Dopo un mese di ottobre insolitamente caldo l’autunno sembra essere arrivato davvero, con precipitazioni e temperature in netto ribasso: con questo tipo di condizioni si segnalano già i primi casi di influenza a novembre 2019. Vediamo quali sono i principali sintomi della malattia, qual è la sua durata in adulti e bambini e cerchiamo di capire quali sono i migliori strumenti per fare prevenzione e i migliori rimedi naturali per rimettersi in forma. Parleremo anche della fastidiosissima influenza intestinale, che può presentarsi con o senza febbre.
Sintomi e durata dell’influenza di novembre 2019
L’influenza è una malattia respiratoria stagionale (dalle nostre parti si presenta in inverno) causata dai virus influenzali. Si conoscono quattro tipi di virus, ovvero A, B, C, D (a loro volta ulteriormente suddivisi in sottotipi), ma sono solo i primi due i responsabili della classica sintomatologia dell’influenza. Alla base dell’ampia diffusione di questa malattia c’è la capacità dei virus di mutare e quindi di eludere le risposte immunitarie da parte delle persone che si sono già ammalate in passato: questo significa che praticamente tutta la popolazione è immunologicamente suscettibile e quindi la malattia può diffondersi largamente e molto rapidamente. Proprio per questa capacità del virus di mutare la principale arma che abbiamo a disposizione per contrastare l’influenza (il vaccino) viene aggiornata ogni anno. Insomma, anche se per la maggior parte delle persone sane l’influenza può rappresentare una banale seccatura stagionale, a livello nazionale si tratta di un problema di sanità pubblica di rilevanza clinica ed economica per via di svariati fattori come: l’alta contagiosità, la variabilità dei virus, l’andamento della stagione, il possibile insorgere di complicanze gravi nei soggetti a rischio e gli elevati costi sociali.
I sintomi dell’influenza di novembre 2019 si manifestano repentinamente dopo un breve periodo di incubazione (che può durare al massimo un paio di giorni): la febbre che raggiunge subito alte temperature, il mal di testa, i dolori a muscoli e ossa, il raffreddore, il mal di gola, la tosse, la congiuntivite e sensazione di malessere generale sono i segnali più diffusi. Per definizione, la vera sindrome influenzale è quella caratterizzata da febbre alta (raggiunge rapidamente i 38 gradi, nei bambini può arrivare anche a 40), da fastidi alle vie respiratoria (che sono sempre presenti) e altre eventuali manifestazioni a carico dell’intero organismo. Raramente negli adulti la normale influenza va ad interessare il tratto gastrointestinale (problemi come la diarrea, il vomito e la nausea ella maggior parte dei casi sono causati da altri tipi di virus, come vedremo in seguito), mentre nei bambini questo può accadere più di frequente.
I sintomi influenzali di norma di manifestano per tre o quattro giorni (un individuo sano guarisce spontaneamente entro una settimana senza ricorrere a cure mediche), anche se alcuni di loro, in particolare la tosse, possono prolungarsi fino a due settimane. I bambini hanno bisogno di qualche giorno in più per guarire completamente. Esistono per le cosiddette categorie a rischio, ovvero quelle su cui è più facile che la normale influenza possa dare lungo a complicanze (che in alcuni casi possono diventare gravi) come infezioni a carico dell’apparato respiratorio, delle orecchio o dell’apparato cardiovascolare. Tra i soggetti a rischio rientrano gli anziani sopra i 65 anni, le donne incinte, i bambini piccoli (tra i sei mesi e i cinque anni) e le persone che soffrono di malattie che indeboliscono il sistema immunitario.
