Andare all’estero per comprare un’auto da importare in Italia, a detta di molti, è uno stratagemma che consente all’acquirente a risparmiare un bel gruzzoletto. È proprio così oppure si tratta di una mera leggenda metropolitana? A che cifra percentuale ammonterebbe l’eventuale risparmio? A chi rivolgersi per un’operazione di questo tipo? Ebbene, nei paragrafi che seguono sarà nostro obiettivo rispondere a tali questioni e districare in qualche misura un’argomento che reca ancora oggi parecchia confusione.
Come comprare un’auto in Germania? I punti base
Alcuni, ancora oggi, potranno rimanere perplessi all’udire che la propria auto nuova di zecca o usata che sia, è stata acquistata all’estero, magari in Germania. È normale in quanto, la faccenda non è delle più diffuse. Tuttavia, bisogna sapere che, per via dell’eliminazione delle barriere fra i Paesi europei e grazie alla moneta in comune, parecchi italiani, specie in questi ultimi anni, si rivolgono al mercato automobilistico estero alla ricerca di occasioni che nel nostro paese tardano a presentarsi.
Ok, ma perché proprio la Germania? Ebbene, la risposta è presto servita. La convenienza è tangibile e degna di essere presa in considerazione, in particolare sul mercato dell’usato. Proprio in questi termini bisogna sapere che i tedeschi sono più propensi a cambiare veicolo sovente rispetto all’Italia e, tale abbondanza di auto usate, va a riflettersi di conseguenza sui prezzi di mercato.
Per quanto concerne la percentuale che si andrebbe a risparmiare circa l’acquisto della sola auto (spese d’importazione escluse), si raggiunge l’ordine del 30% circa a seconda dei casi (ad esempio, una Volkswagen Polo valutata in Italia a 10 mila euro si potrà in parecchi casi trovare a settemila).
Chiaramente, non tutte le auto godono di sconti del genere, altrimenti la pratica sarebbe molto più diffusa di quanto non lo sia ora. Fondamentalmente, le vetture più adatte a tale questione sono quelle di fascia media o alta fabbricate in Germania. Acquistare ad esempio una Fiat 500 sul suolo teutonico diciamo che non è proprio la scelta più azzeccata.
Migliori siti per comprare auto all’estero, importazione in Italia e burocrazia
Tutto quanto abbiamo detto nel precedente paragrafo potrà comunque essere verificato di persona dall’interessato, non facendo tappa in tutti i concessionari tedeschi s’intende, ma rivolgendosi a siti web specializzati nella questione in oggetto. Ebay può risultare una sede presso cui cominciare la ricerca, ricerca da effettuare anche su siti come Autoscout 24, Mobile.de, o tanti altri scovabili facilmente mediante una semplice ricerca sul web.
A questo punto non rimane che parlare delle procedure burocratiche da tenere in considerazione per l’importazione e per tutto ciò che concerne tale situazione. Ad acquisto completato, il compratore, potrà scegliere se trasportare di persona l’auto in Italia con la targa tedesca provvisoria (con annessa assicurazione) o contattare un trasportatore, situazione sicuramente più dispendiosa. Il periodo massimo durante il quale sarà possibile utilizzare la targa tedesca con annessa assicurazione è di un anno, stando a quanto riportato dall’articolo 132 del Codice della Strada.
Qualora invece si volesse immatricolare subito la vettura in Italia, bisognerà considerare il chilometraggio (inferiore a 6.000 km o con meno di 6 mesi è ancora da considerare come nuova, quindi l’IVA dovrà essere versata in Italia e non compresa nel prezzo d’acquisto) e il possesso di ogni documento. Con ciò, per rendere italiana a tutti gli effetti un’auto acquistata in Germania bisognerà pagare 27 euro di Emolumenti ACI, 32 euro per l’imposta di bollo PRA, 32 euro per la DTT, 9 euro per i diritti DTT, la cosiddetta Imposta Provinciale di Trascrizione (chiaramente variabile) e i costi per la nuova targa italiana. Rivolgersi infine alla Motorizzazione Civile o allo Sportello Telematico dell’Automobilista (online) svolgendo tutto di persona è altamente consigliabile per risparmiare ulteriormente.