Solito appuntamento con i sondaggi politici elettorali di fine mese: ad ottobre le intenzioni di voto sembrano premiare ancora il Movimento 5 Stelle, in un periodo in cui le vicende della Capitale sembrano influire sugli schieramenti anche a livello nazionale. Come sempre però non tutti i sondaggi politici offrono gli stessi risultati; cerchiamo di ricreare un quadro completo.
Sondaggi politici elettorali di fine ottobre: Movimento 5 Stelle più vicino
I risultati del sondaggio comunicati dalla trasmissione Piazza Pulita su La7 parlano chiaro: la differenza tra il PD e il Movimento 5 Stelle si è ridotta a poco più del 3%, con i democratici fermi al 31,1% e i pentastellati che arrivano al 28%. In terza posizione la Lega sembra aver arrestato quella rincorsa che qualche mese fa sembrava inarrestabile, mentre Forza Italia non riesce a staccarsi dal quel 10% dove ristagna da un sacco di tempo.
I sondaggi politici elettorali dell’istituto Piepoli vedono il Movimento 5 Stelle in crescita di uno 0,5% in più rispetto all’ultima rilevazione, mentre il Partito Democratico perde lo 0,5%: in pratica i grillini hanno recuperato un punto rispetto al partito di Matteo Renzi, anche se secondo questa statistica le distanze tra le due forze politiche sarebbero maggiori (33% Pd, 27,5% M5S). Alle loro spalle non ci sono variazioni, con la Lega intorno al 13% e Forza Italia al 9,5%.
Il programma di Rai Tre Agorà ha invece diffuso i sondaggi politici elettorali elaborati da Roberto Weber, secondo cui il Partito Democratico avrebbe perso uno 0,4%, scendendo a quota 34%; alle sue spalle anche il Movimento 5 Stelle registra un dato negativo (-0,1%) e scende al 26,4%, mentre la Lega sale leggermente (+0,1%) e arriva a quota 14,8%.
Differenze tra le statistiche, sul PD pesa la vicenda Marino
Come si può notare, tra i vari sondaggi politici elettorali di fine ottobre ci sono delle differenze sul distacco tra Partito Democratico e M5S; tutte le elaborazioni però (chi più e chi meno) descrivono un calo dei consensi verso il PD. È molto probabile che gli screzi tra il partito di Renzi e l’ormai ex sindaco di Roma Marino stiano avendo un effetto negativo sul PD, per il quale quel famoso 41% conquistato alle Europee 2014 sembra solo un lontanissimo ricordo.