Arriva nelle sale “Maleficent: signora del male” che vede protagoniste Michelle Pfeiffer e Angelina Jolie nel nuovo film Disney.
Siamo pochi anni dopo i fatti del primo film. La Brughiera è guidata da Aurora che ha appena scoperto l’importanza dell’amore materno, non necessariamente di sangue. Malefica sorveglia la vita di Aurora e del suo promesso sposo Filippo. Prima di un matrimonio però, le due famiglie dovranno incontrarsi e questo comporterà lo scontro tra due culture?
Videorecensione del nostro inviato
L’avevamo lasciata con quel “Bene, bene” pronunciato lentamente, con tono intenso, una storia stravolta, 700 milioni di dollari di incasso in tutto il mondo e un grande interrogativo finale: tornerà un giorno? La casa delle idee di Walt Disney ha deciso di sì.
A distanza di 5 anni stanno tornando le avventure di Malefica e della Brughiera. Si sa: vincere va bene ma confermarsi è la sfida più difficile. Per bissare il successo del primo film, bisogna mettere in campo un rilancio pur mantenendo i capisaldi sia narrativi che tecnici del primo film. Proprio per questo viene affidato il team di sceneggiatori all’esperta della casa del topolino Linda Woolverton. Assieme al suo staff mette in piedi una storia e una sceneggiatura che ci ricordano, ancora una volta, l’importanza del cinema e dell’audiovisivo nel contesto sociale.
Se le dittature usavano il cinema per imprimere i loro messaggi e se alcuni film, sono stati pietra miliare della nostra storia non solo per fascinazione artistica ma per impatto sulla comunità anche rispetto ai fatti che la circondano, oggi al cinema “commerciale” è rilegato un ruolo fondamentale.
Se sul grande schermo la maggior parte del pubblico, oramai, sceglie di dare maggior spazio a film popolari l’industria, con la continua crescita dei VOD deve proporre qualcosa che valga la pena vedere, intercettando il pensiero delle persone.
Per questo Linda, seguendo lo schema shakespeariano di “Romeo e Giulietta”, con questo amore difficile tra due famiglie che si odiano e i figli che si amano, è riuscita a inserire tante novità legate all’attualità. Partendo dal tema centrale del primo film riguardante il rapporto madre figlio e la non necessaria presenza di un legame carnale per far sentire una donna madre, in questo film si rafforza, introducendo anche con la figura di Michelle la singolarità del ruolo di madre e la non necessaria subordinazione a una figura maschile, vista la guerra che si viene a creare tra le due protagoniste. Altro tema scottante è legato all’ambiente. Già con l’odio verso la foresta, la deturpazione del terreno possiamo facilmente collegare il tutto agli ultimi fatti in Amazzonia, ma l’importanza della convivenza con la Brughiera ci ricorda quanto sia necessario non distruggere questo pianeta, lasciando questo importante messaggio ai bambini e ricordandolo agli adulti accompagnatori.
Come detto a dividersi la scena ci saranno principalmente due vere regine del palcoscenico Angelina e Michelle. Se la prima gode di una bravura e di una bellezza riconosciute in tutto il mondo, la seconda inoltre pare sia immortale. A 61 anni Michelle conserva quella stessa bellezza ammirata nel ruolo di “Catwoman” con in più un enorme esperienza acquisita.
Può un film mettere d’accordo grandi, piccini e tutti quelli che sono in mezzo? Si, questo film ci riesce.