Anche la politica italiana adesso ha la sua proposta indecente: la fa Roberto Calderoli, che dice di essere disposto a ritirare quel mezzo milione di emendamenti presentati ad inizio Agosto per bloccare la riforma del Senato in cambio della concessione della grazia ad Antonio Monella. Monella è un imprenditore bergamasco che è stato condannato per omicidio volontario perché ha ucciso un giovane albanese che cercava di rubargli la macchina.
Calderoli propone il ritiro degli emendamenti alla riforma del Senato
Uno scambio (o un ricatto?) molto preciso: atto di clemenza a Monella o l’ostruzionismo sul ddl costituzionale continuerà. Ricordiamo che dopo aver presentato quei cinquecentomila e passa emendamenti, Roberto Calderoli promise anche che ne avrebbe proposti altri sei milioni quando l’8 Settembre riprenderanno i lavori in Aula.
Calderoli ha detto che il suo parere sulla riforma del Senato rimane negativo, si batterà comunque affinché quel testo non venga approvato: nella sua proposta di scambio lui mette sul piatto solo l’ostruzionismo, il ritiro degli emendamenti presentati in Commissione. E lo farebbe nel nome di una battaglia per la giustizia, per liberare un uomo che, magari sbagliando ed eccedendo, non ha fatto altro che difendersi.
Le reazioni: il baratto tra ostruzionismo e grazia a Monella è improprio
Ovviamente la proposta indecente di Calderoli ha scatenato le reazioni del mondo politico e non solo. Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato, ha detto che il baratto proposto dal leghista è improprio: le due cose (grazia all’imprenditore e riforma del Senato) non possono essere messe sullo stesso piano. Usa il termine “sconcertante” invece Vincenzo D’Anna, portavoce del gruppo Ala, che spiega che la Costituzione non prevede il baratto tra gli strumenti dell’attività parlamentare.
Secondo Antonio Misiani, deputato PD, quella di Calderoli è solo una mossa per evitare la bocciatura in blocco dei suoi emendamenti fotocopia: mettendoli in mezzo in una vicenda che non c’entra assolutamente il senatore leghista spera di poter trovare una via furba per il loro ritiro. L’idea di Calderoli, prosegue Misiani, è strampalata e conferma una volta di più lo scarso senso delle istituzioni dei leghisti.