Sky nel mirino dell’Antitrust a causa di alcune incongruenze con lo spot per la promozione “Presenta un amico“, vista in un modo durante la sua messa in onda ma con parecchie clausole nascoste.
Sky, nessun vantaggio con la promozione “Presenta un amico”: ecco di che si tratta
Sky nasce nel 2003 dalla fusione di Tele+ e Stream Tv (all’epoca le due piattaforme private), mettendo a disposizione dei clienti servizi che permettessero alla compagnia di Murdoch di essere la prima scelta in merito alle piattaforme private, cercando di mettere sempre il cliente in primo piano attraverso un rapporto di sincerità e lealtà.
Probabilmente sono proprio queste ultime due caratteristiche ad essere mancate nello spot “Presenta un amico”, almeno secondo l’Antitrust che tramite un’indagine è riuscita a trovare delle discrepanze tra la messa in onda della promozione e il suo effettivo significato.
Partendo dal principio: in questo spot ci sono due tifoserie opposte che ad un certo punto si uniscono in un abbraccio mentre in sovrimpressione appare lo slogan “Presenta un amico a Sky. Per te e per lui 50 euro di sconto sull’abbonamento“. Subito dopo si aggiunge una voce fuoricampo che ribadisce nuovamente il concetto dei 50 euro in meno per entrambi sull’abbonamento.
Tutto bene dunque se non fosse che in verità con questo spot vengono omesse parecchie informazioni di una certa importanza. Quali? Beh sicuramente la verità in merito allo sconto di 50 euro sull’abbonamento; entrambi i clienti avranno si modo di poterne usufruire, ma solo se, oltre al pacchetto base, usufruiscano di un altra offerta Premium.
Come se non bastasse, come metodo di pagamento si potrà usare soltanto quello del conto bancario. Informazioni queste che si possono trovare sul sito di Sky, ma che però vengono presentate sulla schermata con caratteri minuscoli rispetto ad altri messaggi scritti a caratteri cubitali, e che naturalmente non ne viene fatta menzione nello spot.
Niente sincerità secondo Massimiliano Dona: “Omesse informazioni fondamentali”
In barba alla sincerità verso il cliente, che ha portato dunque l’UNC (Unione nazionale consumatori) a denunciare il tutto all’Antitrust.
“Non c’è sincerità in questo spot, al cliente vengono omesse informazioni cardine per la decisione o meno di aderire a tale offerta“, ne è convinto Massimiliano Dona, Segretario generale dell’UNC : “Senza fornire tutti le informazioni necessarie, il cliente consegna dati personali di terzi con molta leggerezza, tutto ciò per avere lo sconto a portata di mano“.
Una vera e propria pugnalata alle spalle dunque: “Così viene a mancare la fiducia con il cliente, che deve essere al corrente di tutte le informazioni in merito a qualsiasi offerta. Sarà l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a valutare l’ingannevolezza del messaggio“.