La Corte Europea per i diritti umani condanna l’Italia e la invita a riconoscere le unioni civili tra persone dello stesso sesso; il ministro Boschi ribadisce che il Governo ha già presentato il suo ruolino di marcia: una volta che saranno sistemate le riforme costituzionali, a Settembre il Senato approverà il ddl, che riceverà l’approvazione finale della Camera entro la fine dell’anno.
La condanna della Corte Europea per i diritti umani
Con la sua sentenza, la Corte Europea ha riconosciuto che l’Italia ha violato la Convenzione dei diritti umani (in particolar modo dell’articolo 8, quello che disciplina il rispetto per la vita privata e familiare). L’attuale normativa italiana non risulta sufficientemente affidabile e non tutela in modo adeguato le esigenze fondamentali delle persone dello stesso sesso che si impegnano in una relazione stabile.
Nel corso degli anni da Strasburgo sono arrivati più avvertimenti sulla necessità di approntare una legislazione che riconosca e tuteli le unioni civili tra omosessuali, ma il legislatore italiano non ha mai dato seguito alle dichiarazioni della Corte. L’organismo europeo ha anche rilevato la stranezza che le unioni civili tra persone dello stesso sesso in Italia vengono riconosciute solo dalle autorità locali di una piccola parte dei Comuni; in più, questo riconoscimento non ha alcun valore reale (non conferisce nessun diritto alle nuove coppie), ma esclusivamente simbolico.
Boschi: legge per le unioni civili estesa a coppie gay entro la fine dell’anno
Nella sentenza della Corte è stato aggiunto che le più recenti indagini dimostrano che la maggioranza dei nostri connazionali è favorevole ad una normativa che riconosca le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Il ministro Maria Elena Boschi assicura che verrà recuperato il tempo perso da altri e che entro la fine del 2015 la legge sulle unioni civili (estesa anche alle coppie gay) sarà realtà.