Ormai ci siamo tutti abituati (ma non ancora rassegnati) alle rimodulazioni delle offerte da parte di tutti i principali operatori di telefonia: anche le tariffe Vodafone non avranno più la classica scadenza mensile, ma si rinnoveranno ogni 28 giorni; la novità però non è limitata alla linea mobile, ma anche al telefono fisso, con la fatturazione che non avverrà più ogni due mesi, ma ogni otto settimane.
La comunicazione delle novità: un mese dura 28 giorni, la possibilità di recesso senza penali
La comunicazione di questa variazione sulle tariffe Vodafone è stata annunciata direttamente sulle pagine del sito ufficiale dell’operatore: le modifiche entreranno in vigore a partire dal prossimo 27 maggio 2016. Naturalmente i clienti avranno a disposizione trenta giorni dal momento della comunicazione scritta sulla fattura per avvalersi del diritto di recesso, per esercitare il quale non si va incontro al pagamento di alcuna penale.
Nel comunicato ufficiale si legge che a causa del mutamento delle condizioni che vanno ad incidere sull’equilibrio economico, a partire dal 27 maggio le promozioni e i servizi attivi su base mensile verranno rinnovati ogni quattro settimane, quindi i relativi costi verranno fatturati ogni 8 settimane. Entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione in fattura è possibile recedere dal contratto o passare ad un altro operatore senza rischiare di dover pagare una penale: come causale del recesso si dovrà indicare “modifica delle condizioni contrattuali”. Il diritto di recesso può essere esercitato tramite il sito variazioni.vodafone.it oppure mandando una raccomandata con ricevuta di ritorno al Servizio Clienti Vodafone, casella postale 190, 10014 Ivrea, TO, indicando sempre la stessa causale. Per non perdere il proprio numero si può fare anche il contestuale passaggio ad un altro operatore.
La reazione dei consumatori alle variazioni delle tariffe Vodafone da mobile e fisso
Le nuove tariffe Vodafone sia per il mobile che per il fisso hanno scatenato un polverone di polemiche; come era prevedibile aspettarsi, il mese che dura solo 28 giorni ha dato il via alle proteste degli utenti: c’è chi si lamenta di aver avuto rassicurazioni che il suo contratto valeva “per sempre” e non vuole accettare queste novità, chi invece usa toni sarcastici dicendo che cercherà di ottenere anche lui il pagamento dello stipendio ogni quattro settimane e chi scherza amaramente affermando che ormai per le compagnie telefoniche è sempre febbraio. Insomma, anche se qualcuno cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno (con il rinnovo ogni 28 giorni si hanno a disposizione più giga e minuti nell’arco del mese “solare”), il pensiero generale è che si tratta di una sorta di truffa legalizzata.
Come dargli torto? Con le scadenze fissate a 28 giorni si pagano 13 mensilità, con gli utenti che devono mettere mano al portafoglio una volta in più. Per chi ha una linea fissa con ADSL Vodafone può voler dire spendere 30 euro supplementari. Il problema, si continua a leggere tra i vari commenti dei consumatori delusi, è che quando si firma un contratto si accetta anche la possibilità che l’operatore possa modificare unilateralmente le condizioni (anche se rimangono i 30 giorni per il recesso): forse è stata concessa troppa libertà alle compagnie telefoniche?