Oggi ci occuperemo delle lettere di richiesta da inviare ai sindacati ed alle aziende per disdire la propria adesione sindacale.
Disdetta sindacato: modulo e dove trovare il fac simile
I sindacati sono degli enti composti da lavoratori dipendenti di aziende e che offrono a coloro che ne fanno parte, alcune garanzie e servizi. I sindacati più noti in Italia sono quelli che vedremo di seguito, ovvero: CGIL, CISL e UIL. Il primo è la confederazione generale italiana del lavoro, il secondo è l’acronimo della confederazione italiana sindacati lavoratori ed il terzo è l’unione italiana dei lavoratori.
Aderire ad alcuni sindacati può portare dei giovamenti in alcuni settori per coloro che ne fanno parte, come ad esempio poter usufruire di determinati servizi ad un costo minore rispetto agli altri cittadini oppure addirittura in maniera completamente gratuita. La partecipazione al sindacato richiede di versare ogni mese una quota. Quest’ultima viene detratta mensilmente dallo stipendio del sindacalista in questione e viene indicata sulla busta paga come trattenuta sindacale. Un secondo elemento che rende tale un sindacalista è il fatto che sia il possessore di una tessera associativa. Nel momento in cui ci si iscrive al sindacato infatti ognuno riceve una propria tessera associativa numerata. È dunque importante, nel momenti in cui si desidera disdire la propria partecipazione ad un sindacato, comunicarlo e farlo presente sia all’azienda per la quale si lavora – proprio per evitare che venga detratta una parte di stipendio a favore del sindacato – sia al sindacato stesso.
Per revocare la propria adesione ad un sindacato e dunque disdirla, è quindi necessario presentare due moduli di richiesta appositi precedentemente compilati: uno da inviare all’azienda della quale si è dipendenti e l’altra da inviare al sindacato al quale si è iscritti. È possibile scaricare questi moduli fac-simile online, su vari siti esistenti che si occupano di fornire servizi al cittadino e che spiegano molto bene tutti i passaggi necessari per svolgere alcuni procedimenti burocratici come quello di cui stiamo parlando oggi.
Non è complicato trovare il modulo fac simile online, anzi, sarà possibile trovarne di diversi. Fra di loro però saranno comunque molto simili perché l’impostazione è comunque quella di una lettera, all’interno della quale quindi è necessario indicare (oltre chiaramente al mittente ed al destinatario) quale sia l’oggetto della richiesta in questione, presentarsi, e dunque dire in questo caso di essere un dipendente di una determinata azienda, e spiegare cosa si richiede. Nei prossimi due paragrafi andremo a trattare più nello specifico in uno le lettere di richiesta da inviare alla azienda in questione, e nell’altro la lettera da inviare al sindacato presso il quale si è iscritti.
Lettera da inviare all’azienda per richiedere la disdetta dal sindacato
Come abbiamo detto poc’anzi, è possibile trovare il modulo da compilare per la disdetta dell’adesione al sindacato su vari siti internet che potranno essere di ispirazione o di aiuto durante il momento della compilazione.
Il modulo è molto semplice da compilare e non richiede molte informazioni. Come in ogni missiva che si rispetti e che sia ben strutturata, in alto a sinistra dovrà essere indicato il nome e cognome del mittente della lettera, (che nel nostro caso specifico sarà l’azienda della quale il sindacalista che vuole abbandonare il sindacato è dipendente) con il rispettivo CAP e la città. Un po’ più in basso sulla destra invece viene scritto il nome dell’intestatario della lettera di richiesta, seguito anche in questo caso dall’indirizzo, dal CAP e dalla città. Chiaramente ci sarà un oggetto da inserire che nel fac simile che stiamo prendendo in considerazione adesso viene segnato come: “Disdetta dell’adesione all’organizzazione sindacale”.
Dopo aver fatto ciò si dovrà poi compilare con i propri dati una formula di richiesta già prestampata che esplica la richiesta di disdetta di partecipazione al sindacato. I dati che dovranno essere inseriti all’interno della lettera sono i seguenti: il proprio nome e cognome, il luogo di nascita, la data di nascita, la città e la via di residenza, il numero di telefono, il nome dell’azienda della quale si è dipendente, la sede di quest’ultima ed il nome dell’organizzazione sindacale dalla quale si sta chiedendo di disdire l’adesione. Dopo aver compilato tutto il modulo ed aver inserito i propri dati necessari all’interno degli appositi spazi, si dovrà apporre la propria filma in calce.
Ovviamente questa lettera dovrà essere inviata all’azienda presso la quale si lavora, più propriamente all’ufficio amministrativo della stessa o magari anche al datore di lavoro, per richiedere che quindi la cifra di denaro che veniva retratta dallo stipendio per sostenere le spese del sindacato, non venga più detratta e destinata a questi usi, ma resti al lavoratore.
