Il porto d’armi per difesa personale è tornato nuovamente al centro dell’attenzione del dibattito comune, considerando il cambiamento epocale di alcune leggi circa la difesa personale che hanno avuto luogo negli ultimi tempi.
Per porto d’armi si intende il pezzo di carta che attesta la legalità del possedimento di armi, la licenza ufficiale con il quale le autorità competenti lasciano la libertà ad un cittadino di acquistare una propria arma personale.
A differenza della licenza per uso sportivo o per collezionismo d’armi, la difesa personale dà la concessione a circolare con un arma. senza incorrere in fraintendimenti con la giustizia.
Uscire di casa muniti di armi significherebbe altrimenti infrangere la legge: solo e soltanto con il porto d’armi è possibile spostarsi dal proprio domicilio con indosso delle armi da fuoco o non.
Ecco perché chi ritiene di dover ricorrere all’autodifesa fa richiesta del porto d’armi che, tuttavia, necessita di requisiti specifici per essere ottenuto,che determinino e giustifichino in maniera precisa il motivo per la detenzione.
In questo articolo cercheremo di delucidare il percorso per l’ottenimento del porto d’armi per difesa personale, conoscendo i requisiti necessari affinché la legge rilasci la licenza, e più in generale quali sono i costi di un porto d’armi e quali tra queste possono essere acquistate.
Requisiti porto d’armi per difesa personale
I requisiti per ottenere il porto d’armi sono innanzitutto l’aver compiuto la maturità. Una persona deve per forza di cose essere maggiorenne per poter fare richiesta d’acquisto di un’arma; tuttavia per la difesa personale la sola età è insufficiente per poter richiedere un porto d’armi.
Bisogna superare dei controlli medici specifici che attestino la salute fisica e mentale, bisogna poi dimostrare di non avere precedenti penali nella propria fedina e comprovare la capacità di maneggiare un’arma: chiaramente, chi lavora nelle Forze dell’Ordine e Armate è avvantaggiato in questo.
Ma il requisito fondamentale per ottenere la licenza d’armi per la difesa personale è la motivazione valida per cui si fa richiesta. Dato che la difesa personale è una licenza specifica che concede al cittadino una libertà anche molto rischiosa, sia da un punto di vista individuale che da un punto di vista collettivo, il cittadino è chiamato a fornire indicazioni precise sul proprio status e sul perché necessita di uscire armato. Infatti la legge consente ai cittadini di difendersi per legittima difesa e il porto d’armi è la licenza grazie alla quale è possibile spostarsi dalla propria casa portando con sé un’arma per proteggersi.
La prefettura, nel momento in cui abilita legalmente un cittadino a circolare con un’arma, certifica che esso è in pericolo per professione o per circostanze particolari e perciò è legalmente riconosciuto ad uscire con un’arma.
Senza questi requisiti lo Stato Italiano non acconsente un cittadino a circolare armato nel paese, altrimenti rappresenterebbe un pericolo per la comunità. Ogni caso di richiesta viene valutato dalle autorità competenti in maniera scrupolosa affinché il porto d’armi resti circoscritto alla sola difesa personale.
Rinnovo porto d’armi per difesa personale scaduto: come richiederlo
Per la difesa personale è previsto un rinnovo del porto d’armi. Esso ha per legge una durata di un anno e perciò, allo scadere del tempo, il cittadino deve procedere con il rinnovo della licenza per non infrangere la legge.
Ogni anno il porto d’armi viene rinnovato solo e soltanto se le ragioni che la prefettura ha attestato precedentemente al rilascio rimangono invariate nel tempo, confermando per legge che c’è ancora necessità di procedere con la detenzione di armi per la propria incolumità.
Infatti spesso si può incorrere in quello che in gergo è definito diniego di licenza, il che significa che l’ordinamento vigente non consente il rinnovo del porto d’armi. Ma questa eventualità è possibile soltanto con una contro-giustificazione del giudice. Come fare il rinnovo del porto d’armi per difesa personale?
Bisogna inviare il modulo di rinnovo allegando la stessa documentazione inviata in sede di domanda di richiesta del porto d’armi. La domanda di rinnovo deve essere inviata alla Prefettura almeno 60 giorni prima della scadenza.
Per quanto riguarda il libretto personale, documento rilasciato insieme alla licenza, il rinnovo avviene ogni 5 anni in corrispondenza della data di nascita del cittadino. Il costo del rinnovo del porto d’armi per difesa personale è lo stesso del rilascio, che vediamo nel paragrafo a seguire.
Quanto costa il porto d’armi per difesa personale
Veniamo qui al lato economico della difesa personale, ossia quanto costa il porto d’armi per difesa personale. Esso dipende dai vari procedimenti che compongono l’intero iter di richiesta, poiché ogni passaggio prevede il suo costo.
