Finalmente arriva in Italia “L’estate addosso“, il nuovo film di Gabriele Muccino girato tra Roma, San Francisco e Cuba. Ne vedremo la recensione completa con giudizio sul cast, commenti e trama, oltre al video trailer ufficiale disponibile gratis in streaming.
Trama “L’estate addosso” – 18 anni sono un’età difficile e complessa per quasi tutti i ragazzi, quindi anche per Marco che, poco dopo il diploma di maturità, incappa in un incidente stradale. Dovrà rinunciare alle vacanze organizzate con gli amici ma, grazie al suggerimento dell’unico superstite rimasto a Roma (Vulcano) partirà alla volta dell’America con l’inaspettata compagna di scuola Maria. Questo viaggio sarà un percorso di crescita che gli farà capire cosa veramente vorrà fare da grande.
L’estate addosso: recensione e trailer in streaming
Questo il video trailer ufficiale del film, disponibile in streaming gratis di seguito:
Selezionato per la sezione Giardino e presentato all’ultima edizione del Festival di Venezia 2016, arriva nelle sale, dopo averlo girato un anno fa, il nuovo film di Gabriele Muccino, prodotto da Indiana Picture e Rai Cinema: “L’estate addosso”.
Non può che risaltare ad un occhio ben attento che, nel leggere il titolo, quelle due parole le abbiamo già viste, meglio dire ascoltate. Infatti “L’estate addosso” è il titolo della nota canzone di Jovanotti che su YouTube e in radio ha raggiunto milioni di ascoltatori, il quale video musicale è stato diretto proprio dal regista romano. Dal punto di vista lavorativo i due sono legati a doppio filo, se Lorenzo Cherubini (Jovanotti) scrive le canzoni per i suoi film, Muccino dirige i suoi videoclip.
Questo pezzo dall’atmosfera positiva, è una raccolta di immagini che inducono nell’ascoltatore un senso di malinconia sull’esito della sua estate, un mese di transizione che spesso ci pone di fronte a delle scelte, forse le più importanti dell’anno. E’ proprio dall’idea di compiere delle scelte che Muccino comincia a disegnare il suo film.
Dopo una commedia romantica con Gerard Butler, il più recente “Padri e Figlie” con Russel Crowe e un oggettivo ingrassamento del suo corpo, Gabriele da saggio osservatore, ha saputo fermarsi, riflettere e ripartire. Ha guardato al suo interno e, memore dei precedenti film- racconti sui suoi coetanei (“L’ultimo bacio” e il relativo seguito “Baciami Ancora”), all’alba dei suoi prossimi cinquant’anni, ha abbandonato le esperienze con i suoi due più recenti lungometraggi tornando a raccontare le generazioni che gli stanno a cuore. La maturità che ha acquisito come regista gli ha permesso di mettere insieme non un film ma bensì un Melting-pot di culture. Ambientato tra San Francisco, Roma e Cuba si nota facilmente come ha inserito in questo ultimo lavoro la sua vita, dato che per lavoro varca continuamente i due continenti. A sottolineare questa scelta di rendere il film ancora più internazionale ha chiesto ai suoi due attori italiani di recitare la parte americana tutta in inglese (ponete attenzione al labiale degli attori).
Raccontare un neo diciottenne al cinema è sempre difficile, molto spesso queste figure sono state banalizzate. Vediamo troppo spesso delle sceneggiature che, per concentrarsi su ipotetici problemi di protagonisti adulti tralasciano la narrazione dei loro figli facendoli ricadere in beceri luoghi comuni, creando delle figure apatiche e lascive. Gabriele e la sua sceneggiatrice prendono questo concetto e lo ribaltano, creando una struttura dei personaggi stabile e credibile, ma soprattutto ben dosata nei tempi narrativi. Si parla di tanti argomenti nel film e vengono trattati tanti temi tra cui l’omosessualità. L’esperienza internazionale del regista ha permesso a questo concetto di essere ben distrecato all’interno delle quasi due ore di storia, grazie a dei flash back che hanno messo in luce ancor di più la più grande caratteristica “Mucciniana”: essere il regista delle emozioni.