Non viene specificato di inserire le motivazioni che spingono un sindacalista a voler diventare un ex sindacalista, dunque potranno rimanere private. Ciò per alcuni potrebbe non essere un dato rilevante, ma per coloro che invece tengono molto alla riservatezza e non desiderano che le proprie vicissitudini vengano conosciute anche da altre persone, può essere una cosa molto positiva. Anche perché le motivazioni possono essere varie, ma una di quelle che può capitare ed essere più spiacevole perché inaspettata, è quella di non sapere di essere iscritti ad un sindacato. Sembra una cosa molto strana detta in questi termini, ma può capitare, per magari una disattenzione, quando ci si reca ad esempio presso un CAF, di firmare alcuni moduli relativi alla pensione, e fra questi, non accorgersi che uno di essi prevedeva l’adesione diretta ad un sindacato (probabilmente perché quest’ultimo aveva a che fare con i servizi previdenziali in questione).
Ci sono, come sempre avviene per situazioni come questa, dei documenti che devono essere allegati alla missiva. In questo caso sarà necessario allegare la propria carta di identità ed il proprio codice fiscale per poter dare avvio migliore alla procedura.
Dopo aver fatto ciò, o anche prima o anche nello stesso tempo probabilmente, sarà necessario inviare anche la lettera di disdetta al proprio sindacato, sia che si tratti della CGIL, sia che si tratti della CISL, sia che si tratti della UIL, sia che si tratti di qualche altro sindacato. Vediamo ora nel prossimo capitolo come andare a compilare quella lettera di richiesta di disdetta dal sindacato.
Lettera di richiesta disdetta da inviare al sindacato
L’oggetto di questa seconda lettera che deve essere inviata al sindacato di cui si è partecipi è quella che ha come scopo principale quello di dare avvio alla procedura di disdetta della tessera sindacale (e quindi all’effettiva disdetta di partecipazione al sindacato da parte del sindacalista che sta ora inviando la richiesta). Una delle cose che identifica infatti tutti coloro i quali fanno parte di un sindacato come abbiamo accennato già in precedenza, è l’essere proprietari di una tessera sindacale. Nel momento in cui si desidera fare la disdetta e non aderire più al sindacato, chiaramente anche questa tessere perderà il suo valore e non starà più ad indicare l’appartenenza di quella singola persona a quel sindacato specifico. La lettera che deve essere inviata presso la sede del sindacato dovrà essere una raccomandata A/R.
L’oggetto di questa lettera sindacale potrà essere indicato – come abbiamo trovato su uno dei fac simile che abbiamo trovato online – ad esempio con la dicitura “disdetta tessera sindacale n.” (seguito chiaramente dal numero della propria tessera). Dopo aver scritto l’indirizzo dell’organizzazione sindacale alla quale si desidera inviare la lettera di richiesta, si potrà procedere inserendo il proprio nome e cognome, il proprio luogo di nascita e la data, indicando poi l’azienda presso la quale si è dipendenti e in qualità di cosa si scrive in quanto iscritto alla specifica organizzazione sindacale in questione. Quindi fino a questo punto possiamo vedere che il contenuto delle due lettere può essere abbastanza simile (cambia ovviamente il destinatario).
Dopo di ciò sarà possibile far seguire alla parola “chiede”, la richiesta della disdetta formale dell’iscrizione ed, anche in questo secondo caso, il fatto che si desideri che non vengano più addebitate sul proprio stipendio delle cifre dedicate esclusivamente ai sindacati.
Anche nella lettera da inviare al sindacato, oltre che a quella da inviare all’ufficio amministrativo dell’azienda presso la quale si è dipendenti, non è previsto uno spazio obbligatorio che preveda che il quasi ex sindacalista debba esplicare le motivazioni che lo spingono a desiderare di lasciare il sindacato, cosa che potrebbe risultare positiva per alcune persone che magari potrebbero avere il desiderio di lasciare private le proprie motivazioni.
Dopo aver svolto tutte queste procedure, se tutto sarà andato a buon fine, il sindacalista in questione avrà finalmente diventato un ex sindacalista. Se invece, ad esempio, nella busta paga successiva si dovesse evidenziare il fatto che ancora venga trattenuta una parte di denaro e che ciò che motiva questa azione sia il fatto che ci siano delle spese sindacali, converrà forse contattare nuovamente l’ufficio amministrativo della propria azienda ed eventualmente anche il sindacato stesso.
Quelle che vi abbiamo fornito oggi sono solamente delle linee guida per avviare la pratica della disdetta della propria adesione ad un sindacato, per qualunque altra necessità o informazione più precisa rispetto alla propria situazione o alle proprie esigenze, sarà certamente conveniente consultare l’ufficio amministrativo della propria azienda ed anche il sindacato, che sapranno certamente fornire delle risposte esaustive in merito a tutte le procedure burocratiche che ci sono da svolgere in caso come questo.