L’anatocismo bancario, dichiarato illecito nel 2014, torna prepotentemente a gravare sulle spalle degli italiani. La pratica era già ampiamente diffusa dalle banche che, due anni fa, avevano visto declamare un fermo stop degli interessi sugli interessi. Adesso, però, è cambiato tutto: c’è stato, per così dire, un ritorno al passato. Vediamo insieme, dunque, di scoprirne il significato e vedere quali sono gli svantaggi per gli italiani.
Che cos’è l’anatocismo?
Prima di addentrarci sui vantaggi e gli svantaggi e vedere, in sostanza, cosa cambia, cerchiamo di chiarire il significato del termine ‘anatocismo bancario’. Con questo termine si indica la pratica, da parte delle banche, di far pagare degli interessi sugli interessi stessi. Grazie ad esso, chi ha chiesto un mutuo oppure un prestito, dovrà pagare ulteriori interessi.
In Italia, comuque, la storia dell’anatocismo è lunga e ben nota. Su di essa ci sono state diverse controversie e cambi di pensiero, con cambi di legge piuttosto frequenti. Le due sentenze più famose sono quelle targate 1999, ossia le 2374/1999 e la 3096/1999. Entrambe affermano che l’anatocismo è illecito perché è un accordo che il cliente e la banca stipulano quando gli interessi non sono ancora maturati.
A seguito di queste due sentenze, che favorivano chi accendeva prestiti o mutui, c’è stato uno stallo legislativo di enorme durata. Con la legge di stabilità del 2014, l’anatocismo sembrava una cosa oramai archiviata per sempre e dimenticata. Dal 1 ottobre 2016, però, le cose sono cambiate irrimediabilmente.
Ecco cosa cambia con l’anatocismo bancario
Entriamo ancor più nel dettaglio e vediamo insieme cosa cambia e quali nuove regole ci saranno. Se avete acceso un mutuo o richiesto un prestito, ogni 31 dicembre dell’anno vi verranno conteggiati gli interessi che dovrete pagare sugli interessi stessi.
A questo punto avrete due principali opzioni. La prima è quella di corrispondere all’istituto bancario i detti interessi entro e non oltre 60 giorni dal conteggio. L’alternativa più comoda è quella, invece, di farsi addebitare direttamente sul conto tutto l’ammontare della cifra corrispondente.
Se sceglierete la seconda opzione, scatterà l’anatocismo vero e proprio. Che significa? Che gli interessi si aggiungeranno al capitale e dal marzo successivo al conteggio inizierete a pagare gli interessi sugli interessi.
Essendo stato ufficialmente reintrodotto, le banche esigeranno senza sconti gli interessi. Se il creditore non avrà effettuato il rimborso entro i suddetti 60 giorni, l’istituto creditizio dovrà utilizzare le vie legali. L’articolo di riferimento è il 1283 del Codice Civile italiano.
L’anatocismo bancario è divenuto operativo grazie al Comitato interministeriale credito e risparmio, organo presieduto dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Già da agosto si vociferava di una possibile reintroduzione, che finalmente è arrivata.
Naturalmente le reazioni in merito sono state fortemente negative, soprattutto nei confronti del partito politico di maggioranza, il PD di Matteo Renzi. Polemiche sentite ma, purtroppo, destinate a rimanere inascoltate.