Giudizio film e cast de “L’estate addosso”
Vissute a pieno grazie ad inquadrature dei corpi centrate su mezzi busti che riempiono la scena, le emozioni sono al centro del cinema di Gabriele Muccino perché in esse confluisce il concetto di vita stessa; in questo caso per dei quasi adulti come i protagonisti, il vissuto e ciò che provano vanno oltre qualsiasi frase di copione ben costruita. Il tutto è reso possibile grazie a un cast scelto da una delle più importanti Casting Director Italiane: Laura Muccino.
Se ammiriamo attori come: Marco D’Amore, Salvatore Esposito, Fortunato Cerlino, Alessandro Borghi, Vinicio Marchioni e Francesco Montanari, solo per citarne alcuni, è grazie alla donna sovra menzionata, un’abile conoscitrice di recitazione e una vera talent scout su cui fare affidamento. Per questo nuovo lavoro del fratello, lei scava nei meandri della televisione e nota che tra i critici e non, un giovane talento si stà facendo apprezzare da una grande fetta di pubblico: Brando Pacitto. Classe ’96 conosciuto al grande pubblico grazie alla serie tv di Rai 1 Braccialetti Rossi, una volta passato il provino gli viene affidato il ruolo del giovane Marco. Con dei capelli ricci che ricordano il primo Michele Placido, Brando regala un importantissimo esordio da protagonista, riportando la grande esperienza vissuta grazie a Mamma Rai e modificandone all’occorrenza il tipo di recitazione. Mai fuori scena o sbilanciato con il resto del cast, alla fine del film si distingue non solo per il ruolo affidatogli ma anche per un ottima resa che in futuro, grazie anche a una maggiore esperienza , gli regalerà grandi soddisfazioni.
Forse per un gioco di allitterazioni Matilda Anna Ingrid Lutz è stata chiamata a interpretare Maria, la coprotagonista del film. Una volta scelta dopo lungi provini, Muccino durante la storia ne cambia continuamente forma e punto di vista: le mette gli occhiali, glieli toglie, prima la veste da ragazza bigotta con gonna e camicia, poi con il proseguo della narrazione short e maglia scollata, con un gioco di inquadrature e luci le esalta le labbra (soprattutto quello inferiore), la fa recitare in italiano, poi come Brando ne mette alla prova la pronuncia Inglese, la fa piangere, ridere e litigare. In poche parole, ne esalta corpo e talento.
Taylor Frey e Joseph Haro sono la coppia gay che ospita i due ragazzi. Ridurre la loro storia come contorno sarebbe superficiale, verso metà del film tutti e quattro si riuniscono e Matt e Paul condividono con i loro ospiti il racconto di come si sono conosciuti. Grazie all’utilizzo dei flash back, riescono con un ottima interpretazione a esprimere a pieno le loro sensazioni e di come hanno vissuto un periodo paradossalmente difficile.
Una piccola curiosità finale. Tra i pochi attori italiani c’è Guglielmo Poggio, nonostante non è ancora esploso con ruoli da primo attore visto il grande talento che possiede, dopo aver suggerito a Edoardo Leo il mondo delle anfetamine in “Smetto Quando Voglio” anche in questo film dà una svolta al protagonista convincendolo a partire utilizzando anche simpatiche frasi come: “Chi vuoi esse Agnello o Lupo?”, “Tutto sembra possibile finché non viene realizzato”. Dopo esservi gustati il video trailer, visibile in streaming gratis (in italiano) nella parte alta dell’articolo, non vi resta che prenotare un posto in sala.
Ciao chicc questo tuo nuovo famoso filmetto che a me mi piace tanto che tu hai scritto quando nel tuo famoso sito ufficciale mattacchione come te caro chicc su corretta informazione e tanto importante e anche tsnto interessante e poi basta caro chicc e quindi t v b da gaiettina ☁