Se gli ultimi anni ’70 hanno rappresentato un momento particolare della storia, fatto di contestazioni e terremoti sociali, figuriamoci gli anni ’70 del milleduecento. E figuriamoci nella Cina di quel periodo. Ne sa qualcosa Marco Polo, trovatosi alla corte di Kublai Khan (ultimo condottiero dei mongoli, primo imperatore dei cinesi) proprio nel momento in cui si stava costruendo l’impero, con un tasso di morti e di devastazioni che in confronto Game Of Thrones è una puntata sottotono dei Teletubbies.
Del mitico viaggio dell’esploratore veneziano, come è noto, venne redatto un resoconto chiamato Il Milione. A scriverlo fu tal Rustichello da Pisa, su dettato del nostro Marco Polo, che in quel momento si trovava in prigione. Ma a parte questo documento, fondamentale per la costruzione dell’immaginario europeo sull’Asia medievale, le gesta di Marco Polo hanno ispirato tante altre cose e persone. Una di queste è John Fusco, uno sceneggiatore di casa Netflix che ha ben pensato di crearci su una serie TV originale.
Che poi è un po’ il dolce vizio di questo periodo storico, quello di fare serie su qualsiasi cosa. L’offerta produttiva infatti è tutta incentrata sulla legge degli S.O.S.: Seriomani Ossessivi e Seriali. E Netflix, furbescamente, basa su questa struttura tutto il proprio modello di business.
Torna la seconda stagione di Marco Polo, la serie originale Netflix sull’esploratore veneziano
Un motivo di interesse in più su questa serie in particolare è dato dal fatto che nel cast, in mezzo ai tanti nomi dalla pronuncia impossibile, ce ne sono un paio che invece tengono alta la bandiera italiana. Prima di tutto il grande Pierfrancesco Favino veste i panni del babbo di Marco Polo, il mercante Niccolò che iniziò i viaggi prima del figlio. E poi lo stesso protagonista è interpretato da Lorenzo Richelmy, giovanissimo attore italiano classe 1990.
Proprio in questi giorni è uscito il nuovo video trailer che anticipa l’uscita della seconda stagione dedicata alle avventure mongole di Marco Polo. Io direi di andarlo a vedere prima di tutto, perché fa venire voglia di mollare tutto e partire per Xanadu.
Dal cast fanno sapere che la trama ripartirà da dove ci si era fermati al termine della prima stagione. La Cina unificata, Marco Polo fedele consigliere di Kublai Khan. Ma da qui partiranno tutti i problemi che derivano dagli sconvolgimenti politici e militari dovuti all’azione del più famoso condottiero con gli occhi a mandorla della storia. Uno che essendo nipote di Gengis Khan non sembra essere destinato a farsi mettere i piedi in testa da nessuno. Questione di genetica.
La nuova stagione si prepara ad uscire con ben dieci nuovi episodi, i quali oltre a descrivere il periodo storico si spingeranno stavolta a dare uno sguardo più ravvicinato ai personaggi, e alle loro vicissitudini più intime e famigliari, a partire dal ritorno inaspettato del padre di Marco Polo. Come inaspettato è l’ingresso nel cast di Gabriel Byrne nei panni di Papa Gregorio. Data di inizio ufficiale: 1 Luglio 1276. Ehm, pardon, 2016.
