Oggi ci andremo ad occupare dell’IRS a 20 anni e di come funziona, e ne prenderemo in considerazione l’andamento durante gli anni passati.
Che cos’è l’IRS a 20 anni?
Prima di addentrarci in questa ostica argomentazione, è bene andare a specificare alcune cose, ad esempio: che cos’è l’IRS a 20 anni? L’IRS è l’acronimo di Interest Rate Swap ovvero è il tasso interbancario di riferimento che viene utilizzato nel momento in cui si devono avere dei parametri per dei mutui che siano a tasso fisso ed ipotecari. Il tasso fisso non sempre è visto di buon occhio dalle banche. Ciò succede perché stipulare un mutuo con il tasso fisso implica dover sottostare all’andamento dei mercati e non poterlo cambiare, come invece può avvenire con il tasso variabile che, appunto, può variare.
Spesso infatti le banche tendono a promuovere i mutui a tasso variabile proprio per questo motivo. Nel momento in cui una banca va a stipulare con un suo cliente un mutuo che abbia il tasso fisso, per calcolare il tasso di interesse fisso solitamente si utilizza la seguente formula: si prende in considerazione la media dell’IRS degli ultimi 20 anni e poi la si somma alla percentuale dello spread al momento della firma del contratto. Ciò succede perché il dato dell’IRS è in continuo cambiamento, e così facendo si cerca di fare una previsione quanto più possibile vicina alla realtà.
Questo tasso infatti varia molto spesso, lo può fare anche a distanza di una sola giornata. Ciò avviene proprio perché quelle dell’IRS a 20 anni sono delle quotazioni e come sappiamo le quotazioni possiedono questa particolarità di oscillare in base a molti fattori esterni che possono andare ad influenzarle. Per poter restare aggiornati in maniera quotidiana e sempre puntuale in merito a queste oscillazione di valore, possiamo fare riferimento alla Federazione Bancaria Europea.
Nel prossimo paragrafo evidenzieremo alcune oscillazioni che ci sono state negli ultimi anni, più precisamente negli ultimi dieci anni, e vedremo in che modo sono cambiate le percentuali dell’IRS sia da un anno all’altro che all’interno di uno stesso mese.
IRS 20 anni: tasso e andamento storico
Adesso possiamo andare a prendere in considerazione lo storico degli ultimi 20 anni dell’IRS e scegliamo di analizzare per ogni anno il mese di maggio. Non possiamo infatti prendere in considerazione tutti i mesi di tutti gli ultimi dieci anni, quindi scegliere un singolo mese ed analizzarlo per tutti e dieci gli anni può essere una metodologia di analisi.
Procediamo dunque. Il maggio del 2018 comincia, con un dato risalente al 2, con un IRS all’1,01% e si conclude con lo 0,92%. Nel periodo interno vediamo che il picco più alto c’è stato quando l’IRS a 20 anni è arrivata all’1,08 mentre quello più basso quanto è arrivato allo 0,90%.
Proseguiamo a ritroso nel nostro percorso e ci andiamo ad occupare del 2017, prendendo in considerazione sempre maggio. Al 2 del mese l’IRS è pari allo 0,82% mentre al 31 allo 0,78%, con un picchio massimo di 0,88% ed uno minimo di 0,78%.
Per quanto riguarda il 2016 invece vediamo che al 2 di maggio l’IRS si trova allo 0.65 % mentre alla fine del mese scende allo 0,56%. Il picchio più basso in questo caso lo abbiamo trovato con uno 0,53% mentre quello più alto è stato l’iniziale 0,65%.
Per quanto concerne l’annata 2015 il mese di maggio parte con un IRS allo 0,75% e si conclude con un’IRS allo 0,89%. La percentuale più alta che si è verificata durante quel mese è stata pari allo 0,99%, mentre quella più bassa è stata pari allo 0,74%.
L’anno precedente invece ha visto il mese di maggio partire con un IRS pari all’1,73 % e concludersi con un 1,57%. Per il maggio 2014 il picco più alto di percentuale si è presentato con un 1,74%, mentre quello più basso è stato l’1,55%.
Procedendo con questa osservazione vediamo che il mese di maggio dell’anno 2013 è partito con un IRS dell’1,45 % e si è concluso con un’IRS dell’1,74 %. I picchi massimi e minimi in questo caso sono stati rispettivamente l’1,77 % e l’1,45% iniziale.
