Cerchiamo di scoprire cosa dobbiamo attenderci dall’influenza di gennaio 2020: l’ultimo bollettino diffuso dall’Istituto Superiore della Sanità ha fatto sapere che è stata superata la soglia base, quindi siamo ormai entrati nel pieno della stagione influenzale. Vediamo quali sono i sintomi principali della malattia e la loro durata in adulti e bambini e cerchiamo di capire quali sono i migliori rimedi naturali per cercare di rimettersi in sesto in caso di influenza (con o senza febbre) o influenza intestinale.
Che stagione influenzale sarà?
Durante la cinquantesima settimana del 2019 i medici sentinella hanno inviato i loro dati: l’incidenza complessiva è salita a 3,43 casi ogni mille assistiti; i più colpiti sono i bambini piccoli che rientrano nella fascia di età tra gli zero e i quattro anni (8,98 casi ogni mille assistiti). Questo significa che siamo entrati nel periodo più intenso della stagione influenzale e, anche se è ancora difficile ipotizzare quando ci sarà il picco, le prime previsioni degli esperti sono tutt’altro che rosee: si parla di un’influenza abbastanza aggressiva, contraddistinta dalla co-circolazione di virus influenzali sia di tipo A (in maggioranza) che di tipo B.
Purtroppo durante il periodo delle feste si registra sempre un aumento dei casi (cresce il numero dello scambio di virus in famiglia, visto che in occasioni del genere si tende a passare molto tempo insieme) e bisogna prestare particolarmente attenzione alle categorie a rischio, soprattutto agli anziani: sono loro i più esposti alle complicanze, che possono essere effetti virali diretti (come miocardite o polmonite interstiziale) o effetti indiretti (polmonite batterica, peggioramento di patologie respiratorie croniche come le bronchiti). Considerando che al momento in Italia solo un anziano su due si sottopone al vaccino (l’obiettivo del 75% di copertura è ancora molto lontano) è necessario riconoscere i sintomi dell’influenza e sapere quali sono le migliori cure e i migliori rimedi per rimettersi in sesto.
Sintomi e durata dell’influenza gennaio 2020 per adulti e bambini
L’influenza è una malattia respiratoria causata dai virus influenzali caratterizzata da un’alta contagiosità e dalla sua stagionalità (si manifesta puntualmente durante i mesi più freddi dell’anno, anche se si possono registrare casi anche al di fuori di questo periodo). La malattia si manifesta attraverso diversi sintomi:
-
la comparsa improvvisa della febbre alta;
-
il mal di testa;
-
la tosse secca;
-
i brividi;
-
il mal di gola;
-
la sensazione di stanchezza e debolezza;
-
i dolori articolari e muscolari;;
-
il naso congestionato;
-
gli starnuti;
-
la perdita di appetito.
A questi si possono aggiungere anche altri sintomi che sono tipici dei raffreddori, come ad esempio l’aumento delle secrezioni nasali, il bruciore agli occhi e la lacrimazione. Nei bambini possono verificarsi anche diarrea, vomito e nausea. I sintomi di solito svaniscono nel giro di pochi giorni: di solito servono tra i cinque e i sette giorni per guarire del tutto (i bambini hanno bisogno di qualche giorno in più), anche se il senso di debolezza e la secca possono durare di più. Bisogna poi considerare che prima della manifestazione dei sintomi c’è il periodo di incubazione, che di solito dura un giorno, ma può prolungarsi anche fino a quattro giorni (e si è contagiosi anche in questo periodo).
In precedenza abbiamo fatto riferimento alle cosiddette categorie a rischio, ovvero quei soggetti che corrono i maggiori pericoli di imbattersi in complicazioni come la comparsa di infezioni batteriche (sinusite, otite, polmonite) o il peggioramento delle problematiche renali, respiratorie e cardiovascolari eventualmente già presenti. Le categorie a rischio sono: gli anziani con più di 65 anni, le donne in gravidanza, i bambini piccoli, i pazienti che soffrono di patologie che indeboliscono il loro sistema immunitario e gli operatori sanitari che sono a diretto contatto con paziente ad alto rischio di contagio e trasmissione della malattia.
