Il Governo è al lavoro sulla legge di Stabilità 2017: per il momento sono tanti gli interventi che vengono valutati tra pensioni, ristrutturazioni, bollo auto, scuola, bonus bebè e tanto altro; cerchiamo di scoprire quali sono le misure che rientreranno nella nuova manovra e quale sarà il suo impatto, in attesa che i tecnici prendano una decisione in vista dell’approvazione definitiva.
L’iter della legge di Stabilità 2017: quando verrà approvata
La legge di Stabilità rappresenta da sempre un momento delicato per la politica italiana, visto che con essa possono essere introdotte novità in materia di spese ed entrate. C’è quindi sempre tanta attesa per il suo contenuto definitivo, ma non dovremo aspettare molto a lungo per conoscerlo: il percorso della manovra ha un calendario abbastanza serrato e il primo passo sarà la definizione dell’ossatura della finanziaria, che dovrebbe arrivare più o meno insieme alla presentazione della Nota di Aggiornamento del Def, quindi intorno al 26/27 settembre. Entro il 15 ottobre il Governo dovrà presentarla al Parlamento, che ha tempo fino al termine dell’anno per esaminarla, emendarla e infine approvarla.
Pensioni, scuola, bonus: i possibili interventi della manovra
Considerando gli interventi al momento ipotizzati la manovra dovrebbe avere un valore compreso tra i 23 e i 26 miliardi di euro: la gran parte (circa 15) saranno destinati alla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, ma ci sono almeno 15 aree di intervento, che vedremo ora nel dettaglio:
- Clausole di salvaguardia (15,3 miliardi): la loro sterilizzazione è il primo obiettivo della legge di Stabilità 2017, in modo da evitare lo scatto degli aumenti Iva dal 10 al 13% e dal 22 al 24%.
- Investimenti (2 miliardi): dovrebbero far parte del pacchetto per il rilancio degli investimenti tutta una serie di misure come il rinnovo del superammortamento, Ace e Industria 4.0.
- Lavoro (600/900 milioni): rientrano in questa categoria gli interventi destinati ad abbassare il costo del lavoro; si parla della detassazione del salario di produttività e di una possibile proroga della decontribuzione.
- Istruzione e ricerca (500 milioni): sono tante le soluzioni a favore dei giovani che vengono valutate; si pensa al rinnovo del bonus cultura da 500 euro, ai premi di ricerca, ad una no-tax area per le tasse universitarie e a borse di studio per le matricole bisognose e meritevoli.
- Bonus edilizia (200 milioni): non si può escludere che la nuova legge di Stabilità possa confermare (seppur in forma rivista) gli incentivi per la ristrutturazione edilizia e il miglioramento energetico degli edifici, con un occhio di riguardo per gli interventi antisismici.
- Pensioni (2 miliardi): anche qui le opzioni al vaglio dei tecnici del Governo sono davvero tante; l’anticipo pensionistico per lasciare il lavoro a 63 anni grazie ad un prestito, il bonus sui contributi dei precoci, l’allargamento della platea dei beneficiari della quattordicesima e una strada più semplice verso il pensionamento per coloro che hanno svolto lavori usuranti.
- Dipendenti pubblici (500 milioni): ci sarà l’aumento dei fondi per il rinnovo dei contratti (fermi dal 2010) con le risorse di enti locali e Regioni che andranno ad aggiungersi ai 300 milioni stanziati dalla manovra dell’anno scorso.
- Nuclei familiari (200/300 milioni): vengono valutati diversi interventi a sostegno delle famiglie a basso reddito; tra questi ci sono gli sconti fiscali sui prodotti per la prima infanzia, i voucher per gli asili nido e il bonus bebè fruibile già durante la gravidanza.
- Spese indifferibili (1,2 miliardi): è un capitolo che non manca mai nelle leggi di Bilancio; tra queste spese c’è anche il rifinanziamento delle missioni di pace fuori i confini nazionali.
- Terremoto (1,6 miliardi): la manovra molto probabilmente includerà un capitolo sulla ricostruzione delle zone coinvolte dal terremoto del 24 agosto; per poterlo fare si pensa ad una somma da svincolare dal patto di stabilità europeo.
- Interventi vari (300/600 milioni): in questa categoria rientrano anche le misure di contrasto alla povertà.
- Spending Review (5/6 miliardi): il quadro congiunturale è peggiorato, quindi bisogna fare di più sul fronte dei risparmi; la nuova strategia dovrebbe prevedere la centralizzazione degli acquisti, che potrebbe consentire il recupero di circa due miliardi.
- Voluntary Disclosure Bis (2 miliardi): si pensa ad una replica della voluntary disclosure senza aumento di sanzioni per consentire il rientro di capitali.
- Micro-incentivi e altro fisco (600 milioni/1 miliardo).
Nei giorni scorsi era trapelata la notizia che tra le varie misure valutate dal Governo c’era anche la possibilità di fare con il bollo auto quello che è già stato fatto con il Canone Rai: con il bollo in bolletta si potrebbe recuperare l’evasione che, in questo ambito, vale circa un miliardo di euro, ma per il momento queste voci non sono state confermate e non è da escludere la possibilità che si tratti dell’ennesima bufala nata sul web.