Superata la metà della nostra analisi temporale prendiamo in considerazione adesso il mese di maggio dell’anno 2012. La percentuale iniziale di IRS 20 anni che si è riscontrata è stata del 2,15%, mentre quella finale è stata dell’1,71%. Il picco massimo ed il picco minimo sono stati rispettivamente quello che si è verificato all’inizio e quello che si è verificato alla fine, vedendo in maggio una successione discendente progressiva di andamenti percentuale. Fino a questo momento una percentuale che iniziasse con il numero 2 non l’avevamo ancora riscontrata.
Proseguiamo adesso prendendo in analisi il mese di maggio dell’anno 2011. Qui vediamo l’IRS 20 anni salire a numeri che fino a questo momento non avevamo ancora incontrato. Se infatti l’anno 2012 ci era sembrato abbastanza alto come percentuali rispetto agli ultimi anni, questo lo sarà ancora di più. Il maggio 2011 si apre con un IRS al 3,57% e si chiude con un IRS al 3,37%. Il picco più alto che si è verificato durante il mese è stato pari al 3,62% mentre quello più basso è stato pari al 3.33 %.
Il maggio del 2010 si apre con un IRS al 3,23%, e si conclude con una percentuale del 2,95%. Sono state rispettivamente il picco più alto ed il picco più basso del mese, con delle percentuali che si sono alternate in un’alternanza di su e giù.
Andando ancora più indietro negli anni arriviamo finalmente a dieci anni fa, ovvero al 2009. Il mese di maggio comincia con un IRS al 3,50% e termina con un IRS del 3,74%. La percentuale più alta in quel mese è stata pari a 3,47%, mentre quella più alta al 3,75%.
Come possiamo notare l’annata che ha avuto un IRS più elevato rispetto a quelle che abbiamo preso in considerazione è quella del maggio del 2009.
IRS 20 anni: le quotazioni
Nel paragrafo precedente abbiamo preso in considerazione alcuni dati statistici e percentuali in merito all’andamento dell’IRS negli ultimi dieci anni e lo abbiamo fatto per quanto riguarda l’IRS 10 anni. Vediamo adesso invece questi stessi dati per quanto concerne l’IRS per 20 anni.
La metodologia che utilizzeremo sarà sempre la stessa, ovvero prenderemo in considerazione il mese di maggio degli ultimi dieci anni e prenderemo in considerazione l’andamento delle percentuali dell’IRS che si saranno verificate in quel periodo.
Partiamo dunque con l’anno 2018. Il maggio dello scorso anno è cominciato con un IRS all’1,50%, mentre si è concluso con l’1,42%. Il picco più alto è stato 1,57% mentre quello più basso è stato 1,41%.
Per quanto riguarda l’anno precedente invece, ovvero il 2017, possiamo vedere che l’IRS con cui è iniziato il mese di maggio aveva un valore dell’1,35%, mentre si è concluso con un IRS all’1,36%. I picchi massimi e minimi di percentuale sono stati rispettivamente 1,43% e 1,34%.
Proseguendo a ritroso il nostro percorso troviamo adesso il mese di maggio del 2016. In questo caso vediamo che il mese si apre con un IRS dell’1,17% e si conclude con un IRS dell’1,08%. L’andamento per tutto il mese ha visto un picco massimo che è stato quello iniziale, mentre quello minimo è arrivato all’1,03%.
L’anno precedente invece, il 2015, vede cominciare il mese di maggio con un IRS all’1,08% e vede terminarlo con un IRS all’1,27%. Le varie oscillazioni che si sono verificate durante tutto il mese vedono invece un picco massimo pari all’1,40%, mentre quello minimo è un IRS all’1,06%.
Per l’annata 2014 invece vediamo che il mese di maggio si apre con un IRS del 2,33% e si conclude con un IRS del 2,20%. Nel mezzo del mese si sono verificate, come avviene nella maggior parte dei casi, una serie di oscillazioni che vedono un picco massimo pari al 2,34% mentre un picco minimo del 2,18%.
Il 2013 vede il mese di maggio aprirsi con un IRS del 2,03% e concludersi con un IRS del 2,35%. Il 2,03% è stato per questo mese il picco minimo, mentre quello massimo è stato il 2,37%.