Se pensiamo che solo per la presentazione della domanda bisogna pagare la fototessera (circa 5€) più i contrassegni telematici ( marca da bollo da 16€ l’uno), già la cifra si aggira attorno ai 40€, considerando anche il costo del libretto personale con scadenza quinquennale (1,50€).
Affianco alle spese amministrative troviamo anche le spese mediche che si aggirano attorno ai 60€. Considerando infine le tasse governative che si aggirano attorno ai 115€ troviamo un totale di circa 215€.
Difesa personale: quali armi sono consentite?
Le armi consentite per la difesa personale sono molteplici, siano esse armi da fuoco oppure no. Infatti, non sono solo le pistole o i fucili a necessitare di una denuncia alla questura o alla prefettura del proprio comune, ma anche altri tipi di armi offensive.
Per chiarire quali armi sono consentite dalla legge bisogna capire che chi ha la licenza del porto d’armi per difesa personale ha anche la licenza al trasporto armi pronte per l’uso. Il semplice porto d’armi, senza l’accezione dell’autodifesa, pretende per legge che certe armi siano chiuse, scariche e riposte a casa o all’interno della custodia, nel porta bagagliaio, ad esempio. Chiarito ciò, mettiamo in evidenza innanzitutto le “armi proprie” ossia tutte quelle armi che nascondo per offendere un’altra persona. In primis troviamo armi da fuoco come pistole a taglia corta e fucili.
Discorso diverso invece per le armi da fuoco ad aria compressa che, rimanendo entro un calibro di 7,5 joule, non hanno bisogno di denuncia a patto che i proiettili non contengano sostanze chimiche dannose; in tal caso ne è vietato l’uso.
All’interno della categoria di armi proprie troviamo le “armi bianche” il cui scopo è l’offesa dell’altra persona ma mediante un procedimento fisico basato sulla forza dell’uomo. Parliamo di strumenti dotati di lame e punte che possono essere dannose per l’uomo come spade, pugnali, sciabole; ma anche altri tipi di oggetti contundenti come lo sfollagente o, comunemente, manganello, che per essere trasportato necessita di iscrizione di matricola; e ancora mazza ferrate e bastoni animati, tirapugni, ecc.
Tra questa tipologia di armi, pur sempre proprie e che perciò necessitano di denuncia per l’acquisto e trasporto, troviamo anche gli storditori elettrici o taser, ossia quegli ingranaggi che usano l’elettricità per offendere l’altra persona.
Come richiedere il porto d’armi per difesa personale
Vediamo infine passo per passo come fare richiesta per il porto d’armi per difesa personale, ricordando che la domanda deve essere innanzitutto inviata alla Prefettura della provincia in cui il cittadino che cerca di ottenere il rilascio ha residenza.
Sul sito della Prefettura, dei Carabinieri e della Polizia di Stato sono presenti i diversi moduli richiesti per il rilascio del porto d’armi. La domanda deve essere completa della seguente documentazione:
- Il cittadino deve presentare delle fotografie in formato fototessera di cui una deve essere autenticata presso il Comune della propria città o presso lo stesso ufficio della Prefettura.
- La domanda deve essere in bollo da 16€, come viene dichiarato nel modello 1 di rilascio del porto d’armi per difesa personale.
- Il cittadino deve scrivere nel modello di autocertificazione 1 i propri dati anagrafici, con cittadinanza, luogo di nascita, data di nascita e la presenza o meno di eventuali precedenti penali.
- Presentazione di un certificato medico firmato dalla ASL o medico competente che attesti idoneità fisica e mentale del cittadino.
- Il cittadino deve sottoscrivere una autocertificazione 2 in cui viene dichiarata la capacità di maneggiare le armi attraverso il congedo militare; in alternativa, attraverso l’autocertificazione 3 in cui si attesta di aver ottenuto l’abilitazione presso una Sezione dell’Unione di Tiro a Segno Nazionale. Se il cittadino fa parte delle Forze Armate deve sottoscrivere il modello di autocertificazione 4.
- Il cittadino deve inoltre presentare la documentazione dimostrante la necessità di avere con sé un’arma: si tratta di presentare il proprio Reddito oppure di una prova qualsiasi che confermi la situazione di pericolo del cittadino.
- Bisogna munirsi di una seconda marca da bollo da 16€.
- Procedere con il versamento per il libretto personale del costo di 1,27€ oppure di 1,50€ (versione bilingue) ed intestarlo alla Tesoreria Provinciale dello Stato. In questo pagamento è necessario scrivere nella causale “costo libretto per porto di pistola per difesa personale Prefettura-U.T.G. di…”.
- Concludere con il pagamento per le tasse governative di 115€ con causale “rilascio licenza porto di pistola per difesa personalePrefettura-U.T.G. di…”. Il pagamento delle tasse governative non è previsto per i cittadini muniti di esenzione.