Qualche giorno fa è ufficialmente iniziato l’inverno: l’avvento della stagione fredda e l’inizio del nuovo anno rappresentano l’occasione ideale per parlare dell’influenza di gennaio 2018: sappiamo riconoscerne i sintomi e sappiamo come difenderci? Scopriamo quali sono le caratteristiche dell’influenza (anche intestinale) di questa stagione e cerchiamo di capire cosa fare e cosa magiare per contrastare i problemi ad essa legati.
I sintomi dell’influenza di gennaio 2018
Anche se il picco è previsto proprio per il mese di gennaio 2018, purtroppo sono già tanti gli italiani che in quest’ultimo periodo stanno affrontando (o hanno già affrontato) l’influenza. Il brusco cambiamento climatico ha già colpito un elevato numero di persone e, stando a quanto dichiarano gli esperti, fino alle prime avvisaglie di primavera questa cifra è destinata a salire parecchio. Il virus che gira quest’anno è meno aggressivo rispetto a quello dell’anno scorso, ma molto probabilmente colpirà un maggior numero di persone: per questo motivo la prevenzione continua a rivestire un ruolo fondamentale.
I sintomi dell’influenza di gennaio 2018 saranno quelli che ormai abbiamo imparato a conoscere: la febbre (molto spesso alta, oltre i 38,5 gradi), il senso di malessere generale, il mal di testa, il mal di gola, la presenza di brividi, la tosse, il naso chiuso o che cola, i dolori muscolari e la mancanza di appetito sono le manifestazioni tipiche della malattia. In alcuni casi, soprattutto tra i bambini, si registra anche la presenza di vomito e diarrea. Le persone che rientrano nelle categorie a rischio (anziani e pazienti che soffrono di patologie croniche respiratorie o cardiovascolari) potrebbero andare incontro a complicazioni che possono andare dalle infezioni batteriche (sinusiti, polmoniti, otiti…) al peggioramento delle condizioni generali di salute. In altre parole non si dovrebbe mai sottovalutare l’influenza.
Influenza intestinale con o senza febbre
Non c’è un unico “nemico” che si fa notare in questo periodo: tra i virus parainfluenzali che circolano con il calo delle temperature ci sono anche quelli responsabili della gastrointerite (che spesso viene chiamata influenza intestinale); i suoi sintomi principali sono i dolori e bruciori intestinali, la nausea, il vomito e la diarrea; può esserci anche la febbre, ma è una manifestazione solo occasionale della malattia. I sintomi compaiono dopo uno o due giorni dal momento dell’infezione e di norma scompaiono nel giro di pochi giorni (anche se, a seconda del virus, possono durare fino a dieci giorni). Il pericolo numero uno legato alla gastrointerite è rappresentato dalla disidratazione, che può essere anche la causa di sensazioni di stordimento e vertigini: è quindi importantissimo bere liquidi in abbondanza; bisogna riposarsi molto e si dovrebbe anche smettere di mangiare per qualche ora, in modo che lo stomaco possa avere un po’ di pace, poi si può tornare a mangiare in modo graduale, iniziando con cibi facili da digerire e insipidi.
Durata della malattia e rimedi: come curarsi e cosa mangiare
Torniamo all’influenza “normale”: di norma questa dura dai quattro ai cinque giorni, ma bisogna ricordarsi che si è contagiosi dal giorno prima che si manifestino i sintomi fino ai sette giorni successivi (per i bambini la malattia ha una durata maggiore). Il contagio avviene in maniera diretta (inalazione delle goccioline di saliva espulse da un soggetto malato quando starnutisce, parla, tossisce o respira) o indiretta (portandosi le mani su bocca, naso e occhi dopo aver toccato una superficie contaminata). Per evitare il contagio lo strumento principale che abbiamo a disposizione è il vaccino, ma ci sono dei semplici comportamenti che possono limitare i rischi: bisogna lavarsi spesso le mani, seguire la cosiddetta igiene respiratoria (coprirsi bocca e naso quando si starnutisce o si tossisce, lavandosi poi le mani e trattando i fazzoletti usati) e isolarsi dalle persone malate.
Una volta contratta l’influenza non sarà comunque necessario prendere dei medicinali per farla passare: solo su indicazione del medico è possibile assumere dei farmaci sintomatici o degli integratori. Per le persone che non soffrono di patologie che possono causare complicazioni, l’influenza può essere contrastata anche con i tradizionali rimedi della nonna: il riposo è la medicina più importante, ma si possono fare i fumenti (magari aggiungendo all’acqua bollente qualche ingrediente come menta o eucalipto per decongestionare le vie respiratorie) e mangiare quegli alimenti che possono far bene all’organismo. È importantissimo mangiare verdura e frutta (in particolar modo gli agrumi) perché forniscono i sali minerali e le vitamine necessarie per i meccanismi di difesa, consumare pepe (libera le vie respiratorie e abbassa la febbre), aglio e cipolla (dalle fantastiche proprietà antisettiche ed espettoranti), miele (calma la tosse e scioglie il catarro), infusioni per alleviare il mal di gola. In caso di problemi intestinali bisogna seguire una dieta composta da cibi leggeri: spazio a tè e tisane, riso e brodo, mentre sarebbero da evitare i latticini, la cioccolata, i cibi fritti o molto conditi, gli alcolici e gli zuccheri.