E’ possibile trovare investimenti redditizi e sicuri allo stesso tempo? Tanti risparmiatori si chiedono quale possa essere il modo migliore per impiegare i propri soldi: l’idea di metterli su un conto corrente spesso viene scartata perché non risulta una scelta redditizia, però molti preferiscono anche evitare di investire in modo rischioso; cerchiamo di fare il punto della situazione per capire quali sono i migliori investimenti sicuri e redditizi tra titoli di Stato, obbligazioni, conti depositi e varie alternative.
Migliori investimenti sicuri e redditizi
Quando si decide di fare un investimento si devono tenere in considerazione tanti parametri: per quanto tempo si è disposti a bloccare il proprio denaro? Che tipo di rischio si è disposti ad accettare? A quanto si può rinunciare per svincolare i soldi investiti in caso di necessità? Queste sono solo alcune delle domande che bisogna farsi prima di prendere una scelta. Se non si è disposti ad impegnare i propri soldi su prodotti rischiosi difficilmente sarà possibile ottenere degli elevati rendimenti e se non si vuole puntare su prodotti a lunga scadenza bisogna optare per soluzioni a breve termine, come potrebbero essere i BOT.
Se parliamo di investimenti sicuri (ovvero con una redditività pressoché certa, seppur contenuta), potremmo escludere dall’argomento alcuni cavalli di battaglia del trading online come Forex e opzioni binarie: sono attività che possono essere molto remunerative anche in tempi decisamente brevi, però presentano un grado di rischio obiettivamente alto. Meglio allora pensare a qualcosa di più “tradizionale”. Fino a non molto tempo fa l’investimento sul mattone era quello che veniva considerato da molti come l’emblema della sicurezza e della redditività: le cose sono molto cambiate visto che stiamo attraversando un periodo in cui il prezzo delle case è crollato, le famiglie fanno fatica ad accedere ai mutui e le tasse sugli immobili introdotte nel corso degli ultimi anni sono aumentate; sono tutti fattori che hanno trasformato gli investimenti immobiliari in qualcosa di davvero poco attraente e soprattutto molto meno sicuro rispetto al passato, quindi i risparmiatori preferiscono guardare altrove.
Investire in titoli di Stato e obbligazioni: il 2017 sarà un anno redditizio?
I Titoli di Stato rappresentano una soluzione ideale per i risparmiatori che non amano affatto il rischio: è possibile investire sui titoli di stato in modo diretto (ovvero con l’acquisto di BTP, BOT o CCT) oppure in modo indiretto (tramite le polizze vita o i fondi comuni). Parliamo di obbligazioni emesse da un Paese per recuperare risorse: esattamente come per gli altri titoli obbligazionari, chi li acquista ha diritto alla restituzione del capitale alla scadenza prestabilita più una quota di interessi. Le durate vanno da un minimo di 3 mesi con i BOT ad un massimo di 50 anni per i BTP. In Italia proprio i BTP si dimostrano ancora uno dei prodotti preferiti: la garanzia dello Stato assicura che il denaro investito non sarà perso (a meno che non si verifichino scenari catastrofici che possano portare al fallimento del Paese), ma bisogna considerare che i rendimenti non sono affatto elevati; la durata del titolo può andare dai 3 ai 50 anni e la remunerazione è rappresentata dalle cedole semestrali e dallo scarto di emissione (ovvero la differenza tra il prezzo di emissione e la quotazione raggiunta alla scadenza). Per chi non vuole impegnare le proprie risorse per così tanto tempo ci sono di BOT (a 3, 6 e 12 mesi), che però non hanno cedola e la remunerazione avviene solo alla scadenza del titolo.
Rimanendo in ambito di obbligazioni il 2017 può rivelarsi un anno importante, visto che ci sono un sacco di fattori che potrebbero influenzarne l’andamento (aumento dei tassi da parte della Fed, aumento dell’inflazione, ripresa dei prezzi delle materie prime, risalita dell’Euribor e così via). Le obbligazioni fruttano un interesse (che può essere pagato ogni 3, 6 o 12 mesi), che può essere a tasso fisso o variabile; nel primo caso è possibile fare un calcolo del rendimento, mentre nel secondo caso diventa particolarmente difficile. Il mercato finanziario continua ad arricchirsi di nuovi titoli obbligazionari: il risparmiatore deve valutare diversi aspetti prima di investire, tenendo a mente che più è alta l’affidabilità dell’emittente (il cosiddetto rating) è più bassi saranno gli interessi; al contrario un titolo con rating più basso (ovvero con maggiori rischi di perdita) per essere più attraente dovrà offrire degli interessi più alti.
Conti deposito e Buoni Fruttiferi Postali: investimenti sicuri
Un’alternativa al conto corrente che viene spesso inserita nell’elenco di questo genere di investimenti (ma forse non in quella degli investimenti redditizi) è il conto deposito; è uno strumento semplice e perfetto per i piccoli risparmiatori che preferiscono tenere lontano i rischi e che si accontentano di guadagnare qualche punto percentuale sul capitale investito. In pratica i clienti affidano i loro soldi alla banca, che durante il periodo in cui resteranno vincolati potrà investirli nel modo che crede migliore; nel contratto del conto deposito sono indicati gli interessi che la banca è tenuta a versare al cliente alla scadenza del vincolo e che variano proprio in base alla durata del vincolo (diciamo che si può ottenere uno 0,7% lordo per vincoli di soli tre mesi ad un 3% lordo per vincoli decennali); ovviamente bisogna valutare la convenienza di questo strumento considerando che si va incontro ad un’imposta di bollo pari allo 0,20% di quanto versato e alla tassa del 26% su quanto viene guadagnato. Per essere certi che questo sia un investimento sicuro bisogna verificare lo stato di salute della banca: coi tempi che corrono non si sa mai…
Rientrano tra gli investimenti sicuri che piacciono tanto agli italiani anche i Buoni Fruttiferi Postali, disponibili in varie versioni (legati all’inflazione italiana, legati all’andamento dei più importanti titoli azionari europei, per minorenni, a tasso fisso, a tasso variabile, a tasso fisso con componente indicizzata, di breve o lunga durata). Va poi considerato che i BFP non hanno spese, hanno una tassazione agevolata (pari al 12,50% sui rendimenti) e possono essere comprati anche nel taglio minimo di 50 euro; a questi vantaggi però fanno da contraltare dei rendimenti decisamente contenuti.