Poco più di 10 giorni ci dividono dall’avvio della marcia per amnistia e indulto del 6 novembre 2016. A fronte dell’importante manifestazione dei Radicali, vediamo quali sono gli ultimi aggiornamenti riguardo ai cambiamenti futuri ed alle prossime mosse del Governo Renzi ad oggi, mercoledì 26 ottobre.
Articolo 79 della Costituzione e quali conseguenze avrà il Referendum
“L’amnistia e l’indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale. La legge che concede l’amnistia o l’indulto stabilisce il termine per la loro applicazione. In ogni caso l’amnistia e l’indulto non possono applicarsi ai reati commessi successivamente alla presentazione del disegno di legge.”
Tale enunciato è contenuto nella Costituzione Italiana, in dettaglio determina l’articolo 79. Come si legge, se la maggioranza dei voti per il Referendum pendesse per il No, l’assenso per la legge dovrà raggiungere, come accade ora, la maggioranza dei due terzi in entrambe le Camere. Come l’esperienza insegna, tale sistema di legislazione, in questo caso, riscontra ritardi e proroghe considerando sia la consistenza del favore richiesto, sia il fatto che l’approvazione del ddl dovrà inevitabilmente passare per ambe le sedi.
La situazione, in caso di vittoria del Sì, cambierebbe in tale misura. Come intuibile il bicameralismo perfetto cesserebbe di esistere con conseguente assottigliamento della soglia necessaria all’approvazione della legge su amnistia e indulto, malgrado l’avallo necessiti ugualmente la maggioranza dei due terzi. Proprio in tale circostanza, la riforma costituzionale prevederebbe una modifica all’articolo 79 mediante l’articolo 18 del testo della riforma Boschi-Renzi. Alle parole succitate “di ciascuna Camera”, subentrerebbero “della Camera dei deputati”.
Sebbene ciò sembrerebbe, a ragione, un trattare l’argomento ma solo a metà, ne risulta invero un aumento considerevole delle possibilità che un ddl riguardante amnistia e indulto possa delinearsi in minor tempo rispetto alla situazione attuale. Resta tuttavia aperta la possibilità, nel caso in cui la riforma del referendum non passasse, della dimissione di Matteo Renzi quantunque abbia chiaramente smentito le precedenti dichiarazioni. Se ciò accadesse perché escludere l’elezione futura di un Presidente del Consiglio bendisposto verso tali tematiche?
Testimonianze di Rita Bernardini e adesioni alla marcia dei Radicali
Rita Bernardini è una delle personalità di spicco del Partito dei Radicali Italiani. Con il fine di raggiungere un maggior numero di persone per sensibilizzare agli italiani la tematica del sovraffollamento delle carceri e del degrado del sistema burocratico a ciò relativo, sta portando a termine diverse visite negli istituti carcerari italiani per verificarne lo stato reale ed attuale prima della marcia di Roma.
In conseguenza alla visita delle prigioni di Pisa, la Bernardini ha potuto testimoniare quanto osservato in una conferenza stampa tenuta al fianco di Massimo Lensi, membro del Direttorio dell’Associazione Radicale di Firenze per il progetto ‘Andrea Tamburi’. Il tutto è stato testimoniato dal sito ufficiale del Partito.
Lo stesso portale web radioradicale.it, comunica l’espansione ulteriore delle adesioni alla marcia del 6 novembre per amnistia e indulto. Circoscritta a Roma, nello specifico, nella zona fra il carcere di Regina Coeli e piazza San Pietro (punto d’arrivo), la manifestazione prenderà il via in concomitanza con il “Giubileo dei Carcerati” indetto da Papa Francesco.
Come dicevamo, la marcia continua a riscontrare un consistente numero di adesioni provenienti dai più svariati ambienti. Numerosi esponenti di partiti di diversa visione come Paolo Tancredi del Nuovo Centrodestra o Gregorio Gitti e Alessandro Zan del PD. La stessa Polizia Penitenziaria della CGIL dell’Emilia Romagna, e l’Associazione Psicologi di Strada Onlus o le Comunità Islamiche d’Italia hanno comunicato nelle ultime ore la rispettiva partecipazione. Vasco Rossi, Antonello Venditti, la sorella di Stefano Cucchi o ancora don Antonio Mazzi, si aggiungono alle numerose personalità di spicco che scenderanno in strada il prossimo 6 novembre 2016.
Si all’amnistia e indulto,con il perdono una Nazione è democratica e religiosa.
AMNISTIA E INDULTO SUBITO PER USCIRE DALLA CONDIZIONE DI DELINQUENTE REITERATO, ABOLIZIONE DEL 4 BIS O.P. E CONSEGUENTE FINE DELL’ERGASTOLO OSTATIVO!!!
quelli che sono contrari dovrebbero provare 20 giorni poi fare il punto della situazione saluti e auguri
Via ad Amnistia ed Indulto a patto che seguano riforme strutturali affinchè i rei vengano reinseriti nella società e i comparti dell’intera giustizia si disingolfino per poi funzionare perfettamente e celermente di modo che i cittadini che incappano nelle maglie della giustizia stessa abbiano il diritto ad avere un processo celere e giusto………….