Contagio e prevenzione
Ma come avviene il contagio? La trasmissione dei virus avviene per via aerea: il loro “mezzo di trasporto” sono le secrezioni respiratorie e le goccioline di saliva che il soggetto malato espelle quando starnutisce e tossisce, ma anche quando parla o respira. Si dice che il contagio è diretto quando si inalano queste goccioline di saliva (ad esempio quando si è molto vicini ad una persona già ammalata e questa parla, tossisce o starnutisce), mentre si parla di contagio indiretto quando si portano le mani all’altezza di occhi naso e bocca dopo aver toccato una superficie contaminata. Conoscendo le modalità di contagio appare subito evidente che una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può essere di fondamentale importanza per limitare la diffusione della malattia.
Il vaccino è il più importante strumento di prevenzione che abbiamo a disposizione: il periodo migliore per sottoporsi alla vaccinazione è già passato (sarebbe tra la metà di ottobre fino alla fine di dicembre), però è possibile farlo in ogni momento della stagione influenzale; bisogna comunque considerare che la risposta immunitaria impiega più o meno due settimane per svilupparsi appieno. Ma come abbiamo detto prima basterebbe seguire alcune semplice regole di igiene e di comportamento per limitare il rischio di contagio:
-
la cosa più importante è lavarsi le mani spesso con acqua e sapone oppure con le soluzioni detergenti a base di alcool o con le salviettine disinfettanti e si è fuori di casa;
-
bisognerebbe evitare di portare le mani non pulite a contatto con gli occhi, il naso e la bocca;
-
si dovrebbe aerare regolarmente le stanze in cui si soggiorna;
-
sarebbe opportuno coprire la bocca e il naso quando si starnutisce o si tossisce; il fazzoletto di carta che è stato utilizzato andrebbe immediatamente gettato nella spazzatura;
-
non bisognerebbe frequentare i luoghi chiusi e affollati e le manifestazioni di massa.
Farmaci e rimedi naturali per contrastare i sintomi dell’influenza
È importante sapere come fare prevenzione, ma bisogna sapere anche come affrontare la malattia in caso di contagio. Esistono dei farmaci antivirali (da assumere su prescrizione del medico, anche perché non sono adatti a tutti), che però devono essere presi entro 48 ore dalla comparsa dei primi sintomi: solo in questo modo possono essere efficaci per attenuare i sintomi, ridurne la durata e diminuire il rischio di complicanze. Se non si rispettano le giuste tempistiche si può optare per i cosiddetti farmaci sintomatici: se il sintomo più importante è la febbre si può prendere il paracetamolo, se ci sono anche dei dolori si può valutare l’ibuprofene o l’acido acetilsalicidico, in caso di tosse ci sono dei prodotti calmanti e così via. Sono tutti farmaci che vanno ad attenuare i sintomi (e non la malattia influenza), che non devono essere eliminati del tutto perché si annullerebbe quella che è la risposta del nostro sistema immunitario per contrastare l’infezione; inoltre queste medicine andrebbero prese per periodi di tempo limitati. Per la semplice influenza sono da evitare gli antibiotici.
Al di là di tutto va detto che l’influenza è una malattia che svanisce spontaneamente, quindi nella maggior parte dei casi non è necessario ricorrere all’assunzione di farmaci. Si può comunque agevolare la guarigione o attenuare il fastidio dei sintomi con i rimedi naturali o le “cure” tradizionali della nonna. È fondamentale importanza il riposo: se si sta a casa evitando gli sforzi per qualche giorno si dà al corpo il tempo necessario per organizzare al meglio le sue difese e poi si evita di contagiare gli altri. Si dovrebbe poi mantenere un adeguato livello di idratazione, quindi bisogna bere tanto: acqua, infusi e tisane sono perfetti, meglio se mandati giù a piccoli sorsi; sono da evitare invece gli alcolici e le bevande a base di caffeina. Nella lista dei rimedi naturali contro l’influenza di gennaio 2020 non può di certo mancare il brodo di pollo: oltre a fornire un benefico apporto di proteine, se viene consumato caldo i suoi vapori aiutano a liberare il naso.
