Buste Arancioni Inps 2016, a chi arrivano e cosa sono: novità e regole, ecco come funzionano

Pubblicato il 24 Apr 2016 - 10:30am di Redazione

pensioneA breve giungeranno nelle case di milioni di italiani le cosiddette “buste arancioni”, utili per ottenere una previsione riguardo la futura pensione. Mentre si accende il dibattito sulla reale possibilità di modificare, ancora una volta, le leggi inerenti la previdenza italiana, l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) ha ben pensato di comunicare ai propri contribuenti una stima del loro assegno pensionistico di qui al congedo dal lavoro. Scopriremo ora, quindi, cos’è una busta arancione ed a chi si rivolge, nonché le regole e le novità per essa introdotte.

Cos’è una busta arancione ed a chi è rivolta

La busta arancione è una lettera inviata dall’INPS grazie alla quale è possibile venire a conoscenza del futuro importo della propria pensione. L’iniziativa ha preso piede diversi anni fa in Svezia e si è poi diffusa a macchia d’olio in gran parte d’Europa, consentendo a milioni di cittadini di avere maggiori e più chiare informazioni riguardo il proprio futuro.

La busta verrà recapitata direttamente al domicilio dei lavoratori dipendenti privati, dei lavoratori autonomi e di quelli iscritti ad una gestione separata; è inoltre estremamente probabile che nuove buste vengano a breve inviate anche ai dipendenti pubblici, anch’essi interessati all’argomento. Facendo un rapido calcolo, dunque, sono circa 10 milioni i cittadini coinvolti nell’iniziativa.

Quando arriveranno le buste arancioni e come funzionano?

La spedizione delle buste arancioni è partita questa settimana. Al momento la media giornaliera di lettere inviate dall’INPS è di circa 150.000 al giorno, per cui entro l’estate i dipendenti sopra descritti dovrebbero aver tutti ricevuto l’importante comunicazione.

Una volta aperta la busta sarà indispensabile analizzare il contenuto della stessa ed in particolare la seconda pagina del plico consegnatoci. E’ qui, difatti, che è segnata la differenza in percentuale tra la stima dell’ultimo stipendio che riceverete e ciò che invece vi verrà erogato sull’assegno pensionistico. Il dato descritto è riportato alla voce “tasso di sostituzione netto”, nell’ultima riga dell’esaustiva tabella. Va sottolineato che, a causa delle svariate modifiche legislative avvenute nel corso degli anni, la percentuale ha progressivamente subito brusche frammentazioni, che hanno inevitabilmente modificato l’importo pensionistico ricevuto dai singoli lavoratori.

In ogni caso, l’INPS invita i contribuenti che riceveranno la busta a munirsi di SPID (Sistema Pubblico d’Identità Digitale) così da semplificare le future simulazioni di pensione. Il suddetto sistema (implementato da Poste Italiane, Tim e Infocert) ha lo scopo di fornire ai cittadini un Nome Utente ed una Password attraverso cui accedere ai servizi pubblici di fisco, scuola e sanità. Al momento sono circa 3.800 gli sportelli abilitati dalle Poste per il riconoscimento ed il successivo rilascio della password.spid Il tecnologico progetto, se sfruttato a dovere, farà sì che i lavoratori possano inserire autonomamente nel sistema i dati più importanti per la previsione della propria pensione, ottenendo innumerevoli vantaggi in termini pratici e tempistici.

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