Il petrolio del Brent, conosciuto anche come “oro nero”, è una delle due tipologie di petrolio più note che più influiscono nella vita quotidiana di tutto il globo. Si differenzia da quella che sembra essere l’altra alternativa veramente imponente, rappresentata dal petrolio estratto dal West Texas conosciuto come petrolio West Texas Intermediate o, ancora più spesso, con il corrispondente acronimo equivalente a WTI . A differenza di questa ultima tipologia, infatti, il petrolio del Brent non solo viene estratto in Paese molto più vicino a noi e alla stessa Europa, essendo estratto direttamente dal Mare del Nord, ma è, probabilmente anche per questa ragione oltre al fatto di essere estratto vicino al mare con conseguenti spese di trasporto inferiori, molto meno costoso rispetto a “quello americano” e, forse per questo, rappresenta il 60% delle richieste nel mercato del settore petrolifero persino al livello globale, prediletto in special modo dal mercato asiatico. Per concludere, inoltre, rispetto al petrolio del West Texas, è ricco di numerose sostanze petrolifere che ne compongono e ne aumentano il valore stesso della miscela come il Brent Blend, il Forties Blend, l’Oseberg el’ Ekofisk. Attualmente il petrolio del Brent grazie alla richiesta elevata di esso nel mercato petrolifero, presenta una domanda continuamente in crescita, dovuta anche ai flussi produttivi del Mare del Nord in cui, periodicamente, l’estrazione dello stesso si arresta: è proprio da questi periodi di pausa di estrazione del greggio che dipendono le quotazioni e il prezzo monetario del petrolio di Brent. Sono moment di pausa simili che accrescono il valore e, conseguentemente, il prezzo sul mercato del petrolio Brent, sempre più prezioso, a differenza, oltretutto, del petrolio americano del West Texas: un comportamento economico, infatti, fa in modo che il primo possa aumentare la richiesta e la domanda stessa oltre al prezzo di mercato e quindi, sommando entrambe le circostanze, aumenti l’introito totale ricavato dalla vendita dello stesso mentre, inversamente, il fatto di avere una estrazione continua di greggio nel West Texas rende questa tipologia di petrolio meno “esclusiva” e fa in modo che l’offerta superi la domanda stessa fino a mostrare crolli nella quotazione.
È proprio la quotazione che caratterizza il petrolio Brent che tratteremo maggiormente nel seguente articolo: la quotazione del petrolio Brent, con un focus ben incentrato nel prossimo mese, Luglio 2019. Per compiere una attenta analisi, però, sarà necessario anche prendere in considerazioni i prezzi storici ai quali seguiranno tutte le info in tempo reale e le previsioni che vengono incessantemente realizzate e pubblicate a riguardo.
Quotazione Petrolio Brent Luglio 2019: analisi del prezzo storico
Dato che tutto ha una storia, è necessario ricordare che anche il nostro petrolio Brent ne possiede una costituita, oltre che da un lato politica, sociale e culturale che nel tempo ne ha caratterizzato l’estrazione e gli usi derivanti da essa, da una economica che negli anni, se non addirittura soltanto nelle stagioni, ha fatto in modo che il settore di mercato di esso subisse variazioni di valore e, soprattutto, prezzo sulla vendita. Generalmente il petrolio Brent è caratterizzato da un prezzo mai inferiore ai 3 dollari rispetto alla seconda tipologia di petrolio che abbiamo già citato in precedenza, quello estratto nel West Texas Intermediate. Il petrolio del Brent si differenzia dal suo principale concorrente, il West Texas Intermediate, anche a causa della data di scoperta prima e del principio di sfruttamento poi dei ampi petroliferi: se quello statunitense può vantare una discendenza di prezzi storica ameno dal 1946, quello del Brent, il cui campo è stato scoperto nel 1971, è stato sfruttato soltanto a partire dal 1976. Sebbene negli ultimi anni il prezzo al barile del petrolio Brent stia godendo di una crescita progressiva, seppur più lenta rispetto a periodi passati, è molto importante specificare che spesso, nel passato, soprattutto quello riguardante qualche decennio fa, il valore monetario di tale petrolio non sempre è stato in aumento.
Nel biennio seguente dalla messa in funzionamento dell’impianto, dal 1976 al 1978, il petrolio estratto dal Brent godeva di valori piuttosto stazionari dovuti, oltre a ragioni geografici, storici e politici, i quali caratterizzeranno tutto l’andamento storico del mercato petrolifero nel mondo durante tutto il corso del secolo e anche oltre, anche al fatto che ancora dovessero aprirsi le giuste vie per entrare e fare in modo che tale campo petrolifero, quello del Brent, entrasse nel proprio settore di mercato. Già nel biennio successivo, quello compreso tra il 1978 e il 1980, però, la quotazione del petrolio Brent, espressa sempre con il costo al barile, ha subito una storica impennata che lo porta addirittura a raddoppiare i prezzi per poi, tra il 1980 e il 1986, sottostare ad una rapida, ampia e progressiva involuzione passando dai 35, 69 dollari al barile del 1980 fino ai 14, 32 dollari al barile del 1986.
