Si è parlato tanto dell’abolizione della tassa sulla prima casa con la legge di Stabilità, ma in realtà c’è il rischio che si debba pagare anche nel 2016 sotto forma di mini Tasi nei Comuni che hanno deliberato il rialzo delle aliquote dell’imposta con un ritardo rispetto alla scadenza prevista il 30 luglio 2015.
L’emendamento sanatoria alla legge di Stabilità
Il Senato ha dato il suo ok all’emendamento/sanatoria che coinvolge le 844 amministrazioni ritardatarie che hanno rivisto le aliquote delle tasse locali dopo l’estate; questo potrebbe portare al pagamento di un conguaglio a partire dal mese di gennaio, quando la manovra sarà entrata in vigore. Il provvedimento, che ha ricevuto anche l’appoggio del Governo, di fatto concede una deroga rispetto alla scadenza del 30 luglio a quei Comuni che hanno approvato le delibere in merito a regolamenti, tariffe e aliquote dei tributi entro il 23 settembre 2015. Non si parla solo di Tasi, ma anche di Imu, Tari e addizionale Irpef.
Rischio di mini Tasi o mini Imu negli 844 Comuni ritardatari
Per quanto riguarda l’Irpef, il saldo con le aliquote ritoccate con delibere ritardatarie verrà pagato l’anno prossimo in sede di dichiarazione dei redditi, mentre per la Tari ciascun amministrazione può decidere autonomamente la data per il versamento. Per Tasi e Imu le cose sono un po’ più complicate: il saldo (che dovrebbe comprendere anche l’eventuale aumento deliberato) deve essere pagato entro il 16 dicembre, ma per quella data la legge di Stabilità non sarà ancora entrata in vigore. Per questo non è da escludere che nel 2016 i contribuenti siano tenuti a versare la differenza tra la vecchia aliquota e la nuova nel 2016, quando la manovra sarà legge. Insomma, gli abitanti proprietari di immobili in 844 Comuni rischiano di dover pagare l’anno prossimo una mini Tasi o una mini Imu, a seconda dell’aliquota che è stata rivista.
Il rischio di dover pagare la mini Tasi nel 2016 può essere scongiurato solo se il Governo decide di emanare un decreto legge (che entrerebbe in vigore subito) in modo da attivare la misura immediatamente, prima della scadenza del 16 dicembre. Il tema verrà ancora trattato al Senato come tutto il “pacchetto casa”, mentre la questione relativa alle modifiche in merito alle pensioni verrà affrontata dalla Camera dei Deputati: non sono previsti grossi cambiamenti, ma solo delle piccole correzioni, visto che è già stato deciso che l’intervento strutturale verrà fatto durante l’anno.