Tra cinema e teatro, tra prosa e poesia, arriva nelle sale “I fiori del male“, il nuovo film di Claver Salizzato con Flora Vona. Tre ritratti. Tre donne. Tre cortigiane.
Attraverso alcuni secoli dal ‘500 al ‘900, Veronica, Margherita e Greta si ritrovano in uno spazio indefinito, né nella realtà, né nell’immaginazione, in quel luogo dove tutto potrebbe essere o non essere successo. All’interno di un palazzo che oggi definiremo “d’epoca”, in una sala quasi vuota, circondata da affreschi, incontriamo queste tre protagoniste al fianco di alcuni personaggi importanti della loro vita.
Un insieme di fatti che narrativamente sono legati da un solo tema: l’amore sacro e l’amor profano e l’impossibile conciliabilità fra loro. Tutte le storie sono introdotte da un maestro da cerimonia in frac e le protagoniste si rassegneranno nel comprendere quanto l’amore carnale e l’amore vero vadano fortemente di pari passo.
Dal 24 giugno al cinema, arriva nei più importanti capoluoghi italiani (Roma, Milano, Napoli, Bologna e Palermo) il film “I Fiori del male” di Claver Salizzato, interpretato dall’attrice napoletana Flora Vona. Ispirato al mondo poetico del capolavoro di Charles Baudelaire, da cui ne riprende il titolo, racconta il difficile legame tra sacro e profano riguardo l’amore. Un film che grazie ad alcune inquadrature geometriche e la rappresentazione di alcuni luoghi di scena chiusi (vedasi la maggior parte delle scene rappresentate nel palazzo d’epoca) può parlare sia al cinema che al teatro. Recentemente questa forma di rappresentazione l’abbiamo vista anche nel masterpiece di Genovese “Perfetti Sconosciuti”.
Spiccano tre tipologie di donne differenti, appartenenti ad epoche storiche comprese tra il ‘500 e il primo ‘900: la poetessa Veronica Franco, vissuta nella Venezia rinascimentale, che ebbe una relazione con Enrico III di Francia; Marguerite Gautier, la ‘Signora delle Camelie’; e Mata Hari, danzatrice e agente segreto condannata alla pena di morte. Questo tocco dona al film una profonda appartenenza semi-veritiera, per renderlo ulteriormente un prodotto interessante.