Proteste per l’esclusione di Fabri Fibra dal concerto di Piazza San Giovanni
Come ogni anno a Roma si svolgerà il concertone del Primo Maggio, e come ogni anno c’è chi si lamenta, chi fa storie e chi viene escluso dal palcoscenico. Quest’anno è toccato proprio al rapper marchigiano Fabri Fibra. “Il Primo Maggio è ancora soggetto a certi schemi che in altri circuiti live non ci sono o comunque non ci sono più”, ha commentato Fabri Fibra via twitter in merito alla sua esclusione da piazza San Giovanni.
Una decisione ben strana quella che è stata presa dato che il rapper, con il suo ultimo disco “Guerra e Pace” ha conquistato le vette delle classifiche e il disco d’oro. Ma il merito della scelta di esclusione a chi va? Certamente alla polemica scatenata da D.i.re (Donne in rete contro la violenza) che ha mandato una letterina ben strutturata ai vari sindacati chiedendo proprio l’esclusione del rapper dal Concertone.
Nel mirino dell’associazione delle donne ci sono due brani di Fabri Fibra: Su le mani, in cui cita Pietro Pacciani, e Venerdì 17 in cui racconta lo stupro e l’assassinio di una bimba, che offenderebbero la dignità delle donne. E così gli organizzatori del concerto del Primo Maggio hanno deciso, sotto suggerimento dei sindacati, di evitare ulteriori polemiche e semplicemente escludere l’artista.
Così infatti il segretario della Cgil responsabile dell’organizzazione Vincenzo Scudiere: “A seguito di alcune segnalazioni abbiamo ritenuto utile evitare la sua esibizione. Il concerto del primo maggio è basato sul rispetto delle persone. Senza togliere nulla alla libertà di espressione, la presenza di Fabri Fibra ci è sembrata inopportuna”.
A molti invece è sembrato inopportuna proprio questa censura preventiva. Artisti del calibro di Elio e Jovanotti si sono schierati a fianco di Fabri Fibra, armati di parole dure che hanno pronunciato sui vari social network. Elio ha postato sul suo profilo Facebook: “Elio e le Storie Tese sono contrari a ogni tipo di censura e quindi anche a quella preventiva imposta a Fabri Fibra al quale manifestano solidarietà artistica”. Jovanotti invece si fa sentire su Twitter: “Mi sembra assurda questa censura a fabrifibra da parte del minculpop dei sindacati. Fibra è un acceleratore di immagini, la sua è arte”.
Insieme a loro si sono opposti all’accusa di diffusione di messaggi sessisti e misogini anche Dj Aniceto, uno dei dj più impegnati nel sociale, membro della Consulta Antidroga per le politiche antidroga a palazzo Chigi ed il giornalista Pierluigi Diaco, già conduttore nel 1998 del Concertone, per il quale “escludere Fabri Fibra è una scelta patetica, ridicola e ideologica”.
Ma d’altronde anche Fabri Fibra aveva sospettato qualcosa dato che ha scritto sulla sua pagina facebook “Concertone del Primo Maggio in Piazza San Giovanni: nemmeno quest’anno sarò su quel palco. Mi sembrava strano. In effetti, l’invito entusiasta da parte di Marco Godano mi aveva sorpreso, era una bella novità. Invece poi non sono gli organizzatori che decidono chi suona in piazza.”
Chi ama il rap, e quest’artista nello specifico non deve avere comunque paura, i suoi tour estivo e autunnale rimangono e chiunque lo apprezzi può andare ad ascoltarlo.