Anche i suffumigi sono un metodo tradizionale molto efficace: aggiungendo qualche goccia di olio essenziale di menta o di eucalipto, il potere decongestionante dell’acqua bollente sarà ancora più forte. C’è anche chi fa i gargarismi con l’acqua salata per eliminare il muco che si accumula nella parte posteriore della gola (succede quando si rimane sdraiati molto a lungo) e chi utilizza una soluzione salina per fare le irrigazioni nasali. Tra i migliori rimedi naturali possiamo citare anche le tisane o i decotti a base di zenzero, liquirizia, chiretta verde ed echinacea; anche il tiglio è in grado di abbassare la febbre e favorisce l’espettorazione: per preparare la tisana bisogna mettere in infusione per circa 5/7 minuti un cucchiaino di foglie d tiglio in una tazza di acqua calda.. Il pepe abbassa la febbre e libera le vie respiratorie, il miele calma la tosse e favorisce la fluidificazione del catarro, l’aglio e la cipolla sono noti da secoli per le loro proprietà espettoranti e antisettiche. A tavola non possono mancare i cibi ricchi di vitamina C (agrumi, kiwi, peperoni, broccoli e così via) e in generale la frutta e la verdura di stagione.
Guarire dall’influenza intestinale con o senza febbre
Bisogna invece andarci cauti con la frutta e la verdura se si soffre della cosiddetta influenza intestinale: la gastroenterite virale. In questo caso i virus responsabili della malattia sono diversi da quelli che danno origine alla normale influenza invernale; i sintomi possono variare in base al virus responsabile del contagio, ma di solito sono sempre presenti i dolori addominali, la nausea e soprattutto il vomito e la diarrea; la febbre il più delle volte non compare e ad ogni modo non è mai alta. L malattia per fortuna ha una durata limitata: dopo un paio di giorni svanisce spontaneamente (se si prolunga ulteriormente è il caso di chiamare il medico). Con il vomito e la diarrea il corpo perde tantissimi liquidi, quindi la conseguenza più rilevante legata alla gastroenterite virale è la disidratazione: è importante reintegrare i liquidi e i sali minerali persi bevendo molto; oltre all’acqua i possono bere anche infusi e tisane, mentre bisogna stare alla larga dalle bibite gassate e dai succhi di frutta; se si fa fatica a trattenere i liquidi bisogna cercare di berli a piccolissimi sorsi.
L’alimentazione è importantissima per recuperare; la malattia si sviluppa in due fasi: durante la fase acuta sarebbe opportuno non mangiare nulla, nella fase di recupero invece bisogna reintrodurre gradualmente i cibi, iniziando da quelli più semplici da digerire. All’inizio si possono mangiare i crackers, le fette biscottate, il riso, le carote bollite e le zucchine bollite. Piano piano si possono reintrodurre la carne bianca e il pesce, purché siano cucinati in modo leggero. Come detto prima bisogna andarci piano con la frutta e la verdura: sono ricche di fibre e possono stimolare la motilità intestinale; all’inizio oltre alle già citate carote e zucchine bollite si può mangiare qualche spicchio di mela e le banane mature. In farmacia si possono comprare dei farmaci antidiarroici, ma prima di prenderli sarebbe meglio sentire il medico. Tra ii rimedi naturali più noti invece ci sono il limone e lo zenzero; possono essere d’aiuto anche i fermenti lattici, che facilitano il ripristino dell’equilibrio della flora batterica.