Piazza del Campo, meglio conosciuta da tutti semplicemente come “Il Campo”, è la piazza principale della città di Siena ed è il luogo in cui si svolge il tradizionale Palio, che solitamente avviene due volte all’anno, a luglio e a metà agosto.
Si tratta di una piazza conosciuta praticamente in tutto il mondo per la sue incredibile bellezza e per alcuni suoi tratti caratteristici, come ad esempio la particolare forma a conchiglia. Ma non solo. Oltre alla sua maestosa bellezza, Il Campo è rinomato anche per la sua integrità architettonica. Fu costruita nel 1300 ed era considerato a tutti gli effetti come il punto di raccolta di tutti gli abitanti di Siena (soprattutto nei momenti di festa) e inoltre era anche anche lo spazio in cui si incontravano i mercanti. Nel corso degli anni, la piazza è stata più volte ritoccata, fino a raggiungere quello che è il suo attuale aspetto tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV secolo. Inizialmente aveva una funzione principalmente commerciale, ma con il trascorrere del tempo si è man mano trasformato in un luogo principalmente turistico, con tanto di numerosi ristoranti e negozi di souvenir che sono presenti intorno alla piazza.
Piazza del Campo a Siena: informazioni-guida utili per la visita
La città di Siena viene identificata dall’Unesco come una delle città che rappresentano al meglio quella che può essere considerata a tutti gli effetti come città medievale. Questo riconoscimento viene confermato in particolar modo dalla presenza, a Siena, della meravigliosa Piazza del campo, che tutti i senesi chiamano semplicemente come “Il Campo”.
Attualmente la piazza viene affollata di turisti, anche se quando era stata costruita (stiamo parlando di fine 1200 e inizi 1300) aveva come principale funzione quella di essere il punto di raccolta per i festeggiamenti politici e civili. Ma non solo: Il campo, infatti, era stato concepito anche come uno specifico spazio in cui tutta la popolazione si potesse incontrare per svolgere eventi, attività, giochi vari: per questo motivo, infatti, era stata costruita con le dimensioni adatte per ospitare tutti i cittadini. La piazza, infatti, presenta una circonferenza pari a 333 metri ed è stata disegnata in modo tale che la forma possa sembrare quella di una conchiglia: è infatti divisa in nove spicchi, che vengono definiti da alcune fasce bianche. Tutte queste sezioni sembrano indicare verso il Palazzo Pubblico, ovvero la sede del governo civico. Entrando maggiormente nello specifico, ciascuno di questi nove spicchi rappresenta uno dei nove governatori che hanno avuto il potere nel corso del “Regno dei Nove”.
Da un punto di vista strettamente artistico, secondo alcune testimonianze queste nove sezioni avevano come scopo quello di rappresentare le piaghe del mantello della Vergine Maria, ovvero la Santa Patrona della città di Siena. Non ci sono però studi in grado di dimostrare che tutte le strade dovessero portare alla piazza, anche se in realtà quando si attraversano almeno quattro dei sette varchi che permettono di arrivare in piazza, l’occhio, quasi in automatico, ricade subito sul Palazzo Pubblico. Le altre tre entrate, invece, permettono di avere una visione competa della Torre del Mangia, uno degli edifici più affascinanti che sono presenti attorno a Il Campo. Entrando ancora più nel dettaglio, chi arriva a Piazza del Campo attraverso i vicoli stretti e gli archi scuri di Siena, è come se venisse accolto da un bagliore di luce, in cui si può ammirare la sagoma imponente del Palazzo Pubblico, che rappresenta a tutti gli effetti l’edifico principale di tutta la piazza. Di fronte ad esso, nella parte superiore della Piazza, è invece presente il Palazzo Sansedoni, che attualmente è la sede della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Come si può facilmente intuire, questo palazzo prende il nome della famiglia nobiliare che, nel Medioevo, ne aveva commissionato la costruzione.
