Matrimonio all’estero valido in Italia: documenti necessari per registrazione, trascrizione e nulla osta

Pubblicato il 19 Mar 2019 - 8:40am di Sara Fiori

Oggi vedremo insieme quali sono le procedure e quali sono i documenti necessari per registrare in Italia un matrimonio celebrato all’estero.

Matrimonio all’estero valido in Italia: quale è la procedura da seguire?

Fiori d’arancio nell’aria. In questo articolo infatti andremo a parlare di una pratica burocratica in cui si dovranno sicuramente imbattere coloro che si sono sposati all’estero e vogliono rendere il loro matrimonio valido anche in Italia. È possibile ovviamente infatti sposarsi in un paese differente rispetto a quello in cui si risiede, ma poi è necessario far convalidare le nozze anche nel proprio paese, altrimenti non si risulta sposati anche lì.

Una delle prime differenze che possiamo notare fra i cittadini italiani che si sposano all’estero e quelli che si sposano in Italia, è che i primi non hanno l’obbligo – a meno che non lo prescriva la legislazione straniera dello stato in cui ci si sta sposando – di esporre le pubblicazioni di matrimonio (eseguite da un ufficiale dello stato civile). Può avvenire in alcune situazioni che l’Autorità estera desideri il “Certificato di capacità matrimoniale”. Quest’ultimo esiste ai sensi della convenzione di Monaco del 5 settembre 1980.  Dunque se si desidera celebrare il matrimonio in uno degli stati aderenti a questa convenzione, sarà necessario farsi rilasciare dal proprio comune di residenza in Italia il “certificato di capacità matrimoniale”, se si è residenti in Italia. Se non si è residenti in Italia invece, lo si potrà chiedere alla rappresentanza diplomatico-consolare.

In quei paesi che invece non aderiscono alla convenzione di Monaco del 5 settembre 1980 e nei quali quindi non è necessario presentare il “Certificato di capacità matrimoniale” prima delle nozze, vi è la possibilità che venga richiesto ai futuri sposi un documento che attesti che non vi siano degli impedimenti per lo svolgimento del matrimonio.

Per poter fare in modo che il matrimonio che è stato celebrato all’estero però abbia valore anche in Italia, è necessario fare un passaggio in più. L’atto matrimoniale deve essere infatti trascritto dal comune competente italiano. L’atto di matrimonio verrà come prima cosa emesso dall’Ufficio dello Stato Civile estero. Dopo di ciò, dovrà essere tradotto e legalizzato. Dopo aver fatto queste importanti operazioni, i diretti interessati alla pratica dovranno curarsi di far recapitare questo documento presso la rappresentanza consolare. Quest’ultima avrà poi il compito di trasmettere il documento in Italia, con la finalità di farlo trascrivere all’interno dei registri del comune di competenza.

Un’altra cosa che può essere fatta – invece di presentare l’atto alla rappresentanza consolare – è quella di presentarlo in maniera fisica direttamente al proprio comune di competenza, già tradotto e legalizzato.

I documenti che devono essere consegnati nel momento in cui si va a richiedere la trascrizione dell’atto in Italia sono vari ed adesso vedremo insieme quali. Vi è infatti un formulario apposito per queste richieste che deve essere compilato e che è possibile trovare a disposizione sul sito del Ministero degli Esteri.  Questo modulo dedicato prende proprio il nome di “Richiesta di trascrizione del certificato di matrimonio”. Come nella maggior parte dei casi e come è ovvio che sia, è necessario che siano inseriti alcuni dati su questo modulo, quali: il nome e il cognome di chi lo compila, il luogo e la data di nascita, la residenza attuale, il comune, la provincia ed il luogo e la data in cui è stato celebrato il matrimonio. Nella parte sottostante invece – divisa in due parti –  vi è una sezione dedicata alla sposa ed una sezione dedicata allo sposo. In queste specifiche aree riservate si dovranno inserire altri dati – alcuni uguali a quelli inseriti precedentemente – ovvero: il nome, il cognome, il luogo e la data di nascita, la cittadinanza, il nome del padre ed il nome della madre ed i precedenti matrimoni nel caso in cui ce ne fossero.

Dopo aver compilato ciò vi è segnalato di allegare anche dei documenti: la fotocopia del passaporto di tutti e due gli sposi ed il certificato del matrimonio in originale con “Apostille”. Dopo di ciò bisognerà come da prassi inserire il luogo e la data del giorno e firmare il modulo di richiesta per la trascrizione del certificato di matrimonio.

