Recensione, trama e video trailer di 7 Minuti, il nuovo film di Michele Placido. Anche Ambra Angiolini e Fiorella Mannoia nel vincente cast.
Recensione del film 7 Minuti, un cast al femminile con Ambra Angiolini e Fiorella Mannoia
Sette minuti, quattrocentoventi secondi in totale, in fondo cosa sono? Forse niente, forse tutto. Di certo, prima di entrare nella sala del cinema, la maggior parte degli spettatori reagirebbe in un determinato modo. Ma dopo aver visto i circa 90 minuti di proiezione, lì, seduti comodamente sulle proprie poltroncine, è inevitabile che sorga qualche improvviso dubbio. 7 Minuti rientra infatti in quei i famosi film capaci di lasciarti qualcosa dentro, qualcosa che potrebbe essere semplicemente un dubbio, un’emozione, un qualsiasi senso di nostalgia. In questo caso, ciò che rimane dentro è la curiosità di chiedere ad amici e parenti “E voi, cosa avreste votato al loro posto?”, ma anche di continuare a porgere questa domanda a se stessi, senza forse riuscire mai a trovare una risposta certa.
Disponibile nelle sale da giovedì 3 novembre, 7 Minuti riunisce un cast di grandi nomi, tutto al femminile, seguendo la legge del location economica = stipendi dispendiosi. L’intera pellicola si sviluppa infatti in una fabbrica tessile (le riprese si sono svolte nello storico calzaturificio di Latina Scalo) dove, ad alternarsi in interpretazioni di alto livello, troviamo Ambra Angiolini, Fiorella Mannoia, Maria Nazionale, Cristiana Capotondi, Violante Placido, Ottavia Piccolo, Clémence Poésy, Balkissa Maiga, Luisa Cattaneo, Erika D’Ambrosio e Sabine Timoteo.
Un unico ambiente dunque, per undici donne, undici personalità ben distinte, caratterizzate da un forte senso di responsabilità nei confronti dei propri figli e delle proprie famiglie. Sono loro infatti, come si suol dire, a portare avanti la baracca, trascorrendo le proprie giornate all’interno della fabbrica tessile. La fusione di questa piccola realtà con quella di una multinazionale, mette a dura prova i loro nervi e le loro convinzioni, in un susseguirsi di eventi e ragionamenti che finiscono per ribaltare completamente ciò che al principio sembrava ormai deciso. Presentato lo scorso venerdì 21 ottobre alla Festa del Cinema di Roma, 7 Minuti riporta Michele Placido dietro la macchina da presa, a distanza di circa un anno e mezzo dal suo precedente lavoro, La Scelta. In quel caso, il film trasferiva sul grande schermo L’innesto, testo teatrale di Luigi Pirandello. In 7 Minuti, la storia narrata ripercorre invece fatti realmente accaduti in Francia, traendo ispirazione dal testo teatrale di Stefano Massini.
Accolto positivamente dalla critica, 7 Minuti dovrà fare i conti con un pubblico eterogeneo, ma in buona parte capace di percepire e comprendere la disperazione delle sue protagoniste. Proprio questo senso di immedesimazione rappresenta la carta vincente della pellicola, condotta nel migliore dei modi dalle attrici chiamate a prestare il volto a donne di differenti età ed estrazione sociale, ma ugualmente determinate a portare avanti le proprie idee.
Proprio il coraggio poi, rappresenta l’ago della loro decisione. Il coraggio delle idee, quello che divide a metà le persone, tra chi è ben consapevole che con le idee non si mangia, e chi preferirebbe morire di fame piuttosto che stare con lo stomaco pieno ed il cervello vuoto. “L’unico pensiero di queste donne è quello di sapere se domani avranno i soldi per fare la spesa”, dichiara a gran voce una delle protagoniste di 7 Minuti. “Vogliono vedere fino a dove possono comprare la nostra dignità”, risponde la minoranza del gruppo. Dignità, che bella parola. Troppo spesso calpestata e umiliata, in questo film torna a coprire un ruolo da protagonista. Ciò avviene a distanza di poche settimane dall’uscita di I, Daniel Blake, bellissima opera diretta da Ken Loach e vincitrice dell’ultima edizione del Festival di Cannes. Anche in quel caso la story-line si sviluppava intorno al tema della dignità, a riguardo della quale lo stesso regista ha dichiarato:
“Se accetti l’inaccettabile, senza arrabbiarti, se autorizzi lo Stato a toglierti la dignità e non protesti, allora c’è qualcosa che non va in te”.
Poche parole ma che racchiudono fino in fondo il senso di ciò sul quale torniamo a ragionare grazie a 7 Minuti. Una decisione sofferta, non più rimandabile, così come la consapevolezza che un lungo susseguirsi di decisioni sbagliate, hanno portato molti lavoratori nel mondo a dover accettare qualsiasi condizione, pur di avere un minimo stipendio per poter fare la spesa. In fondo però, rielaborando una celebre frase cinematografica, “noi svendiamo la nostra dignità molto facilmente, ma in realtà è l’unica cosa che abbiamo, è il nostro ultimo piccolo spazio … all’interno di quel centimetro siamo liberi”.
Trama e video trailer della pellicola diretta da Michele Placido
Il film inizia aprendo un piccolo spaccato, un minuto appena, sulla vita di undici donne. Seppur protagoniste di esistenze del tutto differenti, queste undici figure femminili si ritrovano a doversi confrontare per prendere una delle decisioni più difficili della loro vita, seppur in realtà, inizialmente, la scelta appare più semplice che mai. La fabbrica nella quale lavorano, chi da un anno, chi invece da oltre un trentennio, sta per fondersi con una multinazionale francese, e l’unica vera paura delle operaie sembra essere quella di perdere il posto di lavoro. Così però non è, poiché la loro occupazione può essere tranquillamente confermata, ma ad una sola condizione: dovranno rinunciare a sette minuti della loro pausa pranzo.
Il gioco è fatto, cosa saranno mai sette minuti di lavoro rispetto al rischio di non avere più il denaro sufficiente per poter dar da mangiare ai propri figli? Apparentemente nulla, ma è la coscienza della operaia più anziana, Bianca (Ottavia Piccolo), portavoce del consiglio, a far accendere, seppur in maniera piuttosto lenta, la lampadina nella testa delle sue colleghe, esponendo i propri ideali di dignità e rispetto per se stessi. Non tutte però sembrano accogliere bene questa titubanza, perché con le idee non si mangia, ed in certi casi non ci si può permettere il lusso di pensare alla tutela dei propri diritti. Bisogna agire d’istinto, lo stesso che porta ben presto Angela (Maria Nazionale) e Kidal (Balkissa Maiga) a scontrarsi, facendo emergere le grandi divergenze che intercorrono tra le loro vite.
Bianca pensa alle generazioni future, quelle che pagheranno maggiormente la mancanza di coraggio di chi ha dovuto scegliere prima di loro. Si allinea al suo modo di pensare Ornella (Fiorella Mannoia), e ancora sua figlia Isabella (Cristiana Capotondi), Greta (Ambra Angiolini) e Marianna (Violante Placido), costretta su una sedia a rotelle per un incidente sul lavoro per il quale non verrà mai risarcita. Le altre condividono ma non pensano minimamente a modificare il proprio istintivo modo di ragionare. Alla fine di 7 Minuti, dopo ore di intense e disperate discussioni, capaci di spingere le donne ad una profonda riflessione sulla propria esistenza, la scelta spetterà proprio alla più piccola del gruppo, Alice (Erika D’Ambrosio).