Anche in Cina cala l’export. Meglio lo sviluppo o la decrescita felice?
Cala in maniera leggera ma inaspettata l’export in Cina. E così anche l’economia del Dragone subisce un lieve rallentamento. La crisi generale, in un mondo ormai sempre più globalizzato, raggiunge pure il Paese che finora sembrava non conoscere cedimenti. Dopo le stime al ribasso del prodotto interno lordo, che nel 2013 è previsto in espansione del 7,8% (-0,6 punti) e del 7,7% nel 2014 (-0,6), adesso arriva la notizia del calo delle esportazioni: -3,1% rispetto ai dati dell’anno scorso.
Numeri che vanno in controtendenza con le aspettative degli economisti, che prevedevano una crescita dell’export della Cina del 4% e dell’8% delle importazioni. Si tratta della prima flessione da 17 mesi a questa parte. I dati negativi sarebbero legati oltre alla crisi, all’aumento del costo del lavoro e al rafforzamento dello yuan nel mercato valutario. Secondo Li Huiyong, economista della Shenyin & Wanguo Securities di Shanghai, “I dati deboli di giugno sono una sorpresa, ma derivano dal rallentamento della richiesta. L’apprezzamento del dollaro americano e la lotta del governo cinese alle attività speculative hanno fatto il resto“.
La crisi globale che sta vivendo l’occidente, e il calo sia pur leggero nella crescita dei mercati della seconda economia del mondo fanno tornare al centro del dibattito le teorie sulla Decrescita di Serge Latouche. L’aumento del prodotto interno lordo e la ricerca dello sviluppo a tutti i costi portano veramente ad una società del benessere? Un Paese come la Cina potrà ancora continuare a lungo a registrare numeri così elevati nei mercati internazionali? Al momento la società sembra viaggiare verso livelli sempre più veloci degli stili di vita e per stare dietro alla corsa dirompente dei tempi e delle richieste dell’economia, si diminuisce sempre di più lo spazio per sé stessi. Senza affermare in maniera inequivocabile l’erroneità del sistema attuale, viene da pensare che forse si dovrebbero iniziare a cercare strategie e modi di vita diversi. È veramente necessario e vincente correre a più non posso come si fa attualmente nel mondo contemporaneo?
Quantomeno i risultati non certo incoraggianti degli ultimi anni fanno venire alla mente qualche dubbio.