Documenti necessari per trascrizione di un Matrimonio all’estero valido in Italia

Nel precedente paragrafo abbiamo visto insieme come è fatto e come è possibile compilare il modulo per la richiesta di trascrizione del certificato di matrimonio. Oltre a questo modulo di richiesta però, vi è da consegnare anche un altro documento molto importante, ovvero l’atto di matrimonio. Quest’ultimo documento, come abbiamo già anticipato in precedenza, verrà rilasciato dall’Ufficio di Stato Civile che ne ha la competenza del luogo presso il quale si è svolto il matrimonio. Questo documento può essere sia in originale che in copia conforme.

L’atto di matrimonio deve riportare al suo interno i nomi e le date di nascita di entrambi i coniugi e deve essere indicato se in passato uno dei due o entrambi sono stati già sposati. Nel momento in cui questi dati di cui si è parlato non dovessero essere riportati all’interno del documento in questione, sarà necessario aggiungerne un altro, ovvero la “Marriage Licence” o anche detta “Licence to Marry”. Anche quest’ultima può essere consegnata dallo stesso ufficio che consegna l’atto di matrimonio ed anche quest’ultima necessita di una traduzione e necessita di essere apostillata. Passiamo ora dunque alla questione, che per alcuni forse può risultare un po’ più ostica, della traduzione e dell’apostille, che abbiamo già in precedenza nominato ma che adesso andremo a prendere in considerazione con una maggiore precisione ed attenzione nel paragrafo che viene di seguito.

Matrimonio all’estero valido in Italia: traduzione e apostille

Parliamo ora dunque di traduzione poiché è necessario presentare la traduzione dell’atto di matrimonio che si desidera consegnare. Questa traduzione deve essere fatta a carico del singolo. Nel caso in cui quest’ultimo non fosse in grado o preferisse comunque rivolgersi a qualcuno di più esperto in merito per essere più sicuro che tutto proceda per il meglio e che non ci siano problemi in questo senso, è possibile consultare la lista dei traduttori che il Ministero degli Esteri mette a disposizione all’interno del proprio sito internet. Vi sono infatti delle regole precise da seguire per tradurre degli atti ufficiali ed importanti come quello del matrimonio. Non le prenderemo in considerazione chiaramente tutte, ma possiamo dire che è importante ad esempio il fatto che i testi non debbano assolutamente essere interpretati, bensì tradotti in maniera fedele e corretta dalla lingua originale. Nel caso in cui ci siano delle traduzioni più complesse e fosse più difficile tradurre in maniera letterale tutto, la cosa importante è che la traduzione sia puntuale e rispettosa di tutto ciò che viene scritto nella versione in lingua originale.

Vi è poi un altro documento che come abbiamo detto è necessario allegare alla richiesta di trascrizione del matrimonio ed è l’apostille dell’atto di matrimonio. Ciò vale solamente però per alcuni paesi, che sono quelli che hanno aderito alla convenzione dell’Aja del 1961. L’apostille serve per far valere in Italia gli atti, i certificati ed i documenti che vengono prodotti negli Stati Uniti. Il sito del Ministero mette a disposizione dei suoi utenti anche una lista all’interno della quale è possibile trovare tutti gli indirizzi di quegli uffici che sono addetti a rilasciare apostille per ogni stato che ne ha la competenza.

Oltre a questi documenti è necessario presentare anche un documento che accerti che almeno uno dei due coniugi abbia la cittadinanza italiana. Si dovrà allegare alla richiesta infatti la fotocopia del documento di identità di tutti e due i coniugi (cosa che già era stata inserita nel modulo di richiesta presentato) e sarà necessario presentare il passaporto italiano o la carta di identità o il certificato di cittadinanza italiana.

Prima di concludere dobbiamo tenere presente però che vi sono anche degli stati che, poiché aderenti alla Convenzione di Vienna datata 8 settembre 1976, rilasciano un modulo plurilingue e dunque quegli atti non hanno bisogno di una traduzione e di una legalizzazione. Dunque prima di procedere è meglio verificare se il paese in cui ci sta sposando preveda la possibilità di rilasciare degli atti con dei moduli plurilingui, così da risparmiare del tempo in procedure burocratiche e pratiche che in molti casi non sempre risultano essere semplici.

Per avere maggiori informazioni e verificare se ci siano dei casi specifici e particolari con delle esigenze, è possibile visitare il sito del ministero o quello del consolato generale d’Italia nel quale vengono spiegate per bene tutte le procedure. In caso contrario si possono comunque contattare questi enti che sapranno fornire tutte le risposte più esaustive per procedere al meglio nella validazione anche in Italia di un matrimonio che è stato celebrato all’estero. Anche nei propri comuni di competenza presso i quali sarà necessario consegnare tutta la documentazione e gli atti si potranno richiedere delle informazioni più precise in merito alla procedura ed alle modalità da seguire.

In ogni caso, a prescindere dalla burocrazia e dalle varie documentazioni, non possiamo concludere un articolo che parla di matrimonio senza un bel “viva gli sposi”.

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