Contagio e prevenzione: vaccino e misure igienico-sanitarie
L’influenza di novembre 2019 si trasmette per lo più per via aerea: i virus si diffondono infatti tramite le goccioline di saliva che la persona malata produce quando starnutisce, tossisce o parla. IL contagio può avvenire quindi per contatto diretto con le persone malate oppure in modo indiretto, portandosi le mani agli occhi, al naso o alla bocca dopo aver toccato un oggetto o una superficie contaminati (su cui purtroppo il virus può persistere a lungo). Si è contagiosi anche durante il periodo di incubazione, quindi fino ad un paio di giorni prima che compaiano i sintomi, e lo si è fino a cinque giorni dall’inizio della sintomatologia (in alcuni casi servono anche dieci giorni); i bambini e le persone che hanno un sistema immunitario indebolito possono essere contagiosi per periodi un po’ più lunghi. Vista l’estrema facilità con cui si diffondono i virus è importante conoscere quali sono gli strumenti a nostra disposizione per fare prevenzione.
Il vaccino rappresenta il più valido alleato per prevenire e contrastare l’influenza: riduce notevolmente le probabilità di contrarre la malattia e in caso di contagio i sintomi saranno molto più blandi e con rischio di complicanze ridotto al minimo. La vaccinazione viene consigliata a tutte quelle persone che non hanno controindicazioni specifiche alla sua somministrazione, ma è caldamente raccomandato a tutti i soggetti che rientrano nelle categorie a rischio; inoltre il Ministero della Salute permette la vaccinazione gratuita a:
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anziani dai 65 anni in su;
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persone dai sei mesi ai 65 anni che soffrono di malattie che possono incidere sul normale decorso dell’influenza;
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donne in gravidanza;
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persone di ogni età che sono ricoverate in strutture per lungodegenti;
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medici e personale sanitario;
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familiari che sono a contatto con soggetti ad alto rischio di complicanze;
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persone addette ai servizi pubblici di interesse collettivo primario;
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donatori di sangue;
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personale a contatto con animali che possono rappresentare una fonte di infezione da virus non umani.
Le campagne di vaccinazione sono iniziate a metà ottobre e dureranno fino al termine di dicembre; l’immunità inizia dopo circa due settimane dalla somministrazione ed ha una durata di circa sei o otto mesi. Il rischio di contagio può essere ridotto anche seguendo delle semplici regole igienico-sanitarie: usare un fazzoletto per coprirsi la bocca e il naso quando si starnutisce (il fazzoletto non va riutilizzato, ma gettato subito), evitare di toccarsi il viso con le mani sporche, evitare di stare a stretto contatto con persone influenzate e, soprattutto, lavarsi le mani bene e spesso, in particolar modo se si frequentano luoghi affollati (mezzi pubblici, ufficio, scuola, locali). Se si è già si deve restare a casa e non sarebbe una cattiva idea indossare una mascherina per evitare di contagiare le persone che stanno intorno.
Cure e rimedi naturali contro i sintomi dell’influenza di novembre 2019
Come abbiamo scritto primo, nella grande maggioranza dei casi l’influenza passa spontaneamente: i soggetti sani non hanno neanche la necessità di contattare il medico o prendere alcuna medicina. Nel caso in cui i sintomi siano particolarmente fastidiosi si può ricorrere a farmaci sintomatici come ibuprofene e paracetamolo per abbassare la febbre o alleviare i dolori. La cosa migliore da fare comunque è astenersi da scuola o da lavoro fino alla guarigione, riposarsi, stare al caldo e bere molto. Vanno evitate le cure fai da te e soprattutto se non bisogna assumere gli antibiotici (questi vanno presi solo su indicazione del medico quando questi, in seguito ad una visita e valutate le condizioni del paziente, lo ritenga necessario).
Il fatto che non sia necessario prendere delle medicine non significa che non si possa fare nulla per stare meglio e rimettersi in forma più velocemente: si può sempre ricorrere ai rimedi naturali. Qualche riga fa abbiamo menzionato il risposo: si tratta della migliore medicina per contrastare l’influenza di novembre 2019, visto che standosene tranquilli a letto si dà al corpo il tempo necessario per riorganizzare le proprie difese. È importante anche bere tanto: acqua, infusi e tè sono perfetti, mentre andrebbero messi da parte per un po’ le bevande a base di caffeina e gli alcolici. Come si sente dire spesso, noi siamo quello che mangiamo, quindi anche per contrastare l’influenza è importante seguire una corretta alimentazione; non possono mancare la frutta e la verdura, in particolare agrumi, peperoni, spinaci, ananas, broccoli, kiwi e tutte le altre fonti di vitamina C; l’aglio e la cipolla praticamente sono dei farmaci naturali e le loro azioni disinfettanti e depurativi possono tornare molto utili; un discorso simile si può fare anche per lo zenzero, che non solo pulisce le vie respiratorie, ma allevia i dolori ed abbassa la febbre.