L’anno precedente invece, il 2012, vede maggio cominciare con un IRS del 2,56% e terminare con un IRS dell’1,97%. Quest’ultima cifra è stata la percentuale più bassa di tutto il mese, mentre per quanto riguarda quella più alta possiamo vedere che è stata quella con la quale il mese si è aperto, procedendo poi con un abbassamento quasi sempre costante delle percentuali.
L’anno 2011 invece vede il mese di maggio cominciare con un IRS pari al 3,95%, ovvero la cifra più alta che abbiamo incontrato sino a questo momento, sia per quanto riguarda questa rassegna che quella che abbiamo fatto nel paragrafo precedente. Anche la percentuale di chiusura del mese di maggio quell’anno è stata comunque molto alta, ovvero pari al 3,77%. Le oscillazioni interne al mese hanno visto un picco minimo di IRS pari al 3,74%, mentre quello massimo è arrivato al 3,98%.
L’anno precedente anche presenta dei numeri abbastanza alti, ma non come quelli che abbiamo visto per quanto riguardava il 2011. Il mese di maggio del 2010 infatti si apre con un IRS del 3,72% e si conclude con un IRS del 3,38%. Il picco massimo ed il picco minimo durante questo mese sono stati rispettivamente il 3,72% iniziale ed il 3,33%.
Concludiamo adesso questa rassegna temporale con l’annata 2009. Il maggio di quell’anno inizia con un IRS del 3,94% e si conclude con un IRS del 4,20%. Se prima eravamo rimasti stupiti delle percentuali piuttosto alte rispetto a tutti i numeri che abbiamo incontrato sino ad adesso, in questo caso non possiamo che fare altrettanto. Il numero 4 infatti non lo avevamo ancora mai incontrato. La percentuale più alta di tutto il mese si è verificata però quanto l’IRS è arrivato a raggiungere il 4,21%. Il picco minimo invece è rimasto il 3,94% che si era presentato all’inizio del mese.
Questa breve panoramica ci è stata utile a comprendere la rapidità delle oscillazioni e la differenza che ci può essere fra un anno ed un altro. Queste differenze non sono presenti solamente fra un anno ed un altro ma abbiamo visto come all’interno dello stesso mese sia possibile rilevare delle oscillazioni non indifferenti.
Infatti adesso stiamo parlando di numeri che sembrano poter essere poco differenti fra di loro, di decimali che nell’immaginario comune possono fare poca differenza. In casi come questo invece, quando alle percentuali vanno poi a proporzionarsi delle quantità di denaro e quando questo denaro comincia ad essere una cifra considerevole, non sono poi così indifferenti questi decimali.
Nel momento in cui si richiede un mutuo a tasso fisso è sempre bene fare attenzione e farsi dei calcoli in maniera precedente. Se, come abbiamo detto all’inizio il mutuo a tasso fisso è un rischio per le banche perché dovranno sottostare agli andamenti dei mercati esterni, lo stesso discorso potrebbe valere anche per coloro che prendono questo mutuo. Dunque prima di prendere qualunque tipo di decisione in ambito finanziario ed economico, è sempre bene farsi consigliare da un consulente esperto e di fiducia.
Previsioni IRS 20 Anni
Come abbiamo visto è molto importante restare sempre aggiornati sugli andamenti dell’IRS a 20 anni se si desidera prendere un mutuo a tasso fisso. Per fare ciò è possibile consultare molti siti internet all’interno dei quali vengono fornite informazioni in merito a questi andamenti. Quello che abbiamo utilizzato noi per prendere le informazioni in merito ai dati dell’ultimo decennio è stato il sito di ilsole24ore.
Se si desidera essere più sicuri si possono anche consultare più siti differenti fra di loro, ma l’importante è che siano siti internet validi dei quali ci si possa fidare e all’interno dei quali sia possibile trovare informazioni valide e veritiere.
Oggi abbiamo parlato dell’IRS a 20 anni e ne abbiamo visto alcuni dei suoi andamenti durante gli ultimi dieci anni. Oltre ad aggiornarci in maniera autonoma e consultare tutti i siti di riferimento e di informazioni, è sempre consigliabile rivolgersi ad un consulente professionista, magari di fiducia che conosca anche la nostra situazione al meglio e possa indirizzarci verso quella che può sembrare essere la decisione migliore.