Lo scorso 13 maggio è uscito il primo album da solista di Walter Fontana, l’ex leader dei Lost. Il disco si intitola “Sono qui” ed è stato anticipato dal singolo “Perfetto” che vede la collaborazione con il rapper inglese Jethro Sheeran (cugino del più famoso Ed). A distanza di tre mesi lo abbiamo contattato telefonicamente per un’intervista esclusiva in cui ci ha raccontato qualcosa in più sul disco ed ha fatto un primo bilancio.
Walter Fontana racconta il suo esordio da solista: “E’ il disco della rinascita per me”
Era il 2007 quando in Italia esplodevano i Lost guidati da Walter Fontana ed arrivavano al successo grazie al singolo “Oggi”. Il gruppo veneto collezionò ben tre dischi d’oro, un dvd live certificato di platino e numerosi riconoscimenti tra cui, nel 2009, il “Best Italian Act” agli MTV Europe Music Awards di Berlino. I Lost nel corso della loro carriera hanno aperto anche concerti importanti come quelli dei Tokio Hotel e dei Simple Red. Oggi, a distanza di nove anni, l’ex leader Walter Fontana ha deciso di tornare con il suo primo album da solista intitolato “Sono qui”. Nel disco, pubblicato con l’Universal Music Italia, sono contenuti 10 brani, compreso il singolo “Blu Cobalto” uscito già nel 2013, scritti dallo stesso Walter Fontana con la collaborazione ai testi di Niccolò Agliardi e Giovanni Caccamo.
La grafica della cover dell’album è stata realizzata da Sergio Pappalettera. Il singolo che ha anticipato l’album è “Perfetto” in cui duetta con Jethro Sheeran, famoso rapper inglese. Walter Fontana in questi anni di pausa si è dedicato allo studio e alla ricerca che lo ha portato a viaggiare molto e conoscere nuove realtà che lo hanno ispirato nei testi pubblicati in “Sono qui”. Noi della redazione di Corretta Informazione lo abbiamo contattato per un’intervista esclusiva, ecco cosa ci ha raccontato:
Ciao Walter è un piacere intervistarti. Partiamo subito dal nuovo album che hai pubblicato lo scorso maggio ed è intitolato “Sono qui”. Puoi descriverci il tuo disco e cosa ti ha spinto ad iniziare la carriera da solista?
“Questo è un disco di ripartenza per me. Dopo l’avventura molto importante con i Lost, avevo bisogno innanzitutto di fermarmi un attimo per riflettere su dove ero arrivato nella mia vita e dove volevo arrivare. Volevo fare uno stacco e ripartire con qualcosa di nuovo e qui la voglia di proporre un progetto da solista che mi rappresentasse. E’ un disco dal punto di vista del suono molto vario perché non mi sono messo nessuna barriera musicale. Mi sono divertito veramente a giocare con i vari generi musicali e infatti all’interno si possono trovare hip-hop, R&B, rap, rock. Invece dal punto di vista dei testi racconta i miei ultimi cinque anni dopo lo scioglimento dei Lost. E’ stato un periodo per me importante, di crescita e nel disco ho voluto raccontare tutto quello che mi è successo dagli amori alle delusioni, alle cose belle”.
“Perfetto” è il primo singolo estratto e vede la collaborazione con il rapper inglese Jethro Sheeran. Ma non è l’unica collaborazione presente nell’album, basti pensare anche a quella con Giovanni Caccamo. Ci puoi raccontare come sono nate?
“Le collaborazioni sono nate tutte per amicizie. Erano prima di tutto miei amici. Jethro ho avuto modo di conoscerlo a Londra e quando lui ha ascoltato il pezzo “Perfetto” se ne è innamorato subito. Mi ha detto “non conosco l’italiano e quindi non capisco bene quello che stai dicendo nella canzone ma voglio cantarci anch’io”. Nel giro di due giorni ha registrato la sua parte ed ha completato il puzzle di questo brano. Mentre per quanto riguarda Giovanni, avendo lo stesso produttore artistico, un giorno è venuto in studio di registrazione ed ha ascoltato un po’ i pezzi. Anche lui è rimasto molto colpito, mi ha dato qualche consiglio ed ha voluto regalarmi un brano che è il numero 9 dell’album e si chiama “Corro”. Sono molto contento perché anche lui ha voluto scommettere su questa mia nuova avventura”.
