Quello delle unioni civili è uno dei temi più di attualità nel nostro Paese: da tempo in politica si discute dell’approvazione di una specifica legge e domani 23 gennaio 2016 in tantissime piazze italiane, tra cui quelle delle grandi città come Milano e Roma, ci saranno le manifestazioni di coloro che si sono schierati a favore del ddl Cirinnà. Sette giorni dopo, il 30 gennaio, scenderà in piazza invece il fronte del “no” in quello che è stato ribattezzato Family Day.
Manifestazioni a favore delle unioni civili in almeno 100 città: flash mob e cori
Saranno ben 100 le piazze dove ci sarà la mobilitazione #svegliatialia, alcune delle quali anche al di fuori dei confini nazionali. Hanno aderito all’iniziativa promossa da Arcigay, ArciLesbica, Mit, Famiglie Arcobaleno e Agedo anche i presidi di Monaco, Berlino, Francoforte, Limerick ,Dublino, Copenaghen e Londra. In una nota di Arcigay si legge che scenderanno in piazza non solo gli attivisti lgbt italiani e stranieri, ma anche un’importante fetta della società civile composta da partiti, sindacati, istituzioni, associazioni e liberi cittadini. Le persone che con entusiasmo parteciperanno alle manifestazioni realizzeranno un flashmob: porteranno con loro degli orologi con suoneria o delle sveglie in modo da sincronizzarli e farli suonare contemporaneamente per dare la sveglia al Paese.
Non mancheranno i cori lgbt che si esibiranno in diverse città, da Nord a Sud dello Stivale: in piazza della Scala a Milano (ore 14:30) ci sarnno i Checcoro e i Good News; a Torino in piazza Carignano (ore 15:30) canteranno i Qoro; a Pavia in via VIII febbraio (ore 16:00) ci sarano i Canone Inverso; a Bologna in piazza Nettuno (ore 16:00) spazio ai Komos; a Roma in piazza della Rotonda (ore 15:00) canterà il Rainbow Choir; a Perugia in piazza Italia (ore 15:30) l’esibizione delle Omphalos Voices e a Napoli ci sarà il flash mob itinerante con i corAcor da piazza Garibaldi a piazza Plebiscito (dalle 16:30).
Grande adesione all’iniziativa #svegliaitalia
L’entusiasmo e la massiccia partecipazione alle manifestazioni di domani a favore delle unioni civili e della stepchild adoption secondo Gabriele Piazzoni (segretario nazionale di Arcigay) sono il segnale che c’è la possibilità concreta di scrivere un’importante pagina nella storia del nostro Paese. La cultura dei diritti, prosegue Piazzoni, è un vantaggio per tutti e coloro che parlano di possibili pericoli o dei fantasmi ideologici legati all’approvazione delle unioni civili in realtà mostrano la loro avidità e vogliono tenersi stretta la loro posizione privilegiata.
Il 30 gennaio il Family Day
Il 26 gennaio inizierà la discussione in Senato del ddl Cirinnà e quattro giorni dopo scatterà l’ora del Family Day, il raduno di chi si schiera contro il provvedimento. Inizialmente si doveva svolgere una manifestazione itinerante con partenza dal Circo Massimo e arrivo in piazza San Giovanni. Visto il gran numero di adesioni, gli organizzatori hanno comunicato che il tutto si svolgerà solo al Circo Massimo. Intanto Matteo Renzi ha detto che una legge sui diritti civili è necessaria; il punto più difficile su cui trovare l’intesa è quello della stepchild adoption: il Premier ha detto che se su questo tema non verrà trovato un punto di equilibrio, in Parlamento si procederà con un voto di coscienza. Anche i sondaggi dimostrano che la maggioranza degli italiani (52%) è convintia che la legislazione sia da aggiornare. Secondo un’elaborazione Ipsos il 37% è favorevole al matrimonio per le coppie gay, il 37% è contrario al matrimonio ma favorevole alle unioni civili, mentre il 22% si oppone ad entrambe le soluzioni. Più netta invece la separazione tra sì e no per quanto riguarda l’adozione da parte di coppie omosessuali: solo il 28% si è detto favorevole.