Il brodo di pollo viene visto da tutti come il pasto ideale per chi non si sente bene, ma non è di certo un caso: fornisce all’organismo minerali, vitamine e proteine e in più può svolgere un’azione decongestionante se viene consumato caldo. Per recuperare un po’ delle energie che i virus influenzali hanno portato via si può mangiare una manciata di frutta secca (i pistacchi, le mandorle e le noci sono l’ideale). Il miele può essere un valido e dolce alleato: calma la tosse, ammorbidisce la gola e può essere usato al posto dello zucchero per regalare un po’ di dolcezza agli infusi e alle tisane. Per ammorbidire e mantenere umida la gola si può mangiare qualche caramella, optando per quelle balsamiche, quelle alle erbe o quelle al miele. Oltre ai rimedi naturali ci sono poi i classici metodi della nonna, a cominciare dai suffumigi: basta mettere un po’ di bicarbonato o alcune gocce di essenza di eucalipto in un recipiente pieno di acqua bollente e respirarne i vapori per poter liberare le vie respiratorie. I pedulivi in acqua calda possono contribuire a liberare il naso chiuso e ad alleviare il mal di testa, ma anche gli impacchi caldi sul petto possono essere di grande aiuto, soprattutto se ci si aggiunge qualche goccia balsamica.
Influenza intestinale: quali sono i sintomi e i rimedi
Ora che conosciamo i sintomi dell’influenza di novembre 2019 e sappiamo quali sono i migliori metodi di prevenzione e rimedi naturali possiamo affrontare un altro problema, quello della cosiddetta influenza intestinale. Questa malattia è causata da altri virus, quindi sarebbe inopportuno utilizzare il termine influenza intestinale: è più corretto chiamarla gastroenterite virale. A prescindere da come la si chiama, il risultato non cambia: si tratta di un problema davvero fastidioso! La sintomatologia può variare in base al virus che ha causato la malattia, ma in ogni caso sono presenti:
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vomito;
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diarrea;
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nausea;
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dolori addominali.
La febbre compare raramente e comunque non raggiunge mai temperature elevate. Visto che i sintomi principali della gastroenterite virale sono il vomito e la diarrea che fanno perdere molti liquidi non è difficile capire che il principale problema legato alla malattia è il rischio di disidratazione. Per questo motivo è importantissimo bere tanto: ci si può stancare di bere sempre acqua, quindi si può ricorrere a tè, tisane, infusi e spremute, ma vanno evitati i succhi di frutta.
La malattia si sviluppa in due fasi, quella acuta e quella di recupero. La fase acuta è quella più dura da affrontare: si fa fatica perfino a trattener dei liquidi (per evitare la disidratazione bisognerà bere a piccolissimi sorsi) e sarebbe meglio non mangiare nulla. Durante la fase di recupero sarà necessario riprendere a mangiare con gradualità, iniziando con cibi estremamente semplici da digerire: riso, carote bollite, zucchine bollite, mais e fette biscottate. Sembra strano, ma durante questa fase bisognerà andarci piano con la frutta e la verdura: sono ricche di fibre e acqua e potrebbero smuovere l’intestino; per il momento è meglio limitarsi a qualche banana matura. In seguito sarà possibile mangiare pesce e carni bianche cucinati in modo leggero, ma bisogna aspettare un po’ prima di reintrodurre nella dieta i condimenti pesanti, l’alcol, il caffè, i dolci e le bibite gassate. Tra i rimedi naturali più famosi per contrastare l’influenza intestinale di novembre 2019 possiamo segnalare il limone, lo zenzero, il tè al finocchio e la liquirizia.