La storia del palio di Siena in Piazza del Campo
Come già accennato in precedenza, Piazza del Campo è conosciuta in tutto il mondo non solo per la sua magnifica bellezza, ma anche perché, due volte all’anno, ospita quello che può essere considerato come uno degli eventi più folkloristici esistenti: stiamo parlando del famoso Palio di Siena, che si svolge esattamente nel mese di luglio (il giorno 2, per l’esattezza) e a metà agosto (il giorno 16, per essere più precisi). Il primo evento, quello di luglio, viene chiamato il “Palio di Provenzano”, in onore della Madonna di Provenzano, mentre quello di agosto viene definito come il “Palio dell’Assunto”, dedicato, per l’appunto, alla Madonna Assunta. In realtà, può capitare che la comunità senese possa decidere un terzo Palio Straordinario, ma solo per occasioni eccezionali, come ad esempio avvenimenti speciali (come era successo nel 1969, con la conquista della Luna da parte dell’Apollo 11) oppure ricorrenze nazionali o cittadine considerate di rilevanza (come era capitato in occasione del Centenario dell’Unità di Italia). L’ultima volta in cui si è potuto assistere al Palio di Siena in tre occasioni è avvenuta nel 2000, per festeggiare l’ingresso nel nuovo millennio. Entrando maggiormente nello specifico, il Palio è una manifestazione che affonda le proprie radici nell’epoca medioevale e vede affrontarsi le principali contrade di Siena. Secondo alcune credenze, sembra che il primo Palio si sia svolto nel 1260, in ricordo della battaglia di Montaperti e per celebrare lo scampato pericolo. In realtà, però, le prime vere testimonianze relative a questa manifestazione risalgono al 1333: sembra proprio essere questa la data più veritiera, considerato che proprio in quegli anni Piazza del Campo aveva cominciato ad assumere quella che poi sarebbe stata la sua forma definitiva.
Per quanto riguarda le due date in cui avvengono i due palii (ovvero il 2 luglio e il 16 agosto, come abbiamo visto), bisogna ricordare che sono state decise in tempi abbastanza recenti: la data di luglio diventò definitiva nel 1656, quando alla piazza furono vietati, per proteggere l’incolumità delle persone, dei giochi pirotecnici per celebrare la Visitazione. La seconda data, quella di agosto, fu stabilita qualche tempo dopo, nel 1774: in realtà, già da diversi anni, in quel stesso giorno, avvenivano in maniera saltuario delle gare fra le diverse contrade (nello specifico, la prima era stata organizzata dall’Istrice nel 1689). Il Palio, in entrambe le date, viene organizzato e gestito direttamente dal Comune di Siena. Ma da dove prende il nome questa manifestazione? Perchè viene chiamata proprio Palio? Per rispondere a questa domanda, deve essere preso in considerazione il premio per l vincitore: il Palio, che deriva dal latino “pallium” (ovvero mantello), era in passato una sorta di drappo di stoffa molto pregiata, che poteva essere utilizzata per gli scopi più disparati. Generalmente era poi destinato alla chiesa del rione vincitore: poteva essere utilizzato, ad esempio, come elemento di arredo o comunque per scopi analoghi. A rendere questa manifestazione così importante è soprattutto il fatto che si tratta di una gara tra contrade della stessa città, quindi qualcosa di fortemente popolare: è proprio questo aspetto che ha reso il Palio un evento di maggior successo rispetto anche ad altri di connotazione nobiliare. Quali sono le contrade che solitamente partecipano al Palio di Siena. Oltre alla già citata Istrice, abbiamo Bruco, Onda, Nicchio, Leocorno, Lupa, Pantera, Tartuca, Selva, Torre, Valdimontone, Aquila, Oca, Chiocciola, Giraffa, Drago e Civetta. Sono dunque diciassette le contrade che vanno a rappresentare, come logico, altrettanti quartieri della città. Ogni anno, partecipano al palio le sette contrade che erano state esclude l’anno precedente, mentre le restanti tre vengono estratte a sorte. La gara, di per sé, consiste in tre giri della Piazza del Campo, su una pista che viene tracciata nell’anello sovrastante la conchiglia.
Se sei in città nel periodo giusto e vuoi vedere la corsa dal vivo, sappi che l’ingresso è gratuito, sia al Palio che alle prove, che si tengono tre giorni precedenti; l’unico problema è la grande folla, che ti costringerà a spintonare per ottenere un posto decente. È possibile accedere a pagamento ai palchi che circondano la piazza, messi a disposizione da alcuni operatori privati, anche se a prezzi non proprio popolari. Puoi provare a recuperare da una parte quello che spendi dall’altra: mentre scopri Siena, considera di alloggiare in una struttura con un ottimo rapporto qualità prezzo. Portali come Expedia ti aiuteranno a scegliere tra i migliori alloggi della città… ma se vieni per il Palio, prenota in anticipo!
