Il Senato ha votato la fiducia, dando il via libera al maxiemendamento che sostituisce per intero l’articolo unico del cosiddetto Ddl Scuola, ovvero il disegno di legge in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca. Anche se l’ok ottenuto dal senato non ha portato alla conclusione dell’iter del testo (che dovrà passare ancora alla Camera), vediamo quali sono le novità introdotte con questo voto di maggio 2016.
Le novità del testo dall’estensione agli extracomunitari del bonus cultura allo stanziamento di fondi
Il testo è passato con 168 voti favorevoli e 90 voti contrari e da martedì 17 verrà discusso alla Camera: la data più probabile per la conclusione dell’iter è stata individuata nel 28 maggio. Sono molte le novità introdotte dal Ddl Scuola: viene stabilito il raddoppio dei compensi dei commissari del concorso per docenti iniziato il 28 aprile; il pagamento delle supplenze avverrà in tempi certi (con un massimo di 30 giorni) grazie a procedure più efficienti; è stato prorogato dal 31 marzo al 30 novembre (con ulteriore finanziamento da 64 milioni) il piano di interventi Scuole Belle mirato al decoro e alla funzionalità delle scuole. Ha causato un po’ di polemiche la scelta di riconoscere il famoso bonus anche ai diciottenni non comunitari muniti di permesso di soggiorno in Italia (si parla di circa tremila ragazzi). Novità anche per quanto riguarda il calcolo dell’Isee per le famiglie con componenti disabili: vengono escluse dal reddito disponibile quei trattamenti assistenziali che non rientrano nel reddito complessivo Irpef. Il testo prevede inoltre lo stanziamento di 3 milioni di euro per la stabilizzazione del Gran Sasso Science Institute e di fondi fino a 12,2 milioni per le scuole paritarie che accolgono persone disabili (vengono riconosciuti mille euro per ogni alunno con disabilità accolto). Il ministro Giannini ha utilizzato Twitter per esprimere la sua soddisfazione per il voto favorevole ottenuto in Senato: il testo, ha twittato il Ministro, rappresenta un passo in avanti verso la valorizzazione delle eccellenze e il miglioramento di un sistema sempre più efficiente.
Le reazioni alla fiducia sul Ddl Scuola 2016
Prima abbiamo fatto un accenno alle polemiche: ce ne sono state, e non poche, anche per l’assenza in Aula del ministro Giannini. Hanno espresso voto contrario la Lega, il Movimento 5 Stelle e Conservatori e Riformisti. Ha invece votato Sì Sel, anche se con alcuni dubbi: come ha spiegato Alessia Petraglia sarebbe stato meglio se i soldi stanziati fossero andati agli insegnanti piuttosto che ai privati e non è chiaro perché il Governo abbia messo la fiducia. Voto favorevole per Ncd e Ala, secondo cui questo Ddl Scuola è un provvedimento che punta su istruzione, cultura ed eccellenze. Per il Partito Democratico hanno parlato i senatori Marcucci e Puglisi: il primo ha definito il testo come un altro provvedimento del governo Renzi con segno più, mentre la seconda assicura che il Ddl migliora la scuola e la ricerca dopo tanti anni di tagli. Proprio mentre all’interno dell’Aula si svolgevano le operazioni di voto, all’esterno un centinaio di insegnanti chiamati in piazza da Unicobas, Cobas e Gilda hanno protestato contro le prove invalsi, annunciando che ci sarà una pioggia di ricorsi per le modalità di accesso ai concorsi: insomma, una piccola anteprima dello sciopero degli insegnanti che vederemo il 20 maggio.
Proteste fuori e proteste anche dentro l’Aula: al di là di quanto previsto dal testo, le critiche più feroci hanno riguardato la scelta da parte del Goerno di mettere la fiducia. Da Forza Italia fanno sapere che non è accettabile che questo sia ormai diventato il metodo ordinario per giungere all’approvazione delle leggi. Quando il ministro Boschi ha annunciato che l’esecutivo aveva deciso di porre la fiducia (anche) sul Ddl Scuola è esplosa la polemica: la Lega ha parlato di ennesima follia, il Movimento 5 Stelle ha voluto sottolineare la pericolosità della proliferazione dei voti di fiducia.