe a costare solo 5 €. Una cosa simile era stata proposta già nelle prime settimane dell’evento, forse perché già si prevedeva un flop generale. In quel caso, chi si iscriveva al Partito Democratico, oltre alla tessera del partito riceveva anche un ingresso Expo 2015 a prezzo dimezzato. Una serie di tappabuchi per riparare i danni dell’ennesima malagestione all’italiana. Insomma, una vera beffa e anche in questi casi nella testa dei cittadini italiani risuona una celebre battuta di Totò “e io pago!”.