Fiorella Mannoia continua il lungo viaggio nel tempo tra le maggiori tappe del suo brillante percorso discografico. Un modo per omaggiare i suoi 40 anni di carriera e tutti quei brani dei colleghi che maggiormente ne hanno segnato il cammino personale ed artistico. Un modo per ricordarci la bellezza dell’amore, della nostra terra, del sud del mondo ma anche lo spietato sciacallaggio dei potenti. E soprattutto un modo per confermarsi come una delle migliori interpreti che l’Italia possa vantare da parecchi anni a questa parte.
“Ed io ti penserò in silenzio nelle notti d’estate”, con queste parole Fiorella Mannoia ha dato voce a ciò che il suo cuore le sussurrava quando davanti ad un foglio bianco ed una penna si è cimentata nell’arte dello scrivere brani. Lei, tanto straordinaria nell’interpretare le canzoni altrui, quanto insicura nell’esternare musicalmente ciò che le scorre nell’anima, presenta il brano In Viaggio come fosse un inno all’amore materno, quello viscerale, che non conosce distanze soprattutto quando si ritrova ad affrontare l’attimo fatale, saputo, previsto, preannunciato, nel quale quel figlio generato si allontana per intraprendere quel viaggio che lo porterà lontano verso un destino ignoto e spesso caratterizzato da disavventure o momenti di smarrimento, soprattutto quando si tratta di ragazzi nati in povertà e partiti alla ricerca di un futuro migliore. Fiorella Mannoia introduce il brano raccontando ai propri interlocutori di quanto il continente africano, così come in generale il sud del mondo, sia stato depredato nei secoli, come se ai “potenti” tutto questo fosse dovuto o naturalmente concesso, trasformando inevitabilmente una terra ricca e fertile nel continente più povero del pianeta. In un momento storico decisamente sensibile al tema dell’immigrazione, In Viaggio pone come obiettivo proprio quello di tirar fuori dal cuore delle persone l’aspetto più umano, affinché un’opinione da televoto lasci spazio alla pietà e alla compassione di chi è da considerare prima di tutto come un essere umano. Una madre che vede partire il proprio figlio sopra imbarcazioni improvvisate e del quale poco saprà soprattutto se, in seguito ad episodi tristemente noti, il proprio bambino diverrà un mero numero da campagna elettorale d’oltre mare.
Fiorella Mannoia, un caleidoscopio di imprevedibili emozioni
In queste notti d’estate (ma anche invernali e primaverili tanto è stato il successo riscosso dal tour) in cui ha girato tutta l’Italia con i suoi concerti, Fiorella Mannoia deve aver avuto un’immagine particolare nella propria mente durante l’esecuzione di In Viaggio così come di tutti gli altri brani proposti, lo dicevano i suoi occhi, ogni volta come se fosse la prima. Sì perché, ciò che la cantante fa, non è solo interpretare i brani, ma raccontarli, uno ad uno. Ogni parte del suo corpo trasuda emozionante coinvolgimento nelle parole che sta pronunciando in quei momenti mentre tu sei lì, di fronte a lei, e non hai tempo per chiederti chi sei, dove sei o cosa stai facendo perché ti ritrovi esattamente dove Fiorella Mannoia vuole che tu stia. Non sei più te, perché un attimo prima sei una madre del continente africano, l’attimo dopo sei Sally. E poi senti i complimenti dei playboy, un ventilatore che ronza immenso dal soffitto esausto o addirittura Dio che suona la fisarmonica, e vorresti che quelle ore di concerto non finissero mai perché in fondo non c’è niente di più bello che poter vivere per pochi istanti la vita di qualcun altro e ritrovarsi una sera d’estate con Fiorella Mannoia, le parole, la musica e le emozioni che ti travolgono in un abbraccio inaspettato quanto atteso. Chi ha avuto il piacere e la fortuna di assistere ad un live dell’interprete romana, può ben comprendere a cosa si stia facendo riferimento. La classica esperienza da raccontare a tutti, da consigliare, da tramandare, talmente risulta innaturale dover trattenere così tanta meraviglia dentro il proprio volume corporeo o mentale. Ogni live poi, racchiude dentro sé una magia e guai a pensare che una serata possa aver avuto una Fiorella Mannoia più convincente rispetto ad un altro momento del tour. No, sarebbe come bestemmiare perché risulta palese quanto ogni brano venga interpretato ogni volta come se avesse la meraviglia della prima esecuzione e l’intensità dell’ultima. Il sud, lei che è di Roma, l’amore, lei che non è sposata, le ansie di una madre, lei che figli non ne ha avuti. Eppure tutto ciò che prende vita intorno a lei è frutto di un rispetto per il prossimo, per gli ultimi e per tutto ciò che la circonda. La fame di sapere che illumina gli occhi di Fiorella Mannoia ti fa comprendere ad esempio quanto il matrimonio, il parto o la provenienza geografica, siano aspetti che trovano il proprio senso o compimento anche sotto forme alternative. Un’artista che continua a dar voce a chi vive nella morsa dell’oppressione o delle ingiustizie sociali, rendendosi microfono di realtà mute, anche attraverso le pagine social.
Dopo aver toccato, con i propri live, tutte le stagioni dell’anno appena trascorso, il lungo viaggio si avvicina verso un traguardo davvero importante. Il mondo musicale italiano ha avuto l’onore e la fortuna di poter assistere alla crescita di un’artista straordinaria come Fiorella Mannoia durante i 40 anni appena trascorsi e proprio questo traguardo sarà festeggiato tra poche settimane all’Arena di Verona. Un appuntamento musicale da non perdere e che avrà luogo il prossimo 7 settembre per quella che sarà una vera e propria festa nella quale la Mannoia sarà affiancata da colleghi e amici illustri, nella splendida cornice di Verona a suon di collaborazioni e vecchi successi. Un omaggio a cui daranno voce artisti come Loredana Bertè, Niccolo Fabi, J-Ax, Negrita, Enrico Ruggeri, Emma, Noemi e Alessandra Amoroso. Diverse generazioni si daranno dunque appuntamento in un live che si preannuncia indimenticabile per i numerosi brani che risuoneranno nell’Arena di Verona e che ripercorreranno la brillante carriera della Mannoia, interprete satura di umiltà soprattutto quando negli anni si è trovata ad abbracciare, con la propria esperienza, giovani artisti emergenti della realtà talent italiana. Una canzone dice “Il tempo non torna più” e risulta impossibile darle torto, ma altrettanto innegabile è il fatto che per Fiorella Mannoia il tempo sembra essersi davvero fermato, rendendola sempre più affascinante e costantemente capace di sorprendere. Chapeau!