Dopo aver raggiunto il picco nel corso della quinta settimana dell’anno, il numero dei casi di influenza a marzo 2020 sembra essere destinato a scendere abbastanza rapidamente. Anche se l’attenzione degli italiani sembra essere tutta concentrata sul coronavirus, è opportuno rivedere quali sono i sintomi della normale influenza stagionale e di quella intestinale (che può presentarsi anche senza febbre), capire qual è la sua durata in adulti e bambini e scoprire quali sono i migliori rimedi naturali e medicinali.
Incidenza e caratteristiche dell’influenza di marzo 2020
Secondo le stime riportate sul portale dell’epidemiologia per la Sanità Pubblica tra fine di febbraio e l’inizio di marzo l’influenza dovrebbe colpire circa 650.000 italiani, portando il numero complessivo dei casi a poco più di 5,6 milioni dall’inizio della sorveglianza. Finora abbiamo assistito ad una stagione particolare, con un andamento lento fino al termine del 2019 seguito da una netta intensificazione dell’attività virale con l’arrivo del 2020 che ha portato al raggiungimento del picco nei primi giorni di febbraio, quando si sono registrati 13 casi ogni mille pazienti; si tratta di un valore che perette di collocare la stagione 2019/2020 tra quelle di media intensità. Nessuna fascia di età è stata risparmiata, anche se i soggetti più colpiti sono i bambini di età tra 0 e 4 anni (nell’ultima rilevazione si parla di 32,80 casi ogni mille assistiti) e i ragazzi tra i 5 e i 14 anni (22,37 casi ogni mille assistiti); le percentuali si abbassano per gli adulti tra i 15 e i 64 anni (8,55 casi ogni mille assistiti) e gli anziani con più di 65 anni (3,30 casi ogni mille assistiti).
L’influenza è una malattia respiratoria che viene causata dai virus della famiglia Orthomixoviridae; si tratta di una malattia stagionale perché nel nostro emisfero si ripresenta puntuale durante il periodo invernale. Se per altre malattie l’organismo è in grado di creare una risposta immunitaria efficace (ovvero si prende la malattia una sola volta e poi si è immuni), per l’influenza il discorso è diverso: i virus influenzali purtroppo riescono a mutare nel corso del tempo e questo gli permette di diffondersi rapidamente e ampiamente, colpendo anche chi ha sofferto di influenza negli anni precedenti. Le variazioni dei virus devono essere considerati anche quando si prepara il vaccino, che al momento è l’arma di difesa più importante che abbiamo a disposizione. L’incidenza dell’influenza può variare da un anno all’altro: in media ne viene colpito il 9% della popolazione (con un range che a seconda degli anni varia tra il 4% e il 15%), con la fascia di età che va tra gli 0 e i 14 anni che risulta essere quella più colpita, con un’incidenza media del 26%.
Sintomi e durata dell’influenza in adulti e bambini
L’influenza si manifesta con l’improvvisa comparsa di sintomi respiratori (ma non solo): questi si palesano dopo un breve periodo di incubazione che dura uno o al massimo due giorni. La febbre (spesso accompagnata dai brividi), i dolori muscolari e ossei, il mal di gola, la tosse non catarrale, il raffreddore, la mialgia e una sensazione di malessere generale sono i sintomi più diffusi. Molti di questi disturbi sono comuni ad altre malattie; la vera sindrome influenzale per definizione è caratterizzata da:
- febbre, che compare improvvisamente e sale rapidamente a temperature elevate (negli adulti supera i 38°, nei bambini può raggiungere picchi di 39° o 40°);
- la tosse, di solito secca;
- il mal i testa;
- i dolori diffusi ad ossa e muscoli;
- il mal di gola;
- il naso che cola;
- la sensazione di spossatezza.
In alcuni casi si può manifestare anche una maggiore sensibilità alla luce (fotofobia) e l’inappetenza; raramente viene coinvolto il tratto gastrointestinale (anche se è abbastanza comune nei bambini piccoli la presenza di vomito, nausea a diarrea), che però può essere vittima di altri virus di cui parleremo più avanti.
