Brutto avvio di 2016 per gli indici di Borsa e i relativi mercati azionari globali. La causa principale di questo vero e proprio dissesto finanziario risiede nelle criticità manifestati dall’indebolimento dell’economia cinese, la cui frenata ha avuto pesanti ripercussioni su quelli che sono gli ambiti economicamente strategici di Statti Uniti e Europa.
La tendenza ribassista della Cina, in continua accelerazione dalla prima settimana del 2016, potrebbe condurre ad un repentino rimbalzo verso l’alto in grado di fornire i giusti assestamenti economico-finanziari ai mercati coinvolti. Tuttavia, è ancora presto fare ipotesi del genere poiché i settori interessati sono tanti, e ognuno di essi vive un particolare trend che difficilmente riuscirà a coincidere con un’eventuale ripresa azionaria. Detto ciò, occorre analizzare i rischi e gli effettivi danni subiti dagli indici di Borsa.
Indici di Borsa, i rischi azionari dei primi mesi del 2016
Sono molti gli indici di Borsa mondiali andati nel panico a causa del pesante crollo finanziario scaturito dal pesante rallentamento dell’economia cinese. Fra questi, ci sono le rumorose cadute registrate dallo Shangai Composite Index (-9,97%), dal Nikkei 225 (-7%) e dall’Hang Seng, il quale è stato autore di un tonfo percentuale apri al 6,67%. La situazione del resto del mondo non è affatto migliore, con Nasdaq e Dow Jones, ad esempio, ben al di sotto del 5%, e svariati operatori finanziari completamente intimoriti dalle prospettive appena delineatesi.
Il mercato che ha risentito maggiormente del tracollo della Cina è stato quello del petrolio e delle materie prime, poiché con il rallentamento dell’import-export della seconda potenza economica mondiale, quasi nessuno ha interesse nell’investire in transazioni del genere, che in periodi aurei sono in grado di assicurare profitti a dir poco esorbitanti. Insomma, per quanto si cerchi di scovare una comoda soluzione al tutto, i primi mesi del 2016 cinese si apprestano a diventare un’autentica tagliola finanziaria per un’infinita serie di movimentazioni economico-finanziarie.
La Cina fa crollare i mercati: le previsioni a breve termine
Ciò che sta accadendo in queste prime settimane del 2016 ha un che di sorprendente. Dal collasso del biennio 2007-2008, infatti, gli indici di Borsa hanno intrapreso un percorso di risalita finanziaria assolutamente prodigioso, complice anche una serie di episodi extra-economici che ne hanno favorito l’assestamento su livelli più che accettabili. Tuttavia, con il rallentamento della Cina, e il conseguente crollo dei mercati azionari, lo scenario sta lentamente cambiando. Sebbene permanga il rischio di una contrazione generalizzata, gli indici di Borsa dovrebbero comunque farcela a riprendere le stime di un tempo grazie al cosiddetto “effetto rimbalzo”.
Inoltre, visto e considerato lo scetticismo degli operatori nei confronti di ambiti merceologici estremamente penalizzati da quanto accaduto sino ad ora, potrebbe prendere il via una nuova linea strategica, largamente condivisa, incentrata sugli investimenti nelle operazioni a buon mercato. L’esito immediato di tale attività sarebbe quello di una lenta, ma costante, ripresa dal basso capace di attenuare i danni collaterali della nociva manovra economica cinese. Le previsioni a breve termine, quindi, suggeriscono di operare, sì, ma con una certa cautela.