Fare la baby sitter può essere un lavoro complicato: bisogna saper gestire i bambini, a qualunque età. Innanzitutto, una baby sitter deve avere un’età non inferiore ai 15 anni compiuti, ovvero l’età in cui si conclude il periodo di istruzione obbligatoria secondo la legge e secondo l’articolo 37 della Costituzione italiana. Ci sono, però, delle eccezioni: per quanto riguarda i servizi familiari, l’età minima per l’ammissione al lavoro si abbassa di un anno e diventa 14 anni, a patto che non comporti una trasgressione all’obbligo scolastico e che il lavoro sia durante le vacanze scolastiche o comunque fuori dall’orario di scuola.
Per diventare baby sitter non esiste alcuna formazione obbligatoria, perciò anche gli adolescenti possono occuparsi dei bambini, quindi, anche senza avere un diploma nel campo dell’infanzia.
Nonostante ciò, esistono delle skills che permettono una candidatura più immediata: una formazione come animatore dell’infanzia, una formazione al Primo Soccorso o alla RCP (Respirazione Cardio Polmonare), un tirocinio in un asilo o in altre strutture equivalenti, come centri estivi e colonie ed esperienza nella gestione dei bambini, ad esempio gli scout. Ci sono anche requisiti inerenti agli studi, come la laurea in scienze della formazione primaria o scienze dell’educazione con indirizzo nido, diploma di dirigente di comunità, diploma di insegnante o educatore della prima infanzia e il diploma dell’istituto tecnico per servizi sociali.
Solitamente alle baby sitter vengono richieste mansioni che i genitori non riescono a fare, come andare a prendere o portare i bambini a scuola, preparare la merenda o il pranzo, aiutarli coi compiti a casa e farli giocare. Nella gestione dei bambini più piccoli, viene richiesta anche la capacità di cambiare i pannolini e fare il bagnetto al bambino.
Ci sono anche delle caratteristiche che rendono una baby sitter più incline al lavoro, come l’essere sempre sorridente, saper gestire un bambino di ogni età, conoscere dei giochi che possano far sviluppare la creatività del bambino, saper gestire i bambini anche in caso di capricci o lamentele e soprattutto stare attenti alla sicurezza del bambino, soprattutto in strada.
Ma passiamo alla parte dello stipendio di una baby sitter, che può variare a seconda della formazione e del periodo di lavoro.
Costi orari di una baby sitter
Il costo di una baby sitter può variare a seconda della regione in Italia. Ma esiste comunque una tariffa nazionale sulla quale basarsi per stabilire lo stipendio, anche se il pagamento è in ore. Questo tariffario minimo è stato istituito nel 2012 dal CCLN e si tratta di un punto di partenza dal quale partire per definire la retribuzione. Il tariffario si riferisce ad una retribuzione oraria media.
Il prezzo base per una tariffa oraria da baby sitter si aggira sugli 8,06 euro per quanto riguarda il biennio 2019 – 2020; il prezzo è aumentato dal biennio 2017 – 2018, quando il costo orario medio di una baby sitter si aggirava sui 7,76 euro. Questi dati provengono da una ricerca di Sitly, ovvero una piattaforma adibita all’incontro online tra genitori e baby sitter. Questa statistica è stata fatta su più di 500’000 baby sitter in tutta Italia, iscritte sul portale.
Come abbiamo detto, il costo può variare a seconda di diversi fattori: città, formazione, quantità di ore fatte. Per quanto riguarda la locazione, a Milano una baby sitter prende dagli 8 euro ai 10 euro l’ora; a Roma il prezzo scende a 9 euro l’ora; in città come Torino, Bologna, Firenze, Genova e Venezia il costo è di 8 euro l’ora in media; mentre nelle grandi città del Sud, come Napoli, Bari e Palermo, le baby sitter percepiscono uno stipendio di 7,50 euro all’ora.
Il lavoro da baby sitter rientra nella categoria dei lavoratori domestici, ovvero tutti i lavoratori che svolgono un’attività lavorativa di assistenza alla vita familiare; nella stessa categoria rientrano anche le governanti, le badanti, i cuochi e gli assistenti familiari.
Se si tratta di un’attività di lavoro continuativa, il datore è obbligato a mettere in regola il lavoratore domestico con un contratto di lavoro e i relativi versamenti dei contributi all’INPS.
Ritornando al costo orario di una baby-sitter, si tratta ovviamente dei dati in media: il costo può cambiare anche a seconda del tipo di servizio che si offre. I prezzi possono cambiare a seconda se si tratti di una baby sitter che viene chiamata una tantum per coprire i genitori quando sono impossibilitati a stare a casa, se si tratta di una baby sitter che copre solamente alcune ore (come quelle del doposcuola) oppure, eventualmente, anche di baby sitter notturne.
