I treni Intercity rischiano di subire un importante taglio a causa del mancato accordo in merito al contratto di servizio per il trasporto universale, scaduto il 31 dicembre 2014.
Treni Intercity, perchè c’è il rischio di sospensione delle linee
Una volta scaduto il contratto, i treni Intercity hanno avuto modo di poter garantire il regolare funzionamento delle linee grazie ad una proroga del governo, che però non ha pagato i 200 milioni di euro a Trenitalia per il servizio svolto, con suddetta proroga che non può essere rinnovata, mettendo appunto a rischio il regolare servizio delle linee.
“Senza la presenza di regolare contratto sono a rischio 84 Intercity“, la denuncia di Assoutenti, che si è definita preoccupata in merito alla vicenda. In particolare l’associazione è in ansia per quelle regioni dove l’alta velocità è inesistente o limitata a pochissime linee. Per non parlare del disagio dei cittadini, specialmente per i pendolari; secondo un analisi di Assoutenti, più di 15mila italiani utilizzano l’Intercity per raggiungere il lavoro, mentre sono più di 45mila i pendolari che non possono fare a meno di questo servizio.
Ecco dunque la decisione di Assoutenti nello scrivere ai parlamentari affinchè si possa muovere qualcosa. Ma dalle parti del governo serpeggia tranquillità, definendo tutto ciò solo come un allarmismo infondato. Sono state programmate riunioni tecniche per cercare di trovare una soluzione in merito a questo problema; l’obiettivo è quello di riuscire ad ottenere una nuova proroga oppure cercare di trovare un punto d’incontro per la stipula di un nuovo contratto ponte.
Ecco le regioni più colpite in caso di tagli dei treni Intercity
Piemonte e Liguria sono le regioni che rischiano di essere tra le più colpite da questa vicenda. Il motivo? All’epoca l’Assessore regionale ai Trasporti Piemonte, Francesco Balocco, aveva messo in piedi una trattativa con l’allora Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, per la soppressione di 4 coppie di Intercity tra Torino e Genova affinchè i soldi risparmiati (circa 3,5 di euro) venissero utilizzati per potenziare le tratte regionali Torino-Savona e Cuneo-Ventimiglia. Ma con il cambio del ministro la trattativa si è inceppata, con i cittadini piemontesi e liguri che rischiano ora di rimanere appiedati.
In questo modo il Piemonte rischia di avere una sola linea non appartenente all’alta velocità che possa compiere la tratta per Roma, mentre in Liguria va ancora peggio con a rischio 36 linee, delle quali 22 usate per la tratta Genova-Milano.
Anche al Sud non se la passano meglio, con Calabria, Sicilia e Puglia che rischiano di perdere tutti i collegamenti verso Roma e Milano, così come Livorno, Grosseto e La Spezia che rischiano di vedersi tagliare tutte le linee per Milano; in totale sarebbero più di 60mila gli italiani penalizzati da questo problema.
Di seguito la scheda completa con tutte le regioni a rischio: