Arriva nelle sale “Rocketman” il film sulla vita di Elton John con Taron Egerton e diretto da Dexter Fletcher che punta dritto verso i prossimi Premi Oscar. Vi forniremo trama, recensione e commento.
Chi è Reginald Kenneth Dwight? Alla maggior parte del pubblico probabilmente non dirà nulla questo nome, ma se vi dicessimo “Elton John”? “Rocketman”, il cui titolo è tratto da una delle più celebri canzoni scritte da Bernie Tupin poi cantate e musicate da Elton, è il film sulla musica che aspettavamo da quasi un anno. Dopo l’enorme successo ottenuto dalla Fox con “Bohemian Rhapsody”, che ha avuto il grande merito di riportare in massa la gente in sala, Dexter Fletcher ci invita a tornare al cinema con un film nettamente migliore rispetto al precedente. Nonostante il film sui Queen fosse stato realizzato tra mille problematiche (Bryan Singer, nonostante risulta come regista accreditato, per problemi legati ad alcune inchieste che lo hanno coinvolto non ha potuto finire di girare il film, poi concluso da Dexter Fletcher) è stato osannato da un grande pubblico più per il revival del noto gruppo che per una qualità presente solo nell’interpretazione di Rami Malek. Se il precedente film si è guadagnato 2 nomination pesanti come Miglior film e miglior attore protagonista, questo capolavoro legato alla vita di Elton John non dovrebbe neanche concorrere come miglior attore protagonista perché Taron Egerton dovrebbe ricevere L’Oscar di diritto.
Andiamo con ordine, cerchiamo di capire il perché. Partiamo dalla struttura. Il pluripremiato Bohemian non ha un ossatura solida ma offre al pubblico un insieme di informazioni mai approfondite e non si focalizza in nessuna occasione su un punto di vista ben preciso. In questo film, nonostante sia anch’esso un biopic che mostra l’uomo dietro il palcoscenico, dove si cerca di coprire quello spazio che il grande pubblico non conosce, ha nell’aspetto psicologico il suo vero punto di forza. Questo necessario apparire con abiti eccentrici, per coprire le fragilità che troppo spesso sono state messe a nudo nelle sue canzoni, tra le più intime. La lotta interna nel far uscire fuori quella persona che magari per anni è stata nascosta dentro di lui, è un tema che non riguarda solo il protagonista del film ma un po’ tutti noi. Quante volte ci mostriamo come vorrebbero gli altri solo per farci accettare? Questo fa di Elton John un personaggio umano e non quella star che siamo abituati a vedere. Il tutto poi reso in maniera evidente da questa frase in sceneggiatura: “Devi uccidere la persona che vorrebbero tu fossi, per diventare chi vuoi essere”.
Un ulteriore punto importante è il rapporto di Elton (o Reginald) con i suoi genitori, fondamentale per tutta la sua crescita e per la sua maturazione soprattutto legata al rapporto con la sua sessualità. Questo film, offre molto spazio alla sessualità di Elton e la tratta con i giusti tempi, a differenza di Freddie dove hanno semplificato il tutto con 3 battute e 2 sguardi. Una menzione di merito speciale va a un attore come Taron Egerton che con questo film è stato chiamato alla sua prova di maturità. Il risultato è ampiamente positivo, lo vediamo cantare, ballare e interpretare un personaggio così controverso come Elton John. Purtroppo questo film crediamo incasserà molto meno, rispetto a Bohemian, il nostro augurio è quello di essere smentiti.