Dopo una fase lunga ben quattordici anni in cui il prezzo al barile non si è trovato a fronteggiare variazioni così importanti e degne di nota, seppur numerosissime, però, il prezzo del petrolio del Brent comincia ad alzarsi ricominciando una lunga e continua crescita a partire dal 1999 non arrivando, però, comunque a superare, almeno fino al 2005, il valore che era riuscito a toccare nel 1980. Dal 2005 al 2016 ha comunque continuato la lunga crescita, talvolta a ritmi davvero molto rapidi e costanti. La stessa situazione di crescita non si è arrestata nel biennio che va dal 2016 al 2018: sebbene il ritmo di crescita sia stato meno costante e rapido, infatti, il prezzo al barile è rimasto comunque in aumento. Negli ultimi tempi, però, ci siamo dovuti ricredere: l’aumento dei prezzi è terribilmente evidente tanto da arrivare a toccare gli 80 euro al barile prima di un iniziale e impalpabile periodo di assestamento e di leggero abbassamento.
Quotazioni in tempo reale petrolio Brent per Luglio 2019
Attualmente, a pochi giorni dall’inizio del mese di Luglio del 2019, il prezzo del petrolio del Brent è stabilito ad un prezzo compreso fra i 60 e i 65 dollari al barile con variazioni che dipendono dall’estrazione del greggio e dalla produzione del petrolio stesso e dalla domanda del prodotto stesso. Tali variazioni talvolta sono quasi inconsistenti, ma spesso è davvero molto facile e soprattutto necessario seguire e monitorare tutti gli aggiornamenti in tempo reale sulle quotazioni del petrolio Brent che, come di consueto, vengono espresse tramite il prezzo di vendita del petrolio stesso al barile. Oltre ai canali canonici rappresentati da giornali, televisione o radio, i portali e le riviste online di settore in grado di mostrare ogni variazione, informazione e aggiornamento in tempo reale sul valore monetario sono davvero moltissimi.
Uno dei più affidabili, anche per l’online, è costituito dal sito de Il Sole Ventiquattro Ore, il giornale italiano di economia per antonomasia il quale, oltre a mostrare il prezzo esatto del petrolio del Brent in dollari al barile e quando è stato rilevato, mostra il dato in un apposito grafico di cui è possibile visionare anche una versione più avanzata a seconda delle competenze del lettore. Anche il primo grafico proposto, però, è rivolto davvero ai veri amatori del settore: la prima voce espressa, infatti, parte dalle quotazioni subito successive alla mezzanotte fino alle 23.59 della giornata in questione, passando per punti clou ben definiti alle 6 di mattina, alle 12 e alle 18. Un raffronto con il West Texas Intermediate, stavolta, è reso possibile soltanto aprendo una finestra subito di fianco al titolo “Brent”: visionando i dati relativi al primo non saremo pertanto impossibilitati a visionare quelli relativi al secondo e viceversa.
Un diretto confronto è, invece, dato dalla testata Soldi Online dove le due quotazioni non compaiono distinte e visionabili secondo le preferenze del lettore, ma una di seguito all’altra, in modo da poter avere un paragone veloce, intuitivo e immediato con le quotazioni relative al petrolio del West Texas Intermediate espresso, allo stesso modo, tramite il prezzo in dollari al barile. Di conseguenza, in questo caso, i grafici esplicativi saranno ben due e tratteranno, più o meno, i dati relativi agli ultimi tre o quattro mesi anche se, esercitando l’operazione di “zoom al contrario” con la rotellina del mouse, ad esempio, si potrà risalire fino a qualche mese prima del 2016. È forse ancor più preciso con innumerevoli dati, il FX Empire il quale, oltre a grafico, dati e confronti vari, in fondo alla pagina mostra anche degli articoli che potrebbero rivelarsi affascinanti agli occhi degli interessati. Per concludere, infine, anche Investimento Borsa mette a disposizione dei propri lettori la possibilità di visionare dati e grafici stavolta in modo ancor più incentrato agli investimenti grazie alla voce particolare “acquista- vendi”, rispettivamente indicati con due bottoni uno verde e uno di colore rosso.
Previsioni del petrolio Brent: dal più prossimo futuro di Luglio 2019 a quello più lontano
Come abbiamo avuto modo di vedere tramite l’analisi dei prezzi storici del petrolio Brent, negli ultimi anni abbiamo avuto una crescita costante data da picchi derivati da ritmi incalzanti e altri meno attivi e dinamici. Essendo arrivati, però, in un periodo di tempo relativamente breve, a toccare gli 80 dollari al barile, secondo molti esperti analisti non è da escludere che in poco tempo si possa arrivare a toccare i 100 dollari, riuscendo progressivamente ad avvicinarsi a quella che in gergo viene definita “soglia di ipercomprato”, grazie anche all’uso dell’oscillatore Relative Strenght Index RSI. Sebbene altri analisti non riescano a concordare con queste teorie, abbiamo un solo dato certo che riguarderà le quotazioni del petrolio Brent sia nel futuro più prossimo come quello del Luglio 2019 che in quello più lontano: difficilmente riusciremo a trovare una quotazione inferiore a quella ormai già raggiunta.