La malattia di solito ha una durata di circa una settimana, considerando anche i due giorni di incubazione: questo significa che i sintomi svaniscono nel giro di tre o quattro giorni (i bambini hanno bisogno di qualche giorno in più per guarire del tutto), anche se la tosse e la sensazione di stanchezza possono trascinarsi un po’ più a lungo. Nella quasi totalità dei casi, nelle persone sane la malattia passa spontaneamente senza lasciare alcun tipo di problematica le cose sono diverse per quanto riguarda i soggetti a rischio complicanze, ovvero i bambini fino a 5 anni, le donne in stato interessante, gli anziani e le persone che soffrono di patologie o che sono sottoposti a terapie che possono indebolire il loro sistema immunitario. Le complicanze possono essere infezioni batteriche come bronchiti, polmoniti, otiti e sinusiti oppure peggioramenti delle situazioni preesistenti; più della metà dei casi d complicanze riguardano le persone che hanno più di 65 anni.
Contagio e prevenzione
Purtroppo è molto facile beccarsi l’influenza: i virus si trasmettono tramite le goccioline di saliva che vengono espulsi dai soggetti malati sia quando tossiscono e starnutiscono che quando parlano o semplicemente respirano. Il contagio quindi può avvenire in modo diretto, ovvero stando a contatto con una persona malata, che in modo indiretto, ovvero portandosi le mani non pulite agli occhi, al naso o alla bocca dopo aver toccato una superficie contaminata (purtroppo il virus è resistente e può persistere a lungo sulle superfici). Inoltre le persone possono essere contagiose anche durante il periodo di incubazione, quindi prima che si manifestino i sintomi: in altre parole ci si può beccare la malattia anche da persone apparentemente sane.
Lo strumento più potente per fare prevenzione è il vaccino: chi si sottopone a questo trattamento ha meno probabilità di essere contagiato, e ad ogni modo in caso di contagio la malattia sarà più blanda e con minor rischio di complicazioni: si tratta di una puntura per via intramuscolare sul braccio (ai bambini al sotto dei due anni di solito si preferisce fare l’iniezione sul muscolo antero-laterale della gamba). Per ridurre la trasmissione del virus è anche possibile seguire delle semplici regole di igiene personale e di comportamento:
- è importantissimo lavarsi spesso e bene le mani;
- quando si tossisce o si starnutisce bisogna coprirsi il naso e la bocca con un fazzoletto di carta che va immediatamente gettato (e poi bisogna lavarsi le mani);
- bisogna stare a casa quando si è malati;
- le persone che soffrono di sintomi influenzali dovrebbero indossare una mascherina quando sono all’interno di ambienti sanitari.
Non sarebbe poi una cattiva idea aerare bene le stanze in cui si soggiorna ed evitare i luoghi chiusi ed affollati.
I migliori rimedi medicinali e naturali per contrastare i sintomi
Come abbiamo detto in precedenza, la malattia di solito svanisce spontaneamente senza grossi problemi: le persone sane non hanno quindi bisogno di recarsi dal medico e farsi prescrivere cure particolari. La ricetta migliore per guarire dall’influenza è molto semplice: bisogna riposarsi, stare al caldo e bere tanta acqua per scongiurare la disidratazione. Ad ogni modo è possibile prendere dei farmaci che sono in grado di alleviare i disturbi dei sintomi (i cosiddetti medicinali sintomatici): con il paracetamolo e l’ibuprofene si può far abbassare la febbre e si alleviano i dolori, ma ci sono anche i farmaci per calmare la tosse e così via. È importante non abusare dei farmaci e non optare per cure fai da te; soprattutto non bisogna ricorrere all’uso scriteriato degli antibiotici: questi non devono essere presi per curare l’influenza (non avrebbero alcuna efficacia e potrebbero anzi risultare dannosi), ma possono essere prescritti dal medico nei casi in cui li ritenga necessari.