In questo caso, si tratta di baby sitter che hanno capacità in più: un bambino può trovarsi in difficoltà durante le ore notturne, specialmente in assenza dei genitori. In questo caso la baby sitter deve saper calmare il bambino e renderlo più a suo agio possibile quando si addormenta e se si sveglia la notte. Essendo un’attività più “complicata”, il costo delle baby sitter notturne non scende sotto gli 8 euro l’ora.
Altri fattori che possono influenzare il costo della baby sitter sono relativi al livello di esperienza e di professionalità del servizio: una baby sitter con più anni di esperienza (più di cinque anni) avrà un costo maggiore rispetto ad una baby sitter adolescente, che vuole arrotondare quando ancora va a scuola; il possesso di diplomi, certificati per corsi frequentati e competenze certificate (corsi della Croce Rossa, ad esempio) porta ad un costo maggiore del servizio a livello orario; anche la capacità di aiutare nei compiti dopo scuola comporta un costo maggiore.
Nel caso si abbiano dai 5 ai 10 anni di esperienza nel campo del babysitteraggio il costo sarà di un 30% più alto rispetto alla media, soprattutto se l’esperienza viene certificata sul proprio curriculum e attestata dalle referenze delle precedenti famiglie in cui si è prestato servizio. Se, al contrario, si è una baby sitter alla prima esperienza, il costo richiesto sarà del 20% rispetto alla media.
Infine, l’età dei bambini influisce molto sul prezzo: un neonato avrà sicuramente più esigenze nella sua gestione e nei bambini con un’età inferiore ai 6 mesi, il costo può essere maggiore; il costo orario di una baby sitter, per un bambino con un’età inferiore ai 6 mesi, varia dagli 11 euro ai 15 euro. In linea generale, si parla di un aumento del 15% sulla tariffa base, se parliamo di bimbi piccoli.
Altro fattore che influenza sul costo orario di una baby sitter è il numero di bambini a cui badare. Il costo non è il doppio e secondo alcuni sondaggi sui forum dedicati al tema, il costo accettabile sarebbe la paga per la gestione di un solo bambino, con una maggiorazione del 20%. Ad esempio, se il costo medio della gestione di un bambino da parte di una baby sitter è di 8 euro all’ora, con due bambini il prezzo si alzerebbe a 10 euro all’ora. Nel caso, invece, si tratti di un servizio di assistenza per più di tre bambini (come fanno molte baby sitter condivise tra più famiglie) può essere richiesto il doppio o più del doppio della paga media.
Tutti i costi aggiuntivi, come la benzina, il costo della merenda o il costo di un parco giochi sono a carico della famiglia e vanno rimborsati alla baby sitter.
Sempre secondo il portale Sitly, il costo orario di una baby sitter è composta dai seguenti elementi: una tariffa base (ad esempio 8 euro, se ci basiamo sul compenso minimo orario) e bisognerà aggiungere uno o due euro per ogni bambino in più dopo il primo, 0,50 euro per ogni tipo di esperienza o competenza, un euro in più in caso di servizi aggiuntivi (aiuto compiti, flessibilità oraria, lavoro serale o festivo), due euro in più in caso di richieda anche la pulizia della casa e arrotondare il tutto ad una cifra piena.
Secondo altri portali i prezzi, a seconda dei giorni e delle urgenze, sono i seguenti: la tariffa oraria diurna è di 8 euro l’ora; la tariffa oraria diurna con poco preavviso è di 9 euro l’ora; la tariffa oraria per 15 ore settimanali è di 7 euro l’ora; la tariffa oraria per 20 ore settimanali è di 6,50 euro l’ora; la tariffa oraria per 25 ore settimanali è di 6 euro l’ora; la tariffa oraria per 30 ore settimanali è di 5,50 euro l’ora; la tariffa oraria per 35 ore settimanali è di 5,50 euro l’ora; la tariffa base serale (dopo le ore 20) è di 9 euro l’ora; la tariffa serale non saltuaria è di 8 euro l’ora; la tariffa oraria diurna nei giorni festivi è di 9 euro l’ora; la tariffa oraria serale nei giorni festivi è di 11 l’ora; la tariffa oraria durante le feste, come la notte di Natale, Capodanno o Pasqua è di 30 euro l’ora.
Invece, quanto chiedere per fare la baby sitter di un neonato di sei mesi? Cosa succede se i bambini sono tre e c e anche da portare fuori il cane? E se bisogna accompagnarli in piscina con la propria macchina?