Walt Disney sosteneva che se puoi sognarlo puoi farlo. E lui di immaginazione certamente se ne intendeva. Infatti, dopo più di cinquant’anni da quando quella frase è stata formulata per la prima volta, il concetto di base non è cambiato di molto. A mutare sono state solo le forme della sua applicazione. E guarda caso è proprio un’applicazione a dimostrare che, se puoi immaginarlo, puoi farlo arrivare al cinema o in TV. Perché ammettiamolo, un film sugli Angry Birds non se lo sarebbe aspettato nessuno.
Sopratutto perché la storia del videogioco finlandese, che poi è la stessa che compone la trama del film, non solo è veramente semplice, ma è anche difficilmente adattabile allo schermo. Gli Angry Birds, infatti, sono degli uccelli incacchiati che si lanciano in attacchi suicidi, con l’aiuto di fionde giganti azionate dai nostri pollici, contro i maiali verdi colpevoli di avergli sottratto le uova con l’inganno. Insomma un po’ guerra di troia, un po’ Pearl Harbour. Ma comunque di difficile resa.
Invece Angry Birds – Il Film è andato dritto per la sua strada, senza tentare escamotage che ribaltassero storia e trama, ed il film è pure riuscito. Rispetto al gioco, però, la pellicola riesce a farci entrare in contatto con le storie ed i caratteri dei piccoli personaggi pennuti che siamo soliti mandare al macello, e vedere sfracellarsi, mentre aspettiamo l’autobus alla fermata o quando siamo in pausa pranzo.
Angry Birds, quando un videogioco diventa un film: trama e recensione
Il protagonista del film è ovviamente Red, il più famoso ed il più rabbioso tra gli uccellini in questione. Qualcuno lo ha già definito l’Elio (e le storie tese) del mondo volatile, a causa dei sopracciglioni che gli attribuiscono un’attitudine da leader indiscusso, ma che sono anche motivo di scherno.
In realtà nel film si scopre che il povero uccello è scontroso perché è solo, è incacchiato con tutto e tutti ma non perché sia cattivo. Piuttosto perché la società in cui dovrebbe essere placidamente inserito, è troppo attenta a lisciarsi le piume ed il becco per rendersi conto dell’ipocrisia che serpeggia tra i propri nidi. Ed ogni riferimento a persone o a cose del mondo delle persone è puramente casuale.
Sarà proprio Red, conosciuto anche col nome di Rosso, a guidare la rivolta di tutti gli Angry Birds contro i porcissimi Piggies. Mettendosi a capo di un esercito eterogeneo ed esilarante, con qualche punta di pazzia ma anche di tenerezza. La missione di recupero delle uova, però, si trasformerà anche in un viaggio di riscoperta interiore, assecondando il clichè della redenzione dell’eroe. Evvabbè, ci può stare.
Insomma Angry Birds parte dall’esigenza di trasporre in pellicola una delle applicazioni più redditizie di sempre, che tanto i soldi piovono sempre sul bagnato. Però da questo binario commerciale riesce persino ad innalzarsi, riuscendo a raccontare una storia colorata che non ha nulla a che invidiare ai colleghi di casa Pixar. Ora che l’asticella è stata alzata, però, la sfida è lanciata. Chi riuscirà a farci vedere al cinema il film su Fruit Ninja? Ai posteri l’ardua sentenza.