Visita alla Torre del Mangia a Siena in Piazza del Campo
Uno dei modi migliori, se non direttamente il migliore, per ammirare tutta la bellezza della Piazza del Campo è salire sulla Torre del Mangia, con i suoi maestosi 102 metri di altezza (che sono stati calcolati tenendo in considerazione anche l’estremità del suo parafulmine): si tratta di una delle torri più alte di tutta Italia. La Torre è stata costruita tra il 1325 e il 1348 ed è stata realizzata con dei tipici mattoni di color terracotta. In cima, invece, è stato utilizzato il travertino bianco. Entrando maggiormente nello specifico, l’edificio è stata così chiamato per via del soprannome di “mangiaguadagni” dato al suo primo custode, ovvero Giovanni di Balduccio.
Secondo alcune credenze, questo personaggio era famoso soprattutto per apprezzare i piacere della tavola, andando così a sperperare i suoi soldi proprio per il cibo. Secondo altre testimonianze, invece, era solito spendere tutti i suoi guadagni al gioco. I quattro angoli sono orientati perfettamente a nord-sud e est-ovest. Si può tranquillamente affermare che la Torre del Mangia domina su tutta la Piazza del Campo: quando ci si sale sopra, infatti, ci si può accorgere come la piazza sia un elemento centrale nella vita di Siena, tanto che può essere considerato come punto di partenza e di arrivo per qualsiasi tipo di visita alla città. Dalla Torre, infatti, si può ammirare lo splendore della Piazza, con la sua particolare forma a conchiglia divisa in nove spicchi.
Migliori ristoranti nei pressi di Piazza del Campo a Siena
Piazza del Campo è diventata, come abbiamo già accennato in precedenza, una vera e propria meta turistica. E questo viene confermato anche dai tanti ristoranti presenti attorno a questo luogo, in cui si può andare quando si decide di andare alla scoperta di uno dei posti caratteristici della città. Sono infatti numerose le soluzioni che vengono offerte ai turistici che sentono la necessità di fermarsi da qualche parte per mangiare un boccone.
A partire dall’Osteria “La Mossa”, un piccolo locale presente proprio nel cuore di Piazza del Campo: si tratta di un luogo in cui la buona cucina e la tradizione si incontrano. L’ambiente è tutto sommato rustico e anche abbastanza raccolto, in grado di regalare un’atmosfera unica per poter assaporare il meglio della cucina del posto. Per quanto riguarda il menù, vengono proposti dei piatti tipici toscani, ma anche dei prodotti stagionali sempre nuovi. La carta dei vini è abbastanza semplice, ma anche di spessore, ricca di buongusto.
Un’altra opzione da tenere fortemente in considerazione viene fornita dal Ristorante “Alla Speranza”: il suo punto di forza è senza dubbio la location, in quanto si affaccia proprio su Piazza del campo. Le sale interne risultano essere raffinate, come d’altronde lo sono anche le terrazze, attraverso le quali si può ammirare il maestoso Palazzo Pubblico. In questo locale si possono assaporare piatti tipici della cucina toscana, ma anche delle sfiziose pizze oppure la pasta, rigorosamente fatta in casa. Il tutto accompagnato anche da un’ottima selezione per quanto riguarda la carta dei vini. Il Ristorante “Al Mangia” è un locale raffinato e di qualità, in grado di regalare un’atmosfera meravigliosa proprio a due passi dalla Torre. Gli spazi del ristorante sono stati arredati rispettando pienamente la tradizione toscana. Ma non solo: si può anche mangiare all’aperto, godendosi in piena l’incredibile vista che solo la Piazza del campo è in grado di regalare. Si possono gustare piatti tipici della cucina senese e regionali: assolutamente da non perdere la classica Fiorentina di Chianina, ma anche alcuni piatti di pesce preparati dagli chef del ristorante, guidato dall’esperienza della quarta generazione della famiglia Senni.