Ti abbiamo conosciuto come leader dei Lost, cosa ti ha lasciato quell’esperienza e in futuro pensi potreste tornare ad esibirvi insieme sul palco?
“E’ rimasto tanto. L’esperienza ed i molti concerti che ci hanno portato a calcare i palchi di tutta Italia. Un’esperienza che non potrà mai dimenticare, che mi ha formato molto e in futuro non si sa. Io non chiudo mai le porte a niente e nessuno. Se un giorno si avrà voglia di riprendere in mano il progetto Lost perché lo sentiamo veramente e abbiamo qualcosa da dire di vero, allora si può fare. Adesso sono concentrato solo con questo mio progetto, ho tante cose da dire a livello personale e quindi andiamo avanti così”.
Subito dopo la pubblicazione dell’album, sei stato impegnato in un instore tour con diverse tappe in giro per l’Italia. Come ti hanno accolto i fans e quanto è importante per te il loro supporto durante i live?
“L’instore tour è andato molto bene ed è stata veramente una bellissima esperienza. Mi mancava il tornare tra il pubblico. Ho fatto diversi tipi di instore, ho collaborato anche con Matt & Bise e abbiamo diviso il palco. Ho visto una bellissima risposta sia da parte delle persone che mi hanno sempre seguito e anche quelle che non avevano avuto modo di ascoltare i Lost al tempo. Ed è bello perché mi hanno fatto molti complimenti sia per quanto riguarda la musica ma soprattutto per come mi rapporto con il pubblico quando sono sul palco”.
C’è un artista in particolare a cui ti ispiri ed uno con cui ti piacerebbe collaborare?
“A livello di ispirazione non ne ho uno in particolare. Mi lascio veramente ispirare da qualsiasi artista. Infatti come dicevo prima non mettendomi nessuna barriera attorno, attingo da qualsiasi cosa e da qualsiasi genere. Per un’eventuale collaborazione a livello italiano ce ne sono diversi con cui mi piacerebbe lavorare. Però sono ovviamente sogni che si hanno nel cassetto come ad esempio Jovanotti, Cremonini. Sono due cantanti molto versatili che hanno sempre avuto voglia di sperimentare ed è una cosa che abbiamo in comune”.
Sei una persona che ha viaggiato molto nella vita ed hai vissuto molte esperienze. Quanta influenza hanno avuto nelle tue canzoni?
“Chiaramente molta perché questi viaggi mi permettono innanzitutto di vedere una realtà diversa da quella di tutti i giorni. Incontri persone e modi di vivere completamente differenti che direttamente o indirettamente vanno ad influenzare quello che sei e quello che vai a scrivere”.
Nell’album c’è un brano intitolato “Questo sono io” in cui ti esponi e parli molto di te. Ci puoi dire chi è oggi Walter Fontana?
“Walter Fontana è un ragazzo di 30 anni che ama davvero il lavoro che fa e ama moltissimo la musica. E’ una persona che ha imparato ad amare sia i pregi che i difetti che ha e trasformare entrambe le cose in positività. E questo è un po’ quello che voglio far capire a chi ascolta questo mio disco che è molto positivo. Io ora sono in una fase molto positiva della mia vita, una fase di crescita continua e cerco di vivere giorno per giorno cercando di dare il massimo”.
Quali sono i tuoi progetti futuri ed il tuo sogno nel cassetto?
“Adesso ad agosto sarò impegnato in alcuni eventi e nel frattempo continuo a scrivere nuovi pezzi. Spero con l’arrivo dell’autunno di poter iniziare a fare i live quelli veri e propri in modo da portare questo nuovo album per intero e mostrare il nuovo spettacolo”.
In una tourneè in giro per l’Italia ovviamente.
“Si si. Poi in futuro non si sa mai, se mi vogliono anche fuori ben venga. Intanto mi accontento dell’Italia che è il posto più bello che esista”.
Walter grazie per questa bella chiacchierata, ti faccio il mio sincero in bocca al lupo e ti chiedo se c’è qualcosa che vuoi aggiungere, un messaggio per i tuoi fans.
“Vorrei dire loro di ascoltare questo disco e di cercare di leggere attentamente anche i testi che vanno al di là di una prima impressione. Poi invito tutti a continuare ad inseguire i propri sogni perché senza di quelli la vita può essere un po’ piatta. Bisogna sempre vivere di sogni, qualsiasi essi siano”.