Negli ultimi anni le donne in gravidanza possono scegliere di fare l’ecografia morfologica in 3D come esame di approfondimento ulteriore rispetto all’eco standard, anche negli ospedali e cliniche italiane. Vediamo di seguito quando occorre farla, quali malformazioni riguarda, il costo, e altre informazioni attinenti.
Quando fare l’eco morfologica in 3D?
Fra la ventesima e la ventitreesima settimana di gestazione è caldamente consigliata l’ecografia morfologica, esame di primaria importanza in quanto finalizzato al controllo dell’eventuale presenza di malformazioni. Tale periodo coincide con la fase ottimale per studiare il feto, dal momento che le sue dimensioni e la quantità del liquido amniotico presente sono in una situazione ideale.
Col passare delle settimane, l’esplorazione e la disamina del feto risulta sempre più difficoltosa, specialmente dopo le 26 – 27 settimane, periodo inoltre dopo il quale non sarà più possibile abortire, anche in caso di malformazioni gravi. Ricordiamo per inciso che l’aborto in Italia è consentito entro le 22 settimane qualora il feto presentasse malattie o malformazioni.
A ogni modo, recenti studi e il progresso medico coadiuvato a quello tecnologico, hanno consentito di rendere disponibile l’ecografia morfologica in 3D, fino a poco tempo fa appannaggio dei centri ospedalieri più importanti e degli ambulatori privati più cari e forniti. Tale diffusione di strumenti di questo genere consente oggi a tuti di effettuare un’eco tridimensionale senza periodi d’attesa particolari.
L’utilità di un esame di questo tipo riguarda chiaramente il controllo approfondito di eventuali anomalie o malformazioni del feto, diagnosticate in precedenza con una regolare ecografia bidimensionale. Come spesso accade, tuttavia, l’impiego di uno strumento del genere, affascinante e in grado di regalare immagini spettacolari, va a cadere sull’impiego ludico. E proprio in questo proposito molti ginecologi uniscono le proprie voci nel condannare tale pratica, e destinare lo strumento solo per sospetti casi di malformazione, per esami di approfondimento.
Ecografia Morfologica in 3D: a cosa serve? Quanto costa?
Come sostenuto nel precedente paragrafo, l’ecografia morfologica in 3D risulta utile soltanto nel caso in cui una precedente ecografia abbia sottolineato la presenza di malformazioni chiare o sospette che siano. In questo caso, la tridimensionale sarà particolarmente indicata nella verifica di alcuni tipi di situazioni come lo studio dell’encefalo, della colonna vertebrale (ad esempio in caso di labiopalatoschisi o spina bifida) oppure del sistema nervoso centrale. Insomma, l’ecografia morfologica in 3D è altamente consigliata anche laddove la coppia sia portatrice di patologie a rischio elevato, geneticamente solidificate.
In ogni caso, qualora si decidesse di prendere un appuntamento per fare tale controllo, è bene affidarsi a personale esperto, fattore di primaria importanza. Ciò significa che non bisogna lesinare sulle spese, per quanto ad oggi i costi si siano abbassati notevolmente grazie all’ampia diffusione degli strumenti necessari. Proprio in questi termini si parla di costi che sono abbastanza elevati e variano a seconda delle strutture con importi sull’ordine dei 100 200 euro. In alternativa, esistono anche alcune strutture pubbliche che consentono alla donna in gravidanza di fare un’eco in 3D gratuita, laddove vi fosse disponibilità.