Ma per stare un po’ meglio è possibile ricorrere anche ai rimedi naturali! Abbiamo già detto che è importantissimo bere molto (semaforo verde per acqua, infusi, tisane, brodi e decotti) e che è fondamentale riposarsi, in modo da dare tempo all’organismo di riorganizzare le sue difese e riprendersi. I suffumigi (ovvero respirare i vapori dell’acqua bollente, meglio se arricchita con qualche goccia di essenza balsamica) sono perfetti per liberare le vie respiratorie, ma può rivestire un ruolo importantissimo quello che si mangia. Verdura e frutta di stagione non devono mai mancare, in particolar modo quelle che sono ricche di Vitamina C, come gli aggrumi, i kiwi, i broccoli, gli spinaci e i peperoni. Il brodo di pollo è il classico rimedio della nonna: fornice un buon apporto proteico e di nutrienti e se viene consumato ben caldo con i suoi vapori può contribuire a liberare le vie respiratorie. Tutti conosciamo le proprietà benefiche dell’aglio e della cipolla, che da sempre vengono considerati dei veri e propri farmaci naturali. Il miele è buono, ma è anche un ottimo calmante per la tosse e favorisce la fluidificazione del catarro; inoltre può essere utilizzato per dolcificare le tisane e i decotti. Lo zenzero è perfetto per contrastare nausea e dolori.
Influenza intestinale: sintomi, durata e rimedi
L’ultimo paragrafo lo dedichiamo alla cosiddetta influenza intestinale, ovvero la gastroenterite virale. Si tratta di una malattia che vine causata da virus differenti rispetto a quelli responsabili della normale influenza stagionale; i sintomi possono variare in base al virus che causa la malattia, ma quelli più diffusi sono:
- la nausea;
- il vomito;
- la diarrea;
- i dolori addominali;
- il mal di testa;
- la debolezza.
La febbre non è un sintomo molto comune: quanto si presenta comunque non raggiunge temperature particolarmente elevate.
Anche in questo caso il contagio può avvenire in modo diretto stando a stretto contatto con persone malate o in modo indiretto (ad esempio condividendo bicchieri e posate con una persona malata); in più ci si può ammalare anche bevendo liquidi o consumando alimenti contaminati. La malattia di solito ha una durata breve: se supera i due giorni è necessario chiamare il medico. Nella maggior parte dei casi la gastroenterite svanisce spontaneamente e non occorre ricorrere a farmaci (esistono gli antidiarroici, ma non tutti possono prenderli); il problema più serio legato a questa malattia è il pericolo di disidratazione: con il vomito e la diarrea si perdono tantissimi liquidi che è necessario reintegrare; bisogna quindi bere molto, ma attenzione a quello che si butta giù: vanno bene l’acqua, le tisane e gli infusi, ma bisogna stare alla larga dalle bibite gassate e dai succhi di frutta. Probabilmente in alcuni momenti sarà difficile trattenere i liquidi bevuti: in questo caso per mantenersi idratati bisogna fare piccoli sorsi.
I rimedi naturali più noti per contrastare l’influenza intestinali sono il limone e lo zenzero, ma possono tornare molto utili anche i fermenti lattici. Assuma un’importanza enorme l’alimentazione. Durante la fase acuta della malattia bisognerebbe evitare di mangiare, mentre nella fase di recupero bisogna fare attenzione a reintrodurre gradualmente i cibi solidi. All’inizio si dovrebbe optare per piccole porzioni di cibi secchi (ad esempio cracker e fette biscottate) o facilmente digeribili (riso, zucchine e carote bollite). Quando ci si sente un po’ meglio si può mangiare un po’ di carne bianca o di pesce (purché cotti e conditi in modo semplice), però bisogna andarci cauti con la frutta e la verdura: sono ricche di fibre e possono stimolare la motilità intestinale; per un po’ sarebbe meglio limitarsi alle banane mature e a qualche spicchio di mela.