Sembra proprio che nel 2017 saranno tante le novità che riguarderanno le pensioni; vediamo cosa cambia sul versante della pensione anticipata con APE, Quota 41 e Opzione Donna e facciamo il punto sull’importo degli assegni del prossimo anno: ci sarà o non ci sarà un aumento delle pensioni nel 2017?
Ci sarà un aumento delle pensioni nel 2017?
Prima di approfondire il discorso relativo alle novità introdotte dalla riforma pensioni della legge di Stabilità 2017, rispondiamo a questa domanda: la pubblicazione del decreto del Ministero dell’Economia in Gazzetta Ufficiale non lascia dubbi: non ci saranno aumenti delle pensioni. Ogni anno l’adeguamento degli importi all’inflazione viene fatta in due fasi distinte: nella prima fase si adotta un valore provvisorio in relazione alle variazioni dei prezzi nell’arco dei primi nove mesi dell’anno, mentre nella seconda fase si applica l’adeguamento definitivo; se i due valori coincidono non ci sarà alcuna modifica, ma se differiscono bisognerà effettuare un conguaglio all’inizio dell’anno successivo. In questo caso è stato confermato il tasso provvisorio che era stato adottato a fine 2015 sulle pensioni del 2016, quindi non ci sarà nessuna novità.
Ricordiamo che per la rivalutazione sono previste cinque fasce con diversi indici di perequazione: le pensioni di importo fino a 1.502,64 euro (ovvero tre volte il minimo) hanno un indice di perequazione del 100%, quelle fino a 2.003,52 euro il 95%, quelle fino a 2.504,40 euro il 75%, quelle fino a 3.005,28 euro il 50% e quelle più alte il 45%. Come abbiamo detto, come è accaduto nel 2016, anche nel 2017 le rivalutazioni resteranno al palo.
Le novità su pensione anticipata: cosa cambia per APE, Opzione Donna, Quota 41, esodati
Dopo l’esame in Commissione Bilancio della Camera, la legge di Bilancio può continuare nel suo iter legislativo; per quanto riguarda la riforma pensioni (e in particolare la pensione anticipata) c’è stata l’approvazione di alcuni emendamenti che porteranno diverse importanti novità: vediamo quali sono. Per quanto riguarda l’APE è stato introdotto un termine entro cui si può recedere dal contratto: i lavoratori che sceglieranno di andare in pensione con l’APE avranno 14 giorni di tempo per ripensarci. Sono stati apportati dei correttivi anche per quanto riguarda l’APE sociale: è stato stabilito un limite alla cumulabilità del trattamento assistenziale con redditi da lavoro subordinato o dipendente; questo limite è stato portato da 8.000 a 4.800 euro ne caso in cui il reddito derivi da attività autonome.
Molto importante è la proroga dell’Opzione Donna con estensione anche alle lavoratrice nate nel corso dell’ultimo trimestre del 1958 (1957 per le lavoratrici autonome), che potranno così raggiungere la pensione anticipata grazie a questo regime sperimentale, andando incontro ad una riduzione dell’importo del 18% (dipendenti) o del 27% (autonome): secondo le stime dell’Inps sono circa quattromila le lavoratrici interessate da questo provvedimento. Novità anche per quanto riguarda l’ottava (e, stando alle parole del Governo, ultima e risolutiva) salvaguardia: con l’approvazione dello spostamento al 31 dicembre del 2014 del termine utile per l’ingresso nella mobilità, di fatto si aumenta la platea degli esodati che potranno accedere alla tutela; il numero dei lavoratori esodati che saranno coinvolti dalla salvaguardia sale in questo modo da 27.700 a oltre 30.000.
Infine sono state rese note le nuove scadenze per la presentazione della domanda e la documentazione per essere riconosciuti come lavoratori usuranti: la domanda va presentata entro il primo marzo dell’anno in cui vengono maturati i requisiti agevolati (se maturati durante il 2017) o entro il primo maggio dell’anno in cui maturano i requisiti agevolati se maturati a partire dal primo gennaio 2018. Queste scadenze devono essere tenute sotto controllo sia per le pensioni degli usuranti per per l’anticipo pensionistico sociale e la Quota 